Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Esiste un’enorme disparità tra le emissioni di anidride carbonica dei Paesi sviluppati e quelle dei Paesi in via di sviluppo.

I 38 Paesi membri dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE)
sono Paesi ad alto reddito generalmente considerati sviluppati.

Le emissioni di anidride carbonica in questi Paesi sono in calo da 15 anni e sono all’incirca allo stesso livello di 35 anni fa.



I Paesi non appartenenti all’OCSE, invece,

hanno visto un’esplosione nella crescita delle emissioni di anidride carbonica.


Le ragioni principali di questa disparità sono due.



OECD-and-Non-OECD-Carbon-Dioxide-2021.png



In primo luogo, il carbone ha svolto un ruolo importante nel primo sviluppo dei Paesi OCSE, ma ora è in fase di abbandono.

I Paesi non OCSE stanno attraversando una fase di sviluppo simile, utilizzando il carbone, e questo fa aumentare le loro emissioni di anidride carbonica.


La seconda ragione principale è che la maggior parte della popolazione mondiale vive nei Paesi in via di sviluppo.

Il loro tenore di vita sta aumentando e questo comporta generalmente un aumento del consumo di energia.

Anche se le emissioni pro capite in questi Paesi sono basse,
una popolazione numerosa che aumenta leggermente le emissioni pro capite ha un grande impatto complessivo sulle emissioni globali.


Correlato: Il principale fornitore di servizi petroliferi al mondo alza le prospettive di guadagno


Ma questo rappresenta una sfida importante per il controllo delle emissioni di anidride carbonica nel mondo.

Circa il 60% della popolazione mondiale vive nella regione Asia-Pacifico.

Il consumo pro capite di combustibili fossili è molto più basso rispetto a quello dei Paesi sviluppati,
ma il lento aumento dei consumi da parte di miliardi di persone
è stato il fattore trainante dell’aumento delle emissioni di anidride carbonica per decenni.


Dal 1965, le emissioni di anidride carbonica negli Stati Uniti e nell’UE non sono cambiate molto.

Ma sono cresciute costantemente nella regione Asia-Pacifico, raggiungendo un nuovo record nel 2021.


Le emissioni dell’Asia-Pacifico sono ora più del doppio delle emissioni combinate di Stati Uniti e Unione Europea.


Regional-CO2-2021.png



E non si tratta solo di Cina e India.

Diversi Paesi dell’Asia-Pacifico sono tra i maggiori emettitori di anidride carbonica e sono tra i leader nella crescita delle emissioni.

Se analizziamo le emissioni paese per paese vediamo che ai primi posti ci sono Cina e USA, ma gli usa calano e la Cina cresce.

Al terzo posto l’India con una crescita del 4%.

L’unico paese europeo in classifica è la Germania che emette lo 0,6% del totale globale.


Alla fine anche se scomparissero le sue emissioni non cambierebbe molto a livello globale.


Top-10-Emitters.png



Perché le politiche contro le emissioni di CO2 sono fallimentari?

Perché non si sono concentrate sulla ricerca di una fonte energetica conveniente e disponibile per tutti,
ma solo nella limitazione punitiva dell’uso energetico nei paesi occidentali.

La conseguenza è stata il trasferimento delle produzioni energivore nei paesi in via di sviluppo
che utilizzano fonti fossili ad alta emissione ci CO2.


Una politica che ha messo il carro davanti ai buoi risultando controproducente.
 
Ho già avuto occasione di scriverlo e lo ripeto ancora con altro articolo.

IL PREZZO DEL GAS E' UNA PRESA PER IL KULO



La notizia del giorno:
la quotazione del gas sul mercato finanziario olandese, ieri, è arrivata a 200 euro per MWh, per la precisione a 199,92 euro,

con la conseguenza di un ulteriore rincaro del costo energetico che si manifesterà nell’immediato dopo ferie.




La notizia è vera, ma il prezzo è falso,

è solo un’informazione quasi terroristica


con l’obiettivo di portare alla rassegnazione gli utenti, persone, famiglie e imprese,

che non conoscono i meccanismi di importazione e vendita del gas.


Obiettivo che, nonostante la naturale preoccupazione, è stato raggiunto.



I prezzi fissati dal mercato finanziario non sono il costo del gas naturale, sono riferiti a contratti spot,


cioè contratti che si esauriscono in pochi giorni e che hanno un’unica logica, quella speculativa,

consentendo grossi profitti e sono la prima causa, diretta e indiretta, dell’inflazione di cui già si sta sentendo il peso.




ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ossia l’autorità di regolazione del settore,
l’ha ben spiegato nella sua relazione al Parlamento e al Governo del giugno 2022.


Ma, forse, la stessa non l’ha capito o non ha voluto capirlo


ed i nostri rappresentanti in Parlamento, probabilmente, non l’hanno nemmeno letto visto che è un dossier di 889 pagine.


Secondo i dati del Ministero,

l’importazione di gas naturale è stata di 66,13 miliardi di Smc nel 2020


e di 72,73 miliardi di Smc nel 2021

che, con la parte di produzione nazionale, è stata tutta consumata dagli utenti.



La filiera del gas è molto semplice e si realizza in tre fasi:

1) importazione e produzione nazionale e immissione nella rete nazionale;


2) trasporto, principalmente a carico di Snam fino alla rete territoriale di distribuzione;


3) distribuzione, ossia trasporto dell’ultimo miglio fino al contatore dell’utente.


Il gas non necessita di operazioni accessorie e, quelle eventualmente necessarie, minime,
come l’odorizzazione, sono effettuate da chi effettua il trasporto.


Le due fasi di trasporto sono estranee alla questione del costo del gas essendo addebitate separatamente nelle bollette degli utenti.



numero_di_operatori_e_vendite_nel_2020_in_mm3_-640x193.png



Essendo una filiera semplice e lineare

i volumi di gas fatturati dovrebbero essere quei circa 70 miliardi importati o di produzione nazionale

ma, invece, come spiega ARERA nella sua relazione e con la tabella riportata ed estratta dalla relazione,


i volumi fatturati di gas, nel 2020 sono stati 368,5 miliardi di Smc, cioè oltre cinque volte l’importato o prodotto.


Non è un caso che solo 55 miliardi di Smc sono destinati al mercato finale


mente 315 miliardi vengono scambiati tra grossisti

di cui la maggior parte attraverso mercati finanziari,


cioè PSV che significa Punto di Scambio Virtuale.


Se questi passaggi avvengono al prezzo del mercato finanziario olandese e, magari, come nel caso di ENI,

sono fatturati al maggior prezzo, a una propria controllata,

ecco spiegato le ragioni per cui ENI ha realizzato un margine operativo nel primo trimestre del 2021 di 1,862 miliardi di euro


e nello stesso trimestre del 2022, un margine operativo di 5,352.


Ovviamente le persone e le famiglie soffrono e si impoveriscono e le imprese chiudono.


Ma
quali sono i prezzi realmente pagati all’importazione?

Lo spiega sempre ARERA nella relazione precisando che il 20/30% dei volumi indicati nella tabella

sono relativi ai prezzi contrattualizzati con il produttore di gas e indicizzati alle quotazioni medie dei prodotti petroliferi (Brent)

calcolate su predefiniti orizzonti temporali che, nel predisporre la tabella che segue ho ipotizzato in un mese

e che se fosse per periodi superiori determinerebbe un prezzo ulteriormente inferiore.



prezzo_gas_mwh__ttf_dutch_e_indicizzato_brent-640x396.png



La linea blu indica, dal gennaio 2018 a oggi, l’andamento dei prezzi fissati dal mercato finanziario olandese

mentre quella verde indica il prezzo con l’indicizzazione al prezzo del petrolio (Brent).


Praticamente nel mese di luglio 2022 il prezzo applicato agli utenti,


con il meccanismo del prezzo dei mercati finanziari olandesi,

è oltre cinque volte e mezzo quello pagato dall’importatore.



Secondo le quotazioni di ieri del mercato finanziario olandese

il prezzo medio di luglio del gas naturale sarebbe di euro 166,85

mentre quello indicizzato Brent sarebbe di euro 29,48.



La linea rossa tratteggiata indica l’andamento del prezzo del petrolio e aiuta a capire le ragioni

perché, nello stesso periodo, il prezzo del petrolio è praticamente raddoppiato

mentre il prezzo del gas è aumentato otto volte.



La guerra russo-ucraina,
per quanto riguarda i prezzi non c’entra nulla.



Infatti, già il primo dicembre 2021, prima della guerra il prezzo TTF aveva toccato i 180 euro per MWh,

quasi quanto oggi, e il 7 marzo 2022, agli inizi della guerra, i 227 euro.




Lascio i commenti a chi ha voglia di leggere, ricordo solo che l’art. 43 della nostra Costituzione

afferma la libertà dell’iniziativa economica privata purché non sia in contrasto con la funzione sociale.



E in questo caso la funzione sociale è penalizzata da società soggette a golden share

cioè al controllo pubblico con l’avallo di ARERA, autorità di regolazione e tutela degli utenti.

 
Una prece.

"Eri il numero uno anche come elettricista

ma una scossa da 12mila volt ti ha portato via,

ora sarai felice con la tua mamma e il tuo papà

che ti hanno tanto coccolato ed a cui hai ricambiato prendendoti cura di loro".
 
Si chiamava Nicolò Feltrin, il bimbo bellunese di due anni morto giovedì 28 luglio
nell'ospedale di Pieve di Cadore dopo aver ingerito - si sospettava - inavvertitamente un boccone avvelenato,
magari un topicida, in un parco giochi.


E invece no.

L'autopsia effettuata sul corpo del piccolo ha evidenziato che a ucciderlo è stata sì una sostanza tossica,
ma a differenza di quanto inizialmente ipotizzato,
la sostanza non sarebbe stata ingoiata - come riferito dal papà - ai giardinetti vicino casa,
in via II Giugno a Codissago, frazione di 500 anime di Longarone, nella vallata sotto alla diga del Vajont.



I Carabinieri hanno subito effettuato una perquisizione in casa
e lì i militari dell'Arma hanno sequestrato una sostanza sospetta.

Hashish o eroina, al momento non è stato ancora specificato.


Il padre ora è indagato per omicidio colposo.
 
Sarebbe pronta un'ordinanza schock del sindaco di Saint-Gervais,

comune d'Oltralpe da cui parte la "via francese" per scalare il Monte Bianco
.


Troppi alpinisti improvvisati di recente sulla montagna secondo Jean-Marc Peillex:

"Non deve essere il contribuente francese a pagare questi costi,

se volete scalare il Monte Bianco lasciate 15mila euro di cauzione per soccorsi e funerale".




Chiedessero 1000 euro di cauzione per tutti quelli che vanno sulle montagne con i sandali............
 
Ma torniamo al Monte Bianco.

Jean-Marc Peillex, sindaco di Saint-Gervais,

comune francese dal quale parte l’ascensione sul Monte Bianco dalla via del Goûter,

in pochi giorni ha riscontrato vari tentativi di salire in vetta nonostante le raccomandazioni sulla siccità,

analoghe a quelle sentite per il Cervino

(uno dei quali con i gendarmi del PGHM ad intimare, dall’altoparlante del loro elicottero,

di ritornare a valle ad un gruppo di persone in short e scarpe da ginnastica).
 

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