Val
Torniamo alla LIRA
Ritorno in massa, dopo le limitazioni imposte dal Covid, al Pian delle Betulle per la sezione ANA di Lecco.
La cerimonia per il 63esimo anniversario della Consacrazione della Chiesetta Votiva
ha quest'oggi fatto da cornice – nell'anno del 140esimo di Costituzione del Quinto Reggimento Alpini –
anche ad un importante avvicendamento.
Il Tenente Colonnello Carmelo Pezzino ha ceduto il comando del Battaglione Morbegno al Tenente Colonnello Stefano Cordaro.
“Di voi tutti confesso di essere sempre stato ammirato.
Della vostra tempra, da quello che sapete fare.
E' stato per me un onore essere il vostro comandante.
A voi, nel momento del commiato, auguro una sola cosa:
di continuare ad essere ciò che siete. Dei veri alpini, siate orgogliosi”.
“Da qui deve partire il cammino (…).
Dobbiamo andare avanti, sul sentiero tracciato dai nostri veci, da quelli che sono ricordati nella nostra tenda dell'anima.
Dobbiamo cominciare a vincere le partite per arrivare al trionfo nel campionato della vita. Vincere le partite dell'umiltà e della semplicità.
Tutti insieme, nessuna riserva, tutti in campo, prendendoci per mano.
Perché tutti insieme porteremo ancora la nostra Italia, il nostro Paese, a quello che ci hanno lasciato come testimone. Per i nostri ragazzi.
Tutti insieme: il sentiero è uno e non ci sono scorciatoie. Dobbiamo scendere dai “cadreghini” e incamminarci.
Oggi dobbiamo andare via dal Pian delle Betulle nel nome di questi reduci che sono ricordati nelle marmette,
per dare un Paese migliore, senza promesse mai mantenute.
Perché gli alpini sono concretezza, non guardano in faccia nessuno.
Vi dico grazie, per quello che fate e per quello che faremo, tutti insieme.
Evviva gli alpini, evviva l'Italia”
La cerimonia per il 63esimo anniversario della Consacrazione della Chiesetta Votiva
ha quest'oggi fatto da cornice – nell'anno del 140esimo di Costituzione del Quinto Reggimento Alpini –
anche ad un importante avvicendamento.
Il Tenente Colonnello Carmelo Pezzino ha ceduto il comando del Battaglione Morbegno al Tenente Colonnello Stefano Cordaro.
“Di voi tutti confesso di essere sempre stato ammirato.
Della vostra tempra, da quello che sapete fare.
E' stato per me un onore essere il vostro comandante.
A voi, nel momento del commiato, auguro una sola cosa:
di continuare ad essere ciò che siete. Dei veri alpini, siate orgogliosi”.
“Da qui deve partire il cammino (…).
Dobbiamo andare avanti, sul sentiero tracciato dai nostri veci, da quelli che sono ricordati nella nostra tenda dell'anima.
Dobbiamo cominciare a vincere le partite per arrivare al trionfo nel campionato della vita. Vincere le partite dell'umiltà e della semplicità.
Tutti insieme, nessuna riserva, tutti in campo, prendendoci per mano.
Perché tutti insieme porteremo ancora la nostra Italia, il nostro Paese, a quello che ci hanno lasciato come testimone. Per i nostri ragazzi.
Tutti insieme: il sentiero è uno e non ci sono scorciatoie. Dobbiamo scendere dai “cadreghini” e incamminarci.
Oggi dobbiamo andare via dal Pian delle Betulle nel nome di questi reduci che sono ricordati nelle marmette,
per dare un Paese migliore, senza promesse mai mantenute.
Perché gli alpini sono concretezza, non guardano in faccia nessuno.
Vi dico grazie, per quello che fate e per quello che faremo, tutti insieme.
Evviva gli alpini, evviva l'Italia”
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