Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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UNO STRATOSFERICO LORENZO BELTRAMI in 2 ore 18 minuti e 9 secondi


In discesa ha superato Jean Baptiste Simukeka secondo e al terzo posto Sergio Bonaldi.
 
In cima al Resegone sono transitati i primi, in ordine: Bonaldi, Rota e Simukeka

In testa tra le donne Fabiola Conti


Ricordiamo che il record maschile da battere è quello dello svizzero Pascal Egli
che nel 2016 fermò le lancette del crono sul tempo record di 2h10'20''.


Al famminile il record da battere è quello della rumena Denisa Dragomir
fissato in 2h35’44” nell'edizione del 2017.
 
Ai nastri di partenza anche il sindaco Mauro Gattinoni e il mitico Severino Aondio, classe 1932!!!
Siamo a 1 ora e 32 minuti di gara, l'ultimo altela il mitico Severino Aondio, classe 1932, ha superato Costa
 
Io sto con ringhio.


Ringhio Gattuso ha ragione:
“Mi hanno descritto diversamente da come sono e non c’è stato niente da fare,
non ho avuto la possibilità di difendermi.
E ho dovuto accettare una storia che mi ha fatto più male di una sconfitta o un esonero.
Sui social è possibile dar forza a qualsiasi falsità”.


Ha ragione e non è vittimismo.

Prima lo rifiuta il Tottenham, adesso il Valencia, per questioni risibili:

è accusato, al solito, di xenofobia, sessismo, machismo e già si sente il pregiudizio verso l’italiano, specie se del sud.

Le frasi incriminate e giudicate senza processo sono di nove, dieci, quattordici anni fa, mica di ieri, e le riportiamo integralmente:

“Non riesco proprio a vedere le donne nel calcio. Non mi piace dirlo, ma è così”.

“Il matrimonio dovrebbe essere tra un uomo e una donna e il matrimonio omosessuale è molto strano per me. Ma ognuno fa quello che vuole”.

“Quante volte i bianchi sono stati fischiati? A me è successo, ma non gli do molta importanza”.


Questo sarebbe razzismo?

Xenofobia?

Ognuno fa quello che vuole, ma precisarlo non serve,

prima o dopo arriva qualcuno che, dall’archivio della coscienza collettiva,

decide che qualcun altro non è degno, non deve lavorare,

non ci deve stare lì nell’oasi dei sentimenti corretti.



Alcune frasi sulle donne che nel calcio non funzionano

si riferiscono al periodo in cui Barbara Berlusconi estromise Galliani al Milan

per prenderne il posto combinando solo disastri.

Ed infatti quell’esperienza al Milan ebbe vita breve perchè la signorina Barbara

era caduta nell’equivoco che bastasse la frequentazione di qualche calciatore

per acquisire competenza anche di calcio.


Il padre si assunse l’ingrato compito di spiegarle che le cose non funzionavano così.
 
La cancel culture occidentale

La democrazia occidentale ricorda quel metodo,

elaborato da un ex magistrato famoso ex Mani Pulite

insieme a una che si è inventata un mestiere,

per impedire i litigi ovvero obbligare tutti ad andare d’accordo:

basta tu la pensi come me, se no sei morto.


Perché sono io a decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Ora, non è che qui si debba per forza difendere l’ex Campione del Mondo, bandiera del Milan:
ma quante volte si è sentito dare del calabrese, del delinquente, del terrone?

Quante volte le testate straniere, tedesche ma non solo, hanno insinuato, alluso, irriso riferendosi alle sue origini?

E quante volte, alla vigilia di una partita, la Nazionale italiana è stata presa in fama
di squadra di ladri, di fannulloni, di mafiosi, pallone e lupara?

La differenza è che noialtri ci siamo talmente abituati da non dargli molta importanza, per l’appunto.


Popoli virtuosi come gli inglesi, gli spagnoli, i teutonici, invece, ed è tutto dire,

possiedono la fiaccola della decenza e la usano per bruciare chi vogliono in ragione di quattro frasi appiccicate.


Esagerazioni,

esasperazioni che non c’è modo di arginare,

e che forse conviene lasciar scorrere fino al rigetto.


Come sta succedendo in America, dove le fregne (in senso abruzzese: belle, ragguardevoli) frignanti non fanno più molta impressione,
e, a forza di insistere, finiscono per mettere in crisi i movimenti pubblicitari-opportunistici quali il metoo,
della qual cosa è arrivata ad avvedersi perfino Repubblica.


Perché da che mondo è mondo funziona così:

la vita, la società apparecchiata a tavolino, che poi è l’ideologia,

tiene fin che gli umani non ne possono più

e ricominciano a comportarsi in pubblico così come sempre si sono comportati in privato.


E i più ipocriti erano quelli di sinistra:

io non dimenticherò quell’amica, sempre pronta a bacchettare tutti

per una virgola storta, per un asterisco sessista, che un giorno,

reduce dalla polemica con un amico piuttosto conosciuto, mi ringhiò:

avrei dovuto dirglielo, che è un frocio del cazzo.



Francamente, le frasi di Gattuso non hanno niente di criminale, di insostenibile,
sono opinioni che lasciano il tempo che trovano e comunque innocue:

“Ognuno fa quello che vuole”.

Di certo non giustificano la revoca di un contratto per allenare una squadra di calcio.

Se poi la morale pubblica deve basarsi sulla diarrea social,
coi provocatori che in nome della tolleranza
vorrebbero far fuori chi non la vede come loro, allora si accomodassero.

Con tutto che queste orde di imbecilli senza volto e senza nome
non hanno la benché minima cognizione, conoscenza, esperienza
di ciò che vanno sostenendo, di qualsiasi cosa si tratti.


Una volta si diceva che il calcio è sport maschio,
oggi se ti azzardi finisci come Giordano Bruno o Sacco e Vanzetti.

Alla fine avrai ragione tu, per il momento devi rassegnarti e subire le conseguenze di un delirio
che spinge l’Occidente a processarsi per tutto,
mentre chiude tutti e due gli occhi sui sessismi, i razzismi, gli abusi e le stragi del resto del mondo,
dalla Cina agli Emirati agli stessi regimi tribali africani.
 
Il primo dato è : Debito complessivo delle Famiglie. In miliardi di euro

Il secondo dato è : Importo medio del debito delle famiglie. In migliaia di euro

Il dato in percentuale indica la percentuale delle famiglie che hanno problemi a pagare le bollette

Il quarto dato 64% è la percentuale di debito sul reddito totale delle famiglie

Il numero 810 (milioni) indica le rate di mutuo e di prestiti non pagate

1,48 sono miliardi. Ed è l'aumento delle soffernza in un trimestre.

126.083 sono gli immobili pignorati e messi all'asta, in un anno.

62.472 è il alore medio di vendita degli immobili pignorati
 
Queste sono "le risorse" che la lamorgese vuole impiegare per ridurre i salari

I video pubblicati su Tik Tok parlano chiaro,

e soprattutto parlano le scritte che li accompagnano.

«Devasto».

«Spacchiamo tutto».

«Se non sei a Peschiera del Garda giovedì 2 giugno ti perdi tutta l’Africa in un solo posto».

«Africa a Peschiera».

«Oggi Peschiera è stata conquistata dagli africani».

«Peschiera come l’Africa»
.

Quello che si vede non è meno inquietante.

Ecco il riassunto di Libero, eloquente e inconfutabile:

“Ragazzotti di colore che mostrano il sedere,

ballano in spiaggia denigrando e prendendo in giro le donne bianche,

saltano sopra i tettucci delle automobili,

rovesciano tavolini,

sputano per terra,

e soprattutto se le danno di santa ragione”.


Si chiamano “Giornate Africa”.

Lo dicono gli investigatori.


1500 immigrati di seconda generazione senza controllo.
 
«Io non so se fossero immigrati di prima o seconda generazione

– si accende la sindaca di Peschiera Orietta Gaiulli

sono solo una razza di delinquenti che hanno lasciato una profonda ferita nella mia comunità.

Abbiamo vissuto una giornata di guerra».


Non si sono fatti mancare nulla.

Neanche i palpeggiamenti e le molestie a danno di sei amiche sedicenni
che col treno tornavano a casa da Gardaland.


La tecnica è la stessa usata a Milano, in piazza Duomo, la notte di Capodanno.

Le molestie sono avvenute lo stesso giorno del raduno
a danno di ragazzine tra i 16 e i 17 anni che stavano rientrando a casa dopo una giornata passata a Gardaland.


Per ora sono stati individuati trenta appartenenti al branco.

Sarebbero loro gli autori delle violenze denunciate dalle minorenni sul treno.

Le ragazzine hanno riferito di essere in grado di riconoscere i volti dei loro molestatori.

Anche le donne hanno insultato le ragazze bianche.

Una delle vittime ha raccontato al Giorno:

«Il treno era stracolmo, faceva caldissimo.
Volevamo scendere, ma ce l’hanno impedito azionando l’allarme.
Abbiamo attraversato varie carrozze e nel tragitto hanno iniziato a toccarci ovunque.
Sono scoppiata a piangere e ho avuto un attacco di panico.
Mentre andavamo avanti ci toccavano, sentivo l’aria mancarmi.
La gente fumava, le ragazze specialmente ci davano delle “bianche”,
delle privilegiate e non ci facevano passare».


Alla prima fermata, a Desenzano, le vittime terrorizzate hanno implorato aiuto. «

Per fortuna – raccontano – un altro ragazzo, anche lui nordafricano, ha spinto via gli amici e ci ha fatto scendere».


L’indagine però si allarga.

Le ragazze molestate non sono sei ma già una decina.

“C’è anche da capire come mai il treno sia stato fatto partire
e con quali condizioni di sicurezza visto il sovraffollamento
e la presenza di ragazzi che fumavano e «saltavano sui sedili».


Domenica la stazione è stata presidiata da agenti in assetto anti sommossa per il timore di un nuovo raduno:
decine i ragazzi identificati ma nessun assalto bis.
 

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