Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Sono sempre i soliti.

Immancabilmente si sentono dalla parte della ragione.

E invece, diciamo la verità così com’è, senza girarci intorno:

tutta la sinistra e le femministe in particolare,

dopo i fatti di Peschiera,

hanno fatto una colossale figura di me…a.


Per settimane se la sono presa con gli Alpini accusandoli di essere potenziali stupratori.

Ci hanno montato sopra una campagna di demonizzazione.

Hanno raccolto firme per impedire futuri raduni.

Hanno rimosso una povera dirigente del Pd per avere detto l’ovvio: se vi hanno molestato, denunciate.

Ci hanno raccontato che il catcalling equivale a uno stupro etico.


E che ti va a capitare un mese dopo?

Un branco di immigrati, al grido di “Peschiera è Africa”,

bivacca in una località di villeggiatura nel giorno della festa della Repubblica italiana,

fanno i bulli in treno, palpeggiano e fanno svenire alcune ragazzine che viaggiavano con loro.


care femministe, adesso indignatevi come avete fatto per gli Alpini.
 
Si chiama Valeria Valente.

E non si capisce bene se i minorenni da tutelare sono i molestatori,

immigrati di seconda generazione, o le ragazzine che hanno denunciato.



"Come ieri, oggi la destra non fa mistero sui media di un’indignazione propagandistica
per quanto è avvenuto a Peschiera del Garda e poi sul treno per Milano,
dove ragazzine minorenni sono state pesantemente molestate dal branco,
questa volta costituito di giovani immigrati.



L’immigrazione c’entra poco,

la violenza contro le donne prescinde dal colore della pelle degli autori,

lo sappiamo bene.
 
Eppure da Paolo Berizzi a Nicola Fratoianni il coro dei commenti è unanime: cattiva la Meloni che specula.

Cattive le destre che seminano odio.

Cattivi quelli che strumentalizzano.

L’autorità giudiziaria farà il suo corso dopo le denunce.


Ma come?

Avete cacciato la dirigente delle donne di Rimini, del Pd,
perché aveva detto che la questione delle molestie degli Alpini
doveva essere risolta dalle denunce e quindi dall’autorità giudiziaria
e ora, in questo caso che coinvolge molestatori neri, questa tesi vi fa comodo?

Ma con che faccia parlate ancora?

Questo è puro esercizio di cialtronaggine.
 
Solo chi è debole silenzia gli avversari per imporre la propria opinione.


Come chi compila "liste di proscrizione" di filo putiniani.


O chi censura strumenti come i referendum sulla giustizia.
 
Il caso di Peschiera del Garda è solo l'ultimo.

Di fronte ai fatti di Colonia,

alle violenze di Milano

e a quelle di oggi,

i progressisti continuano a girare la testa dall'altra parte e a tifare ius soli


Branchi di bestie venuti dalle periferie di grandi città, come appunto Milano e Torino.

Tutti di origine nordafricana, figli di immigrati,
quelle famose seconde generazioni a cui la sinistra di Enrico Letta e compagni
vorrebbero svendere la cittadinanza italiana a suon di ius soli.

La logica del branco, appunto.

Tanti maschi contro poche femmine.

Le vittime scelte perché bianche, indifese, facili prede.

E poi la mischia, alcuni che fanno da palo, gli altri che si fanno addosso, le mani dappertutto, gli insulti, le violenze sessuali.


Poi il dopo, che è terrificante quanto il prima:

la maggior parte dei giornali che raccontano fino a un certo punto,

che fanno di tutto per nascondere la nazionalità delle bestie,

che si mettono a discettare sul branco e non sull'integrazione impossibile,

che tengono fuori dal dibattito la matrice culturale del gesto vile.


E le femministe ? .....ZITTE

.....il problema sono gli Alpini.
 
vivamente consigliato per le femministe del mee too


Il brazilian butt lift è uno dei trattamenti di chirurgia estetica più richiesto degli ultimi dieci anni.

La tendenza a desiderare un sedere maxi, ben modellato e tondeggiante
che ha portato a un aumento su larga scala di richieste di interventi per ottenerlo.

Complice anche la star americana Kim Kardashian, che si è sottoposta a questo tipo di modifica.


Quindi avere un fondoschiena volutamente finto,
esagerato nella grandezza e nella forma,
in contrapposizione a una vita il più sottile possibile
risultando palesemente estraneo alla propria conformazione
è uno dei canoni estetici dei nostri tempi.

Tecnicamente l'intervento consiste nel rimuovere il grasso in eccesso
presente principalmente sull'addome
e nella parte bassa della schiena tramite liposuzione,
per poi spostarlo sui fianchi e sulle natiche per creare la nuova silhouette.

Un intervento sempre più veloce e facile da eseguire,
così come molti altri sempre di chirurgia plastica ed estetica:
questo avanzamento tecnologico e la maggiore accessibilità
ha portato a una ricerca ossessiva della modifica del proprio corpo verso un ideale ben specifico.

Una volontà che risponde a un'esigenza di costruire la propria identità tramite l'immagine.


In particolare, la reporter Sandra E. Garcia del New York Times
ha indagato sulle conseguenze del brazilian butt lift.

Negli Stati Uniti nel corso del 2021 sono stati eseguiti 61.387 interventi di brazilian butt lift secondo i dati della Aesthetic Society.

Un numero considerevole visto il costo che secondo l'American Society of Plastic Surgeon,
il prezzo medio è di circa 5mila dollari, ma arriva fino a 15 se si desidera un trattamento estremamente qualitativo.


Per essere belle ed avere i canoni estetici dettati dalla moda e dalla società
molte donne non badano a spese, pur di sentirsi a proprio agio con il loro corpo.

In particolare a Miami, città dove si effettua la maggior parte degli interventi,
sono infatti nate tantissime case di recupero,
dove i pazienti trascorrono le prime due settimane post-intervento
per essere curate e aiutate nella fase più dolorosa.


Come racconta la giornalista del New York Times, le donne che scelgono di intraprendere questo percorso,
mettono in conto anche il dolore prima di vedere e toccare con mano l'esito dell'intervento.
 
Per fortuna che hanno solo l'1%, ne avessero il 5%, chissà.

Da 18 si dividevano la torta in 80


Il segretario nazionale di Articolo Uno Roberto Speranza
ha presentato la nuova segreteria nazionale alla Direzione,
riunitasi per la prima volta dopo il congresso del 23 e 24 aprile la sera del 1 giugno tramite piattaforma telematica.

Si legge in una nota.

Questi i nomi e le deleghe:

Arturo Scotto – coordinatore nazionale;

Roberta Agostini – politiche di genere, forum nazionale donne;

Gianluca Busilacchi – salute e welfare;

Adalisa Campanelli – associazionismo e terzo settore;

Anna Colombo – politiche internazionali;

Federico Conte - giustizia;

Alfredo D’Attorre – enti locali, ufficio per il programma;

Maria Cecilia Guerra – economia e politiche fiscali;

Piero Latino – lavoro e politiche industriali;

Michele Mognato – transizione ecologica;

Simone Oggionni – politiche della formazione e cultura;

Elettra Pozzilli – organizzazione e tesseramento;

Suad Omar Sheikh Esahaq – politiche dell’integrazione;

Maria Flavia Timbro – legalità e lotta alle mafie.


Inoltre, fanno parte della segreteria per funzione

Nico Stumpo – in qualità di tesoriere eletto dall’assemblea congressuale -,

Federico Fornaro – come capogruppo di LeU alla camera -,

il coordinatore della Conferenza dei segretari regionali e di area metropolitana che sarà eletto nei prossimi giorni.

Invitato permanente Mario Hubler, direttore della Fondazione Italianieuropei.


A completamento degli organismi dirigenti,
la Direzione ha votato all’unanimità il nuovo comitato di tesoreria che affiancherà il tesoriere Nico Stumpo.

I componenti sono

Barbara Bovone,

Laura Parisse,

Renzo Patumi,

Giuseppe Sonnessa.


Infine la direzione ha approvato un documento che prevede il completamento del percorso congressuale,
con lo svolgimento dei congressi territoriali, ove già non svolti, entro il 30 settembre 2022.
 
Ecco cosa riescono a fare i paladini della "libertà". Gli "evoluti".


Il ministro degli Affari esteri russo, Sergei Lavrov,

ha definito "impensabile" la chiusura da parte di tre paesi europei

del loro spazio aereo al velivolo che doveva condurlo in visita in Serbia.


"Ovviamente, è successo l'impensabile, e capisco l'interesse che mostrate sulla nostra opinione di fronte a queste misure scandalose.
Questa è una privazione di uno Stato sovrano del diritto di condurre una politica estera"

ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa a Mosca.
 
<Adesso basta>, gridano i cittadini invocando le forze dell’ordine.

E qui, scusate, se racconto un fatto che ho vissuto personalmente assieme alla collega Jessica Costanzo, deputata.

Quando a Torino il 5 aprile scorso arrivò il presidente del Consiglio Mario Draghi,
il centro fu blindato da agenti di polizia, carabinieri, guardia di finanza.

Mancavano i caschi blu dell’Onu e all’appello non mancava nessuno.

Tutti in uniforme da battaglia: caschi, scudi, manganelli. Mezzi blindati.

Una bella parata di quel personale che nel quartiere Aurora o Barriera di Milano invocano e non vedono mai
(cinque giorni dopo la Stampa titolava: “Guerriglia urbana a colpi di spada tra gang”).

Ecco, quel personale che non c’è mai quando serve davvero, era tutto per noi,
noi quattro gatti che ci permettevano di contestare il Draghi.

In rete potrete trovare il cordiale trattamento riservato a me e alla deputata Costanzo,
marcati a vista come fossimo due boss del narcotraffico.


<Non possiamo farvi passare per ordine del questore>, era stata la risposta.

Nei giorni successivi né il questore Ciarambino (latitante per quel che accade nella sua città),

né il capo di gabinetto del ministro,

né lo stesso capo del Viminale si fecero sentire:

evidentemente la sicurezza dei cittadini non è così importante come il controllo del dissenso politico.


Il personale armato, la signora Lamorgese lo ha schierato a suo piacimento:

per controllare i green pass;

per schedare chi partecipava ai cortei;

per mostrare i muscoli contro i no vax,

e manganellare gli studenti colpevoli di solidarizzare con i coetanei che muoiono per colpa di chi sfrutta l’esperienza dello scuola/lavoro;

per gettare gli idranti contro i portuali di Trieste;

per presidiare le assemblee degli ordini dei medici contro il pieno esercizio delle assemblee minacciati da medici controcorrente

per manganellare i pescatori in sciopero.



........ Insomma, la polizia c’è ma è schierata (per ordine del ministero) contro i cittadini in dissenso

ma non c’è quando bande criminali regolano i loro conti su chi deve controllare pezzi di città.

A Torino come a Milano, a Genova come a Napoli o Palermo.


O come a Roma, dove poche settimane fa per controllare un flashmob contro le armi

davanti al ministero della Difesa, ci siamo trovati circondati da blindati

come se fossimo i capi di chissà quale cartello della droga.
 

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