Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Anche se, in prima battuta, Gabrielli ha negato dossieraggi di semplici cittadini, di giornalisti o di politici,
le spiegazioni non hanno del tutto convinto.

L’ex direttore del SISDE e dell’AISI ha provato a minimizzare:

«Le persone citate nel bollettino, lo sono con riferimento a due vicende molto specifiche non alle loro opinioni».


Sarà vero? Ci sono dei dubbi.

Il sottosegretario ritiene diffamatoria qualsiasi ipotesi di «attività di penetrazione informativa» ordinata da Palazzo Chigi.

Nessun indirizzo in tal senso sarebbe stato dato ai servizi dal suo ufficio di autorità delegata.


Ma ha ammesso l’esistenza di «un lavoro di intelligence sulle fonti aperte».


"Le analisi hanno eminentemente un carattere ricognitivo,

pur restando nell’ambito delle singole responsabilità,

i soggetti che partecipano al tavolo hanno la possibilità di sviluppare gli approfondimenti".


Dunque, nel mirino dei nostri servizi segreti ci sarebbero i cittadini che diffondono la propaganda

e le fake news di potenze straniere in cambio di denaro (o per altri poco edificanti motivi).


Peccato però, che nella rete degli 007 nostrani ci finiscano anche le libere opinioni.

 
Il bonus dei 200 euro è una vera e propria opera d’arte di contraddizioni.

Il Governo è riuscito a sfornare quello che può tranquillamente essere definito un “ossimoro legislativo”.

Il tanto sbandierato bonus automatico, risulta essere tutt’altro che automatico.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.


L’aiuto economico dovrebbe essere erogato a luglio nelle buste paga in modo automatico,
almeno per i lavoratori dipendenti secondo quanto aveva promesso il governo.

Ma in realtà, leggendo bene la norma, non sarà così.


Come riporta Il Messaggero, ad accorgersene sono stati i Consulenti del lavoro, la cui Fondazione studi,
ha pubblicato un approfondito report firmato da Giuseppe Buscema e Carlo Cavalleri.

L’articolo 31 del decreto 50 del 2022, anche detto “decreto-aiuti”,

che ha introdotto la una tantum da 200 euro, spiega che

«tale indennità è riconosciuta in via automatica» dal datore di lavoro nella busta paga di luglio.

Ma poi aggiunge: «previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18».


Automatico, ma previa richiesta.

Dunque, l’automatismo si rompe nella forma, visto che
se il lavoratore non presenta la dichiarazione «Il datore di lavoro non può erogare il bonus».



Lo spiega Giuseppe Buscema, uno dei due esperti che ha redatto il dossier dei Consulenti del lavoro.

Inoltre, giusto per confondere ulteriormente le idee,
sul modulo per inviare tale dichiarazione al datore di lavoro,
il Governo non ha dato alcuna indicazione.

Il silenzio dei dicasteri in tal senso, finora, è stato assordante.

Nessuno si è minimamente preoccupato di fornire chiarimenti
su come questa dichiarazione debba essere fatta o in che tempi debba essere trasmessa.


Va da sé che, al momento, gli unici soggetti che avranno la fortuna di ricevere i 200 euro in maniera del tutto “automatica”
saranno i pensionati, i percettori del Reddito di cittadinanza ed i disoccupati che percepiscono la Naspi o la DisColl.

Per questi soggetti, l’importo verrà accreditato direttamente dall’Inps.


Agli altri servirà una presentare domanda o presentare l’autocertificazione.
 
Ma pensa un po'. Quanti ebeti ci sono in circolazione che credono alla vettura elettrica ?


Non è la prima volta che si affronta la tematica dei consumi delle auto ibride plug-in, quelle ricaricabili alla presa di corrente.

Oggi è uno studio portato a termine dal Fraunhofer Institute for System and Innovation Research di Karlsruhe a far luce nuovamente sull’argomento.


Secondo quanto riportato infatti dall’istituto,

i dati sui consumi e sulle emissioni sono delle auto ibride a batteria

sono mediamente tre volte più alti rispetto a quanto viene dichiarato per le auto private,

e 5 volte più elevati invece sulle flotte.



Risultati allarmanti, che ci fanno pensare.

Tutta questa incongruenza di informazioni è causata dalle modalità con cui oggi
si effettuano i test di omologazione delle vetture plug-in hybrid,
che in realtà non prendono in considerazione il vero e proprio utilizzo della macchina.
 
Il sistema delle auto elettriche non solo è tutto fuorché non inquinante

ma nasconde il grande sfruttamento anche dei bambini per l’estrazione del cobalto nel Congo.


Tra indifferenza e speculazione delle multinazionali
 
Povera gruber, avrà l'intestino ritorto,
lei e la sua amica .......



Lo si capisce dagli editoriali odierni.

E da quell’eterno ritorno dello spettro “onda nera”,
puntualmente tirata fuori ogni qual volta Fratelli d’Italia (o in passato la Lega)
conquistano più volti di quelli che l’intellighenzia di sinistra considera adeguati:

ormai è partita la caccia alla Meloni.

Vogliono “ricacciarla nelle fogne”,
come erano soliti dire quegli esponenti della sinistra
che in altre epoche alternavano simili espressioni alla Hazet 36.



“Meloni coatta”. Riecco le rosicate dei giornalisti chic



Per capire di cosa stiamo parlando, ascoltate cosa ha detto ieri sera a Otto e Mezzo la filosofa Rosi Braidotti ai microfoni di Lilli Gruber.

Dopo aver ascoltato il legittimo discorso della leader di Fdi dal palco di Vox

(niente di drammatico:

no alla lobby Lgbt,

sì alla famiglia;

no immigrazione,

sì ai confini;


e via dicendo),

Braidotti se ne è uscita affermando di avere “paura” (addirittura) per questa “furia scatenata” (alla faccia)
contro i nemici dei “sacri valori Dio, Patria e famiglia” (manco fosse una bestemmia).

“È un linguaggio conflittuale e violento – ha detto Braidotti – contro omosessuali, donne non madri, femministe e migranti.
Un tono di una aggressività che fa molto paura”.

Addirittura, per la filosofa, la leader di Fdi
“ricalca come tono la rabbia micidiale dell’altra parte, cioè di Putin, Kirill e Dugin,
che rivendicano pure loro i valori sacri di Dio Patria e Famiglia”.


Meloni come l’autocrate russo, insomma.

I loro discorsi si “ricongiungono” con un “tono da conquistatori violenti”,
pieno di “misoginia” (e poco importa se Giorgia è una donna), “omofobia” e “una propaganda di stampo assolutamente assassino“.


Assassino, capite?


Ora, si può essere in disaccordo con la Meloni.
Ci mancherebbe.

Se poi uno si spaventa di un comizio, mica possiamo fargliene una colpa:

c’è chi ha il terrore delle divise (leggi Murgia) e chi dei discorsi della Meloni.

Così son fatte.


Però arrivare a definire la propaganda di Fdi come “assassina” ci pare un tantino esagerato.


“Se questo è il programma io resto all’estero, grazie”, dice Braidotti.


E NOI CE NE FAREMO UNA RAGIONE.
 
Fosse vero che la stronzata mega-galactica sia terminata


Superbonus: a che gioco giocano Governo e Parlamento?

La festa è finita, ma nessuno lo dice.

Per decine di migliaia di imprese è a rischio un vero e proprio inferno che s’infiamma sottotraccia ogni giorno di più.


Già da qualche tempo il Governo ha fatto sapere di voler chiudere con effetto immediato i cordoni della borsa, per esaurimento del budget.

Bene, ma perché lo ha mandato a dire in modo silente e fuori tempo massimo,
mentre ancora oggi non è intervenuto drasticamente a occuparsi del fine-vita bonus?

Questa non è una misura “a sportello”, dove si sa in anticipo che l’incentivo è fino a capienza.


Per questo, ogni giorno che passa, si espongono gli ignari operatori a nuovi e ingenti debiti,

ingannati da leggi che continuano bellamente a garantir loro rimborsi cui avrebbero diritto,

ma che non arriveranno mai per incapienza dello Stato.

È una cosa inaudita!

Nessuno immagina che sia possibile, sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica.



Senza uno stop chiaro e ufficiale – frattanto – è naturale che su tutto il territorio nazionale
prosegua ogni giorno un gran fermento di lavori, opere e cantieri, tutti tenuti sul filo del rasoio:

ma qui è in gioco la vita delle persone, non si tratta di monopattini.

E governare vuol dire che ora te ne devi far carico, non basta saper dire basta allo scostamento di bilancio.


Responsabilità cercasi.

Qualcuno, al Governo, deve prendere in mano la patata bollente e fare chiarezza,
fissando con urgenza le regole transitorie di questa fase finale.

E, invece, mentre già si prospetta un ammanco di svariati miliardi
che rischia pericolosamente di gravare sulle spalle di incolpevoli imprese e cittadini,
da par suo, questo Parlamento si preoccupa di varare l’ennesima proroga
che allarga le maglie a nuovi e ulteriori incentivi, oltre quelli, anch’essi senza copertura, inspiegabilmente tenuti in vigore fino al 2024.


Che senso ha se le risorse non ci sono?


Così
si allarga l’area dei cittadini ingannati,
invogliati a mettere a repentaglio, senza saperlo,
il patrimonio familiare di una vita:

pura demagogia per ingraziarsi l’opinione pubblica

accreditandosi fra i “buoni” che difendono nuovi incentivi

contro i “cattivi” pronti a dire “basta”.



Un degrado istituzionale così non s’era mai visto!


Il Governo fa bene a dire stop, ma deve farlo presto e bene.


Prima ancora che distribuire incentivi,
suo compito primario è di fare chiarezza e garantire certezze,
tirando fuori imprese e cittadini dalla catastrofica trappola in cui lo Stato li ha attirati.
 
Oh, gli ha proprio preso il cakotto ai radical chic di sinistra......


Ormai fanno a gara a chi la spara più grossa.

Repubblica l’accusa di essere trash.

La filosofa Braidotti la paragona a Putin e alla sua “propaganda assassina”.

E adesso ci si mette pure la scrittrice Ginevra Bompiani,
secondo cui Giorgia Meloni sarebbe una “vera buffona che dice solo cose ridicole”.


Ma a sinistra ormai sembrano conoscere solo il ritornello dell’insulto e della demonizzazione dell’avversario:

se non riesci a batterlo alle urne, cerca di abbatterlo mediaticamente.


Durante l’ultima puntata di Di Martedì, sempre su La7,
la scrittrice è stata intervistata da Floris in merito all’ottimo risultato elettorale di FdI alle ultime amministrative.


“Secondo me bisogna stare attenti a non prendere con apprensione e attenzione la Meloni – ha detto Bompiani –

Se dobbiamo ridere, ridiamo della Meloni.

Che se vogliamo è molto più buffona di Salvini, una vera buffona. Le cose che dice sono ridicole”.

Poco dopo, la scrittrice ha aggiunto che “i nazisti circondano la Meloni”.
 
Di fronte a tante profondità di analisi politica,

la leader di Fdi ha deciso di prendere il suo cellulare

e rispondere piccata ai continui attacchi gratuiti che le arrivano da La7.


“Probabilmente delusa dal fatto che ormai gli italiani non sono più disposti a credere alle loro storie,

una sinistra totalmente allo sbando passa le sue giornate a insultarmi e a mistificare le mie dichiarazioni

– ha detto in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook –

Nella vita mi sono sempre assunta le mie responsabilità, è ora che lo facciano anche gli altri:

querelerò chi ha raccontato falsità.

Vediamo se in questa Nazione si può ancora non essere di sinistra

senza rischiare di diventare vittime dello spostato di turno grazie alle loro campagne d’odio”.
 
Poverina, probabilmente le sta scoppiando tutto il filler del viso


Martedì scorso, Dietlinde Gruber detta Lilli,

durante il suo consueto appuntamento serale su La7,

ha messo in piedi un surreale dibattito contro Giorgia Meloni,

in cui si è tentato di dimostrare che la leader di Fratelli d’Italia

rappresenta l’ennesimo esempio di una destra sporca, brutta e cattiva.

L’esponente di una destra assassina, secondo quanto espresso in diretta da Rosi Braidotti, filosofa femminista da sempre ostile al pensiero liberale.



Ad un certo punto, ironizzando sul fatto che la stessa Meloni,
ignara della modifica decisa all’ultimo momento dal governo sull’uso delle mascherine
(anche perché il capo di un grande partito di opposizione ha ben altro a cui pensare,
rispetto alle assurde giravolte del ministro Speranza),
avesse votato indossando l’infernale dispositivo di protezione,
la conduttrice di Otto e mezzo ha offerto un formidabile saggio di liturgia del terrore:

“La Meloni non ha tolto la mascherina
– pur essendo stata poi informata da una sua collaboratrice circa la fine dell’obbligo –
perché forse lei tiene alla sua salute e a quella dei suoi cari,
visto che siamo di nuovo in una fase di contagi da Covid, con l’ultima variante omicron,
che sono quadruplicati negli ultimi giorni.”


Ebbene, si tratta della solita, scandalosa tiritera televisiva della paura basata sostanzialmente sul nulla.



Basti dire che il presunto aumento esponenziale dei contagi citato dalla Gruber,
ribadendo la solita equivalenza tra questi ultimi e la malattia grave,
dipende essenzialmente dal numero dei tamponi effettuato.

Tant’è che mentre il 13 giugno in Italia erano stati eseguiti 74.636 test,

il giorno successivo, quando è andato in onda il programma in oggetto,

il numero dei tamponi effettuati è schizzato a 228.559.


Un dato che spiega in parte la “catastrofe” segnalata dalla stessa Gruber,

ma che alla giornalista sembra proprio non interessare.
 
In realtà, in contrasto con la linea del terrore che, al pari di tanti altri professionisti dell’informazione,

la conduttrice di Otto e mezzo si ostina a cavalcare anche in questa calda estate,

vorrei segnalare quanto scrive in merito al valore dei contagi Mariano Bizzarri,

professore di Patologia clinica presso il Dipartimento di Medicina sperimentale alla Sapienza di Roma, in uno suo recente libro,

"Covid-19 Un’epidemia da decodificare tra realtà e disinformazione”.


Secondo il prestigioso scienziato, autore di parecchi studi conosciuti a livello internazionale,
il dato più significativo per valutare la gravità di una malattia contagiosa come quella indotta dal Sars-Cov-2
non può certo basarsi sui contagi
, in massima parte rilevati su soggetti asintomatici,
bensì sul livello di occupazione delle terapie intensive. E

bbene, a beneficio di chi continua a bersi le pozioni tossiche dei sacerdoti della liturgia del terrore,
in questo momento il numero delle persone positive al tampone ricoverate in tali reparti è ai minimi,
con 183 posti letto occupati in tutto il Paese, ovvero meno del 2 per cento del totale.



Mascherine la cui efficacia nel contenere la diffusione del medesimo virus,
sempre secondo una copiosa messe di studi citati da Bizzarri, è pari a zero.


Cara Gruber, come disse in una celebre battuta il grande Totò, rivolgendosi all’onorevole Trombetta, “ma mi faccia il piacere!”
 

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