Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Val
  • Data di Inizio Data di Inizio
bidet una ne fa. Cento ne pensa, ma non ne azzecca una.....
.....sarà la vicinanza col il "migliore". Chi si copia dei due ?


Il prezzo del petrolio WTI, un indicatore mondiale del valore dell’oro nero,
è sceso rapidamente nelle ultime settimane andando sotto i 90 dollari al barile e toccando un minimo di prezzo degli ultimi sei mesi.


wti-prezzo.png



Il calo è molto forte e in controtendenza con i costi del gas.

Anche se spiegabile, almeno parzialmente, con le aspettative di recessione economica in molti mercati,
comunque si tratta di una riduzione molto alta, anche perchè OPEC+ è stato deludente negli aumenti di offerta.


Come mai queste variazioni?



benzina-usa-2.png

Prezzo benzina USA , dollari al gallone, senza tasse

Inoltre vi sono stati forti cali sul prezzo dei prodotti raffinati, come la benzina,
tanto che alcuni raffinatori stanno valutando di modificare i programmi di espansione, nonostante i margini enormi.


Sono tutti questi dati quindi corretti?


Alcuni esperti del settore accusano l’amministrazione Biden

di aver falsificato i dati sulla bassa domanda di gas

nel tentativo di colpire i prezzi del petrolio.



Per esempio, alla fine di giugno l’EIA ha interrotto i dati per diverse settimane,
apparentemente a causa di un malfunzionamento del server.

Ma come ha sottolineato ForexLive,
i dati sulla domanda di benzina sono stati costantemente negativi da quando l’EIA è tornata:

“Forse c’è un problema di reportistica o forse si tratta di una cospirazione”, ha dichiarato ForexLive.



Anche Wall Street ha iniziato a mettere in discussione i dati dell’EIA.

Doug Legate, stratega dell’energia di Bank of America, ha pubblicato una nota intitolata

“Il calo della domanda di benzina appare grossolanamente esagerato”.



“Per la settimana conclusasi il 22 luglio, la domanda implicita di benzina è rimbalzata a 9,2 milioni di b/d –
un aumento di 1 milione di b/d rispetto alla media delle ultime due settimane e il secondo livello più alto del 2022”,
ha scritto BofA nella nota ai clienti.

Curiosamente, l’EIA ha riportato un forte calo della domanda di benzina poco dopo,
inducendo lo stratega globale dell’energia Piper Sandler a etichettare i dati come “scorretti”,
affermando che la metodologia lascia “un significativo margine di errore”.


Dovremmo credere che a luglio, nel bel mezzo della stagione delle vacanze,
stiamo utilizzando solo 8,6 milioni di barili al giorno.

Questo sarebbe un calo di mezzo milione di barili al giorno rispetto a maggio di quest’anno;
sarebbe al di sotto del minimo di Covid del 2020
“, ha osservato Sandler.

“Chiediamo a tutti i raffinatori, a tutti i rivenditori, a tutti coloro che hanno registrato guadagni in questa stagione.
Ognuno di loro ci dice che le vendite non sono diminuite in modo sostanziale rispetto ai giorni precedenti al Covid.
Alcuni riferiscono di vendite record”, ha aggiunto.


Le affermazioni di Piper Sandler sono confermate dal gigante della raffinazione statunitense Valero.

Interrogato sul calo della domanda di benzina durante la conferenza stampa della scorsa settimana,
l’amministratore delegato Gary Simmons ha dichiarato quanto segue:

“Posso dirvi che, attraverso il nostro canale all’ingrosso, non c’è alcuna indicazione di una distruzione della domanda…

A giugno abbiamo registrato un record di vendite.

Abbiamo letto molto sulla distruzione della domanda e sui dati relativi alla mobilità

che mostrano una distruzione della domanda compresa tra il 3% e il 5%.

Anche in questo caso, non la vediamo nel nostro sistema”.


Inoltre, i dati alternativi sulla domanda forniti da GasBuddy si discostano notevolmente da quelli dell’EIA.

GasBuddy tiene traccia della domanda di benzina al dettaglio alle pompe negli Stati Uniti.

Secondo GasBuddy, la scorsa settimana la domanda di benzina è aumentata del 2%, diventando la più forte dell’anno.


In netto contrasto, l’EIA ha registrato un calo della domanda del 7,6% nello stesso periodo.


Quindi il sospetto è grave:

l’amministrazione Biden starebbe falsando e manovrando i dati EIA,

l’agenzia federale per informazione sull’energia,

per far apparire una domanda molto inferiore alla realtà,

ingannare i mercati e portare ad un calo dei prezzi della benzina e del petrolio WTI,

il tutto per finalità elettorali interne.



Se fosse vero sarebbe uno scandalo enorme,

una manovra del mercato raramente vista

e che non potrà che finire male economicamente e politicamente.


Se la domanda è falsata vedremo un calo delle scorte,
ma queste dovranno essere quindi rifornite e avremo una fiammata dei prezzi,
la cui ricaduta sarà devastante per l’inflazione,
i cittadini e i voti dei Dem alle prossime elezioni.


Inoltre la credibilità delle amministrazioni federali USA, ne uscirebbe devastata.
 
Capisco che oramai siamo abituati a farciprendereperilkulo....così è troppo.


Il numero di donne vittime di violenza che si sono rivolte agli sportelli D.I.Re. è impressionante: 20.711.

Lo stesso incremento annuo del 3,5% è piuttosto grave.


Tutto preoccupante abbastanza per giustificare la corporate e i numeri visti sopra,
ma soprattutto abbastanza per chiedere più strutture e più fondi,
altro leit-motiv che rimane invariato da anni.


Sì ma, è lecito chiedersi,

chi ha rilevato quei numeri così sconcertanti?

La Polizia di Stato?

L'ISTAT?

Il Ministero della Giustizia?

Niente di tutto questo.



La fonte dei dati sono... i centri antiviolenza stessi.

Cosa nota da tempo e che pare non scandalizzare nessuno:
loro stessi diramano dati e percentuali che giustificano la loro esistenza.

Il business dell'antiviolenza è l'unico al mondo che autocertifica l'imprescindibilità dei propri servizi,
in questo spalleggiato apertamente da tutto l'apparato mediatico.



Si potrebbe ipotizzare che, nel farlo, il loro afflato ideale sia talmente puro da scavalcare qualunque sospetto di conflitto d'interesse,
ma è già nella descrizione stessa dei dati forniti che si scova la magagna.


Mentre i titolisti parlano di "donne vittime di violenza", infatti, più pudicamente

D.I.Re. parla di "contatti" avuti con la platea femminile.



Il che include probabilmente, e a buon peso,

anche quelle che entrano semplicemente per chiedere un'informazione generica o qualche consiglio,

senza necessariamente essere vittime di alcunché.


Un po' come il servizio 1522, il "numero antiviolenza",

che nei suoi report conta nei contatti anche gli scherzi telefonici o chi ha chiamato per errore.
 
In uno Stato serio, qualcuno chiederebbe conto dei dati forniti

e verificherebbe la reale esistenza degli oltre 20 mila contatti:

chi sono,

cosa hanno chiesto,

che risposta gli è stata data,

se la situazione segnalata si è risolta,

e altro.


Insomma sarebbe l'occasione per fare qualche statistica seria,
visto che quei numeri stanno lì a giustificare un carrozzone che da anni drena milioni di euro pubblici.


La risposta, nel caso, sarebbe quella data solitamente, da anni: nein!

Non ci si deve azzardare a chiedere una verifica della fondatezza dei dati "per rispetto della privacy"
e "per tutelare al massimo le donne vittime di violenza".

Con la stessa argomentazione molti centri antiviolenza rifiutano di dimostrare i propri dati anche a vari enti pubblici,
ad esempio a quelle Regioni che li richiedono come condizione per l'erogazione dei fondi
(poche in realtà: nella maggior parte dei casi erogano fondi alla cieca, sulla fiducia).



Poco importa che lo Stato, in tutte le sue forme,
abbia la possibilità per suo stesso statuto legale di ottenere dati oltre la tutela della privacy.

Già lo fa con i dati sanitari, fiscali, penali e tanto altro.

In ogni caso le CEO dell'Antiviolenza Srl di fronte a una richiesta di verifica fattuale sui numeri forniti
si oppongono strenuamente con rigorosi nein!

Un atteggiamento che non stupisce.


Ad una verifica superficiale è probabile che i numeri si dimezzerebbero.


Se poi li si passasse al vaglio verificando quanti "contatti" sono diventati denunce

e quante denunce sono diventate condanne,

si arriverebbe in breve a recitare il requiem per tutto intero il carrozzone dell'antiviolenza di professione.


Per memo: ogni anno soltanto il 5% delle oltre 70 mila denunce di donne contro uomini per violenze assortite esita in condanna.



Il resto viene archiviato perché l'accusa è inconsistente o termina in assoluzione,

andando a ingrossare il fenomeno dilagante delle false accuse,

sul quale l'effetto deteriore dei centri antiviolenza dovrà essere prima o poi studiato a fondo.
 
1660155390298.png

L'ultima volta l'ho salutato quando venne al funerale di mia madre, che era stata Presidente della Canottieri Moto guzzi

“95 auguri mitico Moioli”.

Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 1948 con il quattro senza della Canottieri Guzzi Mandello,
in squadra con lui Elio Morille, Franco Faggi e Giovanni Invernizzi.

L’unico ancora in vita è proprio Moioli, mentre Invernizzi, Morille e Faggi, sono scomparsi rispettivamente nel 1986, nel 1998 e nel 2016.

Alla Canottieri Moioli era arrivato da ragazzino, aveva 17 anni e da lì non si è più mosso,
tanto che è diventata la sua seconda casa.

Nonostante la non più giovane età esce ancora sul lago e allena i ragazzini
e forse questo è il segreto della sua giovinezza di spirito.

L’essere quotidianamente a contatto con i giovani che segue
e con i quali condivide le emozioni dei risultati come se in barca ci fosse sempre lui.
 
Il numero di partner sessuali che si hanno nel corso della vita cambia da Paese a Paese.

In Italia, secondo un’analisi del Censis, ad esempio, se ne hanno mediamente 6.

L’indagine realizzata su persone con al massimo 40 anni, infatti,
mostra che le donne contano mediamente 4 partner sessuali e gli uomini 7.

Vent’anni fa il 50% delle donne under 40 aveva avuto un solo partner, mentre oggi questo dato è sceso al 39,6%.

Numeri che cambiano negli anni, per Paese e per età.

Se non ci poniamo alcun limite anagrafico e di confine territoriale,
scopriamo che un uomo in Italia ha in media circa 12 partner sessuali.

Siamo nella top 10 del mondo.


E guardando i numeri di quanto si fa sesso in Italia capiamo perché.

1660300634808.png
 
1660368134305.png


La mucca Valentina e il vitellino che porta in grembo devono la vita ai vigili del fuoco.

Sono stati infatti gli operatori del 115 a portare la futura mamma in salvo e a riconsegnarla poi al suo proprietario.

La vacca questa mattina ai Resinelli si è ritrovata infatti bloccata in una zona impervia.
 
Kasia Smutniak

Nata a Varsavia il 13 agosto 1979, oggi compie 43 anni

Domenico Dolce

Nato a Plizzi Generosa il 13 agosto 1958, oggi compie 64 anni
 
L’impennata dei costi alimentari ha spinto l’inflazione nel Regno Unito a due cifre per la prima volta dal 1982,
con i prezzi che continuano a crescere al ritmo più veloce da oltre 40 anni.


L’inflazione ha così raggiunto il 10,1%, rispetto al 9,4% di giugno,

ha affermato l’Ufficio di statistica nazionale (ONS).

L’aumento vertiginoso del costo della vita sta consumando i bilanci delle famiglie,
con prezzi che crescono più velocemente dei salari .

La Banca d’Inghilterra ha affermato che l’inflazione potrebbe raggiungere un picco di oltre il 13% quest’anno.



Regno Unito: l'inflazione sfonda il tetto del 10,01%. Mai così da 40 anni. Tornano al lavoro gli ultra 65enni





Anche i costi dell’energia, della benzina e del diesel stanno contribuendo all’inflazione.

Ma secondo l’ONS, il cibo e le bevande analcoliche hanno contribuito maggiormente all’aumento dei prezzi a luglio.

Il prezzo del pane, dei cereali, del latte, del formaggio e delle uova è aumentato più rapidamente,
così come quello di verdure, carne e cioccolato.

I prezzi sono aumentati anche per altri prodotti di base, come rotoli di carta igienica, cibo per animali domestici e spazzolini da denti.

I costi di trasporto sono stati un altro grande fattore che ha contribuito,
con un aumento particolarmente significativo delle tariffe aeree e dei biglietti ferroviari internazionali.

Anche il prezzo dei pacchetti vacanza è aumentato, con l’aumento della domanda.


Ora la preoccupazione maggiore è per ciò che accadrà quando le bollette energetiche saliranno di nuovo questo inverno.

Si prevede che la bolletta energetica tipica delle famiglie raggiungerà 3.582 sterline a ottobre e 4.266 a gennaio,
quando il prezzo massimo – l’importo massimo che i fornitori possono addebitare ai clienti in Inghilterra, Scozia e Galles per ogni unità di energia –
aumenterà nuovamente.


L’aumento dei prezzi globali delle materie prime alimentari, è stato uno dei fattori che hanno spinto al rialzo i prezzi alle casse dei supermercati.


Mentre la Banca d’Inghilterra e altri hanno previsto che l’inflazione avrebbe superato il 10%,
la maggior parte degli economisti non si aspettava ancora che ciò accadesse, con una previsione di consenso al 9,8%.

La Banca d’Inghilterra ha avvertito che il Regno Unito cadrà in recessione entro la fine dell’anno ,
con l’economia prevista in contrazione negli ultimi tre mesi del 2022 e in continua riduzione fino alla fine del 2023.


Gli over 65 del Regno Unito tornano al lavoro a causa della crisi del costo della vita

Intanto i britannici più anziani stanno tornando nel mercato del lavoro
poiché la crisi del costo della vita li costringe a ripensare i piani pensionistici.

Il numero di occupati di età pari o superiore a 65 anni è balzato di 173.000 unità,
a 1,47 milioni nei tre mesi fino a giugno, secondo i dati del governo pubblicati martedì.

L’aumento ha guidato la creazione di posti di lavoro durante il periodo,
con l’occupazione tra i 16 ei 64 anni in calo di quasi 14.000 unità.


I tassi di inflazione elevati potrebbero aver indotto alcuni lavoratori più anziani a tornare al lavoro
poiché le loro finanze sono state lese a causa dell’aumento dei prezzi.
 
Quanti danni ha fatto e farà l’ambientalismo?

Ha predicato nuova energia, scordandosi di salvaguardare le condizioni di produzione e lavoro legate a quella vecchia.

Ha diffuso un sentimento del “tutto elettrico”, senza tenere conto di come l’elettricità si produce.

Ha terrorizzato la gente sul nucleare civile, che certo fa una legittima paura,
e ha lasciato scoperta una fonte di energia pulita invocata a colpi di pale eoliche,
contestate però anche quelle, come le trivelle invise alla sinistra ecologista
e alla destra opportunista che ora dovrà vedersela con l’autunno dell’energia.

Ha diffuso il culto dell’armonia, della bellezza, della natura benigna sfidata dalle piogge acide,
e ora che la civilizzazione deve a sua volta sfidare la natura.

Celebrando la pace arcobaleno,e intrecciandosi con pacifismi di vario conio, ci ha reso esposti alla guerra plumbea,
e alle sue peggiori conseguenze, frutto di mancata deterrenza.

Ci ha detto di aspettarci una generica apocalisse.
Ha messo mezza Europa in bicicletta, e ora nessuno giustamente vuole pedalare, serve gas, serve petrolio,
le infami élite devono procurarlo e subito altrimenti chiudono le cartiere, la farmaceutica, la siderurgia, le industrie trainanti dell’esportazione,
e diventiamo tutti più poveri, inoccupati, alle prese con le bollette aziendali e con quelle delle imprese in un colpo solo.

L’ambientalismo ztl, diffuso come un morbo ideologico nelle scuole a partire dai primissimi anni,
bandiera delle profie col cerchietto e dei loffissimi prof. e maestri del pensiero dominante,
è una componente decisiva delle nostre debolezze, un segnale e una concausa delle nostre fragilità,
una lettura scema dell’economia e della politica,
un sogno da poco e a poco prezzo spacciato per ogni dove ad altissimi costi umani, come le metanfetamine e il Fentanyl.

Un incubo suadente dal quale tutti dovremmo risvegliarci guardando in volto la Medusa della realtà storica e politica,
abbandonando le ciance e le chimere per rimettere all’onore del mondo il ferro e il fuoco e la tecnologia che hanno forgiato il meglio del moderno.

La suggestione ambientalista, un cartello di idee false come la droga di Cali e Medellín,
circolata massimamente attraverso la solita compiacenza dei media, ha invaso le coscienze e le ha disarmate,
ha indotto quelle che Luigi Amicone chiamava le “passioni inutili”, ci ha mobilitati contro un’estate calda,
di temperature elevate e prolungate, e asciutta, siccitosa, come se le stagioni fossero un nemico da combattere a colpi di condizionatore,
e ci mobilita assurdamente contro gli eventi cosiddetti climatici, le inondazioni assassine, di cui abbiamo avuto abbondanza anche in passato,
dovunque, gli incendi, che non sono così diffusi come si dice e non sono il prodotto di altro se non della bestialità incendiaria dell’uomo piromane,
le deforestazioni che vanno di pari passo con la più grande riforestazione della storia umana
,
e il collasso dei mari e degli oceani, che sono in via di pulizia e miglioramento secondo tutti gli indici seri.

I temporali sono diventati bombe d’acqua, e sono arrivate le bombe del vero nemico,
che è sempre dentro la storia e fuori dalla natura rousseauiana idealizzata dell’uomo prima della civiltà.

Bel capolavoro transumanista, l’ambientalismo.
 
A quattro anni dal tragico crollo del ponte Morandi di Genova, costato la vita a 43 persone,

in quel drammatico 14 agosto 2018, è ancora in corso il processo per accertare le cause e condannare i colpevoli,

facendo giustizia nei confronti di tutte quelle vittime innocenti e dei loro familiari.


Ma Aspi e la gemella Spea, due delle società coinvolte in questo procedimento,

sarebbero pronte a patteggiare la pena, uscendo dal contenzioso e pagando una cifra di circa 1 mln di euro.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto