Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Val
  • Data di Inizio Data di Inizio
Quelli che leggono questa pagina dai tempi che Berta filava lo hanno letto più volte:

le Good Manufacturing Practice (GMP)

sono un'insieme di norme riguardanti come un farmaco viene prodotto

e come ne viene determinata la qualità,

insieme di norme creato negli anni per garantire la sicurezza dei pazienti.


"Insieme di norme" è generico e piuttosto fumoso,
e so per esperienza che un link alle linee guida ICH sarebbe del tutto inutile.

Proverò quindi a fare un esempio.

Le persone civili quando lavorano con reattori chimici hanno per le mani una cosa che si chiama batch record
(le persone incivili esistono, eccome , ma non parleremo di loro, in questa occasione).

Cos'è un reattore chimico? Uno piccolo lo potete vedere qui:
https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../05/il-pilota.html

E uno ancora più piccolo qua:
https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/3212458388973026

Cos'è un batch record?
La dettagliata serie di istruzioni necessarie per una produzione e la registrazione di quel che è stato fatto.

Esempio:
1) caricare in R12 350 kg di THF
2) mettere in moto l'agitazione e raffreddare con T camicia -15 °C
3) caricare nel serbatoio di colaggio diisopropilammina, 20 kg, e scaricare nel reattore.
4) lavare la linea e il serbatoio con 25 l di THF, vuotando il lavaggio nel reattore.
etc etc

Questa serie di istruzioni viene tradotta sul batch record in una forma che prevede il feedback dell'operatore.

Per esempio
1) prenderà una forma del genere
Caricare nel reattore R12 THF, 350 kg
Caricati kg....
Numero di lotto ....
Firma operatore.... Data.... ore...

Ora un batch record alla fine è un pezzo di carta (molti pezzi di carta, in realtà),
e quel che si scrive su carta può essere sbianchettato, oppure la carta può essere stracciata e ristampata etc etc etc.



Ma se si parla di GMP le cose sono un poco diverse:

un batch record è un documento controllato,
rivisto da più soggetti (e ormai da anni il suo "atto di nascita" è registrato da un qualche software a sua volta certificato).
Sbianchettature e simili invalidano il documento.


C'è una serie di regole da rispettare per garantirne l'integrità
da quando viene stampato alla sua archiviazione a fine lavorazione
(si parla di Good Documentation Practice, e i cardini della cosa sono riassunti nell'acronimo ALCOA).

Gli stessi criteri governano le analisi di controllo di materie prime, processo, prodotto finito.

Un sistema che non garantisce l'integrità della documentazione
difficilmente verrà autorizzato a produrre materiale per uso farmaceutico (in occidente).

In breve il farmaco "buono" non viene garantito da "l'analisi",
ma da un impianto certificato e ispezionato e dal controllo minuzioso e documentato di tutto il processo da cui origina
(ed ora pensate a quando l'ispettore FDA arrivava nell'azienda cinese e si accorgeva che, semplicemente, la raccolta dei batch record non esisteva...)


Se si parla di principi attivi generici già negli anni 90 si cominciò male, ripetendo alla nausea "la molecola è la stessa".
Il fatto che questo mantra continui oggi è indicativo.

E se qualcuno dall'altezza del suo risicato quarto di nobiltà clinica o accademica
ha aggiunto "il farmaco funziona" o "le analisi sono buone"
ha semplicemente dimostrato che per lui il GMP è un concetto ignoto (anche se magari dichiara il contrario).


Vero è che in Europa è stata concepita per i generici una normativa che scavalca il classico impianto regolatorio, e la cosa va avanti da anni.

Il Certificate of suitability to the European Pharmacopeia (CEP)
è un documento che si ottiene con tre analisi
e che permette a un principio attivo farmaceutico
o ad una formulazione di entrare nel mercato europeo.


E la compliance GMP?

Chi se ne frega.


Ma se il GMP è stato creato a tutela dei pazienti allora...
https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/2751439051741631
 
Queste fiacche, in vero mortificanti, resistenze all’affermarsi della verità
– tanto più incomprensibilmente e colpevolmente masochistiche se provenienti da parte tradizionalista -
appaiono come gracili reticolati travolti dai cingoli di un carro armato pesante:

il Santo Padre Benedetto XVI non ha mai abdicato, il papa è uno solo ED E ‘ LUI

e lo dimostra sia la questione canonica, sia quello che lui stesso ha affermato in decine di messaggi dal significato univoco in “Codice Ratzinger”.


Tanto per chiarire, vi illustriamo in modo super-sintetico – e coi fatti oggettivi -
la tattica e la tempistica del piano incredibilmente geniale con cui Benedetto XVI
ha “indotto in tentazione” (nel corretto senso teologico del Padre Nostro, cioè di “mettere alla prova”)
i suoi nemici modernisti-eretici che volevano toglierlo di mezzo.


1983: il cardinale Ratzinger, in previsione di un golpe anticristico nella Chiesa annunciato dai tempi del profeta Daniele fino al terzo Segreto di Fatima (1917),
importa dal diritto principesco tedesco la scomposizione dell’incarico papale fra titolo dinastico (munus petrino) ed esercizio pratico del potere (ministerium).

Entrambi gli enti sono tradotti in italiano con la parola “ministero”, ma sono molto diversi:

se si rinuncia in modo regolare e simultaneo al ministero-munus, c’è l’abdicazione;

se si rinuncia in modo differito e non ratificato al ministero-ministerium, c’è la sede impedita,

uno status in cui il papa è prigioniero, confinato, ma resta sempre papa, conservando il titolo di origine divina.


Così, l’11 febbraio 2013, ormai messo alle strette dalla Mafia di San Gallo che voleva farlo abdicare,
uscito con Vatileaks il complotto per ucciderlo e subito dopo il misterioso resoconto dei cardinali della Commissione Herranz,
papa Ratzinger applica questo piano antiusurpazione preparato da trent’anni e rinuncia al solo ministerium,
differendo l’entrata in vigore del provvedimento alle 20.00 del 28 febbraio.

In pratica, si lascia imprigionare, come Gesù Cristo, ma resta il Suo Vicario, resta papa.

Dopo aver pronunciato il testo in latino della Declaratio, fa spiegare al card. Sodano cosa è successo, passandogli un biglietto,
e questi, appunto, non cita minimamente una rinuncia al papato.


Paradossale come la giornalista d’agenzia Giovanna Chirri, che diffuse affrettatamente la millenaria, tragica bufala dell’abdicazione,
oggi si lamenti, in un libro, per la mesta fine della sua carriera. E cosa pretende, un premio?


Il 27 febbraio, il giorno prima dell’”addio”,
Benedetto saluta i cardinali dicendo che prometteva fin da quel momento “obbedienza e riverenza” al suo successore.

Tale frase poteva riferirsi o a un legittimo successore, quando e se lui abdicherà regolarmente,
oppure al successore illegittimo incombente al quale prometteva obbedienza e riverenza.

In ogni caso non ha mai “giurato fedeltà” a un altro papa, tanto meno a Bergoglio in persona.

Del resto, chi può dire che oggi Benedetto XVI non sia “obbediente e riverente” verso l’antipapa, nelle cui mani si trova?

Non si ribella, sta lì, mite e tranquillo, nel Monastero Mater Ecclesiae, vestito di bianco, privo solo di due orpelli,
la mantelletta e la fascia alla vita, simbolo dei due aspetti del ministerium cui ha rinunciato:

predicare il Vangelo e governare la barca di Pietro.

Obbediente e riverente, è sempre cordiale e affettuoso con Bergoglio:
lo ama come Gesù Cristo amava Giuda e prega per lui, (perché si salvi l’anima).

Papa Benedetto ringrazia e benedice sempre con la parola “Eucharistomen”, la stessa con cui Cristo trasformò il male in benedizione.


La sua Declaratio, in italiano, riportava dunque che, dalle 20.00 del 28 febbraio,
la sede di Roma, la sede di San Pietro”, sarebbe rimasta “vacante”.

La versione italiana è però sbagliata (conta solo quella latina):

tali “sedi” non esistono nel diritto canonico
e non hanno alcuna personalità giuridica per essere lasciate vacanti, cioè pronte per un nuovo conclave.

Questo avviene, infatti, solo per la ”Sede Apostolica”, mai citata, infatti.

Così, il verbo vacet si deve tradurre non come “sede vacante”, ma, più correttamente, come sede VUOTA, sgombra, libera.


E infatti, perfettamente ligio a quanto annunciato, dopo aver lasciato ai cardinali (fedeli e infedeli) 17 giorni per riflettere,
il 28 febbraio, alle 17.00 Benedetto prenderà l’elicottero, volerà a Castel Gandolfo
lasciando la sede di Roma, la sede di San Pietro, VUOTA per le ore 20.00.



Inoltre, Benedetto ricorda nella Declaratio che il prossimo papa dovrà essere eletto “da coloro a cui compete”: certo, ovvio.

In pratica lui dice: “io mi ritiro in sede impedita, resto il papa, voi fate come vi pare,
ma sappiate che il prossimo vero papa mio successore dovrà essere eletto solo da veri cardinali,
nominati da me o da papa Wojtyla e NON DA ALTRI.

E infatti oggi, se si andasse a un conclave invalido post-Bergoglio con i 95 falsi cardinali nominati dall’argentino, uscirebbe un altro antipapa.

Come vedete, Benedetto XVI ha detto sempre la verità, è riuscito nell’impresa sovrumana di non mentire mai, pur essendo in sede impedita.


Alle 17.30 del 28 febbraio, dunque, si affaccia a Castel Gandolfo
e dice che “dalle otto di sera” non sarebbe stato più “pontefice sommo”, e non “Sommo Pontefice” come è il titolo papale.

Dice il vero proprio grazie all’inversione soggetto-complemento:
dopo poche ore, infatti, non sarebbe stato più “il pontefice al sommo grado”,
perché ce ne sarebbe stato un altro più in vista di lui, anche se illegittimo. QUI


E svela anche l’orario a partire dal quale entrerà definitivamente in sede impedita.

Fa riferimento al fuso orario pontificio dell’antico orologio situato sopra la sua testa
affermando che il suo “giorno non è come quelli precedenti” e salutando tutti con un assurdo “BUONANOTTE” alle 17.30 di pomeriggio,
corrispondenti, però, coerentemente, con le 23.30 di quell’antico fuso orario.

Così, “dalle otto di sera” non sarà più il pontefice sommo.

Giusto: le otto di sera, secondo l’antico orario pontificio, sarebbero state le 13.00 del giorno dopo,
orario in cui sarebbe circolato il bollettino per convocare il nuovo conclave abusivo elettore di un antipapa
e che sancisce, infatti, per Benedetto il non essere più il pontefice sommo, ma il pontefice nascosto. QUI


Infatti, quando arrivano le ore 20.00 “normali” del 28 febbraio, l’ora X della Declaratio,
lui non firma e non dichiara niente per ratificare l’avvenuta rinuncia al ministerium.

Ovvio: non avrebbe mai potuto dare una veste canonica a una rinuncia al ministerium,
dato che questo ente, come conferma il canonista Mons. Sciacca, non può essere giuridicamente separato dal munus
.

Questo può aVvenire solo di fatto, nel caso di una sede impedita,
quando il papa è, per forza maggiore, privato della possibilità di esercitare il potere pratico.

E infatti i canonisti di Bologna hanno fondato, subito dopo la nostra intuizione, un gruppo di studio “sul papa emerito e il papa impedito”.

Guarda caso, eh?


Dunque, il conclave 2013 era NULLO, in quanto convocato a papa non morto e non abdicatario;
ha eletto un antipapa (come fu subito capito e pubblicato dal prof. Enrico M. Radaelli), e non potrà mai essere sanato.

Si è creato, dunque, esattamente quella “sorta di ministero allargato” che ossessiona gli errorsostanzialisti,
i quali non hanno capito che c’è un membro attivo illegittimo (antipapa Francesco)
e un membro contemplativo, il papa legittimo, (Benedetto) che assume l’attributo di “emerito”.


Ma NON è come il Vescovo Emerito, carica del tutto prevista dal diritto canonico:
il papa emerito è giuridicamente impossibile, intendendolo come papa in pensione,
(come ha confermato da poco lo stesso Bergoglio, parlando di dimissioni poco chiare)
ma esiste solo intendendo emerito in termini descrittivi,
cioè come “l’insigne”, il “meritevole”, il “degno”, “colui che ha diritto di essere papa” (es. “un emerito studioso”).

Questo è l’aggettivo (scritto minuscolo, infatti, a differenza di Vescovo Emerito) che serve a distinguerlo dal falso papa usurpatore.


I nemici di Benedetto, divorati dalla brama di potere,
appena hanno sentito odore di dimissioni hanno arraffato la Declaratio
volendola interpretare a tutti i costi come un’abdicazione.


Ma non lo era, e ci si sono strozzati da soli.


Coerentemente, Benedetto rimane in Vaticano, in stato di prigionia e siccome non può mentire (lui è il papa!)
dice SEMPRE la verità con un linguaggio sottile e logico (il Codice Ratzinger)
che parla solo a chi ha orecchie per intendere, come faceva Cristo con i suoi accusatori.

Usa anfibolie, fraintendimenti, riferimenti alla Scrittura, come Gesù.


Papa Ratzinger, così, in modo tanto coerente con l’essenza dei fatti,
quanto assurdo per la narrativa “abdicazionista” bergogliana,
ancor oggi mantiene la veste bianca, il nome pontificale e impartisce la benedizione apostolica, caratteristica esclusiva del papa regnante.

E allo scrivente ha fornito l’unica, gentilissima risposta che poteva dare dalla sede impedita,
(senza smentire nulla), perfino corredandola del suo stemma da papa regnante. QUI


Bergoglio è, quindi, spacciato: con le sue stesse mani si è reso antipapa
e ora non può più “dimettersi” perché dimostrerebbe di non avere il munus petrino.

Il suo pontificato sarà annullato e la Chiesa sarà purificata con uno scisma:

fuori massoni, omoeretici, neoluterani, modernisti, neoariani, neopagani etc.


La morale?

Meglio non mettersi contro il Vicario di Cristo, il Verbo incarnato, il Logos, la ragione che svela la verità.

Dio è amore infinito, ma anche giustizia infinita.

Prima che sia troppo tardi, prima che tutto venga esplicutato ufficialmente,
Bergoglio, Bianchi, mafiosi di San Gallo, una cum, errorsostanzialisti, accettate un consiglio:

andate tutti a inginocchiarvi dal vero Santo Padre e implorate il suo perdono.


Questo è quanto.


Troppo complesso?

Provatevi voi a dire sempre la verità in uno stato di prigionia, minacciati di morte,
e a mettere alla prova i cardinali infedeli salvando la Chiesa cattolica.


Ora, ve l’abbiamo riassunta in poche righe, brutalmente.

Nelle conclusioni, come vedete, la vicenda è semplicissima: è stato tutto un grosso equivoco.

Ma nella ricostruzione ci si trova di fronte a qualcosa di gigantesco, di perfetto,
di millenario che coordina in modo pazzesco centinaia di elementi:


le dichiarazioni di Benedetto,

il diritto canonico,

la storia della Chiesa,

la teologia,

la cronaca,

le profezie,

il latino,

la precisione del linguaggio,

persino l’araldica.


Ed è per questo che nessuno dei contestatori osa farlo.
 
Oggi, separatamente dagli annunci di politica monetaria,
la BCE ha svelato il famoso “Strumento anti frazionamento” che è stato chiamato
TPI”, da “Transition Protection Instrument” “Strumento di protezione della transizione”,
proprio perché serve a proteggere i titoli di stato dei paesi più fragili proprio nei momenti di stretta monetaria.

Uno strumento in realtà semplice:

la BCE compra i titoli dei paesi deboli in quei momenti.


Possiamo anche enunciare il lato positivo dello strumento:
  • non è stata definita una quantità massima di impiego dello strumento stesso.
  • Quindi potenzialmente è efficace veramente per contenere la speculazione.
  • Solo strumenti illimitati sono efficaci.

Questo il lato positivo.


Poi ci sono i molti lati negativi.

Con questo strumento la BCE rinuncia definitivamente a essere uno strumento indipendente
e diventa il braccio monetario della Commissione. un braccio armato e brutale.



Vediamo le condizioni per poter utilizzare lo strumento, prese direttamente dal sito BCE:


Il Consiglio direttivo prenderà in considerazione un elenco cumulativo di criteri
per valutare se le giurisdizioni in cui l’Eurosistema può effettuare acquisti nell’ambito dell’IPT
perseguono politiche fiscali e macroeconomiche sane e sostenibili.

Tali criteri costituiranno un input per il processo decisionale del Consiglio direttivo
e saranno adattati dinamicamente all’evolversi dei rischi e delle condizioni da affrontare.
(Ok per utilizzare gli strumenti si considereranno più fattori)


In particolare, i criteri includono:

(1) conformità al quadro di bilancio dell’UE:
non essere soggetti a una procedura per i disavanzi eccessivi (PDE)
o non essere valutati come se non avessero adottato misure efficaci
in risposta a una raccomandazione del Consiglio dell’UE ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7,
del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE);


(2) assenza di gravi squilibri macroeconomici:
non essere soggetti a una procedura per gli squilibri eccessivi (PDE)
o non essere valutati come se non avessero adottato le misure correttive
raccomandate in relazione a una raccomandazione del Consiglio dell’UE
ai sensi dell’articolo 121, paragrafo 4, del TFUE;

(3) sostenibilità fiscale:
nell’accertare che la traiettoria del debito pubblico sia sostenibile,
il Consiglio direttivo terrà conto, ove disponibili,
delle analisi di sostenibilità del debito della Commissione europea,
del Meccanismo europeo di stabilità,
del Fondo monetario internazionale
e di altre istituzioni, unitamente all’analisi interna della BCE;

(4) politiche macroeconomiche sane e sostenibili:

rispetto degli impegni presentati nei piani di risanamento e di resilienza
per lo strumento di risanamento e di resilienza e delle raccomandazioni specifiche
per Paese della Commissione europea in materia di bilancio nell’ambito del semestre europeo.




Quindi per l’uso del TPI lo stato deve rimettersi al giudizio della Commissione, della BCE e perfino del MES,
il tanto amato Meccanismo Europeo dio Stabilità.

Quindi o si obbedisce alle indicazioni di questi enti o non c’è aiuto.

Potete capire che, a questo punto, potremmo anche non eleggere nessun governo
perché senza gli strumenti di bilancio non si può fare nulla.

Non solo, c’è proprio un livello di arbitrarietà del giudizio che rende completamente inutili le politiche nazionali.


Sembra uno strumento scritto, pari pari, da chi non vuole che l’Italia, o anche altri paesi, abbia una autonomia decisionale politica.



La solidità del TPI esiste sono se si è obbedienti

e si seguono le stesse ricette politiche che in trenta anni hanno reso il nostro debito non sostenibile,

se non con l’autonomia monetaria.



Queste condizionalità sono figlie di una politica cattiva e antidemocratica e di una visione miope,
che trasforma uno strumento monetario in un manganello.


Il testo sembra scritto da JRR Tolkien:


Un Anello per trovarli, Un anello per domarli,
Un anello per radunarli e nel buio incatenarli
Nella Terra di Mordor dove le Ombre si celano



Sostituite Anello con TPI.
 
In occasione della Giornata della Terra (22 aprile), il Presidente Biden ha dichiarato che

“ogni veicolo dell’esercito degli Stati Uniti sarà rispettoso del clima”.


Ed ha aggiunto:

“Stiamo spendendo miliardi di dollari per farlo”.



Sarà molto più bello quando a spararti e farti a pezzi sarà un cannone montato su un mezzo ecologico…


Alcuni mesi dopo, l’esercito degli Stati Uniti
ha acquistato un pick-up Hummer EV 2022 dalla filiale GM Defense della General Motors, come riporta il Detroit Free Press.




“L’esercito americano ha acquistato un Hummer tramite GM Defense”, ha dichiarato Sonia Taylor, portavoce di GM Defense.

Non ha voluto rivelare l’importo pagato dall’esercito, ma ha detto che l’Hummer è venduto a circa 108.700 dollari.

Taylor ha dichiarato che la vendita dell’Hummer è un “trampolino di lancio” per l’elettrificazione del servizio dei veicoli di servizio.


Ha aggiunto:
“Stiamo cercando di aiutare i partner della difesa e del governo a passare a un futuro elettrificato, quindi questo è uno dei passi.
“Il nostro settore si muove molto lentamente. Più lento del mercato commerciale. Ma questo è un passo positivo in quella direzione”.

L’Esercito riceverà l’Hummer “non più tardi del 31 agosto”, ha dichiarato Taylor,
aggiungendo di non sapere quali test sul veicolo verranno condotti dal servizio e dove.


Il Detroit Free Press sottolinea la descrizione dell’acquisto da parte dell’esercito, riassunta nella sua offerta:
Lo scopo di questo requisito è quello di acquistare un nuovo veicolo elettrico a batteria (BEV) leggero o pesante
o un veicolo elettrico su ruote ibrido in serie, per l’analisi e la dimostrazione da parte del governo
“.


Anche se la GM Defense ha recentemente presentato un prototipo di eLRV, o veicolo elettrico da ricognizione leggero,
sembra che l’esercito riceverà il modello civile (per ora).


eLRV.png



Il futuro militare “rispettoso del clima” di Biden potrebbe essere irto di sacrifici, tra cui la diminuzione delle capacità belliche,
considerando che i campi di battaglia non dispongono di comode stazioni di ricarica.


È possibile che i veicoli elettrici vengano utilizzati in flotte non tattiche.


Sarà molto divertente da usare in caserma,

chissà se i soldati si divertiranno lo stesso quando resteranno nel deserto,

senza elettricità e senza una presa a cui attaccarsi,

magari vicino ad un deposito di carburante catturato ai nemici

di cui non sapranno cosa farsene.


Perché Biden se ne sta al sicuro alla Casa Bianca, i soldati al fronte no…
 
La speculazione sull’energia spiegata facile



Il mercato dei TTF regola lo scambio delle quote di gas che influenza anche il prezzo delle materie prime.

Ecco quali sono i suoi segreti.

Il boom dell'inflazione ha funto da esca per tutti quei soggetti che potevano sfruttare il momento più propizio per fare speculazione sulle materie prime energetiche.
Gli effetti della speculazione non si sono sentiti soltanto in Italia, ma in tutto il mondo.

E' stato proposto un tetto massimo al prezzo dell’energia,
perché ci si è reio conto che il funzionamento del mercato dell’energia è completamente slegato dalla realtà dei consumi.


Comunque è andata a finire che alcuni “partners” europei (tra cui produttori ed esportatori di idrocarburi),
fossero tutt’altro che convinti di fare uno sconto a tutti gli altri.


Come mai il prezzo del gas è aumentato anche se la domanda è calata?

Prima di sapere com’è funzionato il meccanismo delle speculazioni finanziarie
occorre fare il punto della situazione antecedente, partendo da un diametro:

quello delle tubature che portano il gas naturale dalla Russia in Europa.

Le condutture del gas che ci collegano alla Russia sono state fatte perché gli approvvigionamenti fossero continui:
di diametro ridotto ma sufficiente a far sì che le forniture del gas siano continuative durante tutto l’anno.


Il mercato del gas prima e dopo i TTF

Essendoci un flusso continuo il prezzo risulta calmierato, anche perché, fino all’estate 2021, gli accordi commerciali sul gas si basavano su contratti pluridecennali.

Fino a quel momento il prezzo del gas naturale veniva stabilito tenendo come riferimento il prezzo del barile di petrolio
che a sua volta dipende dalla quantità estratta stabilita in comune accordo dai vari produttori; in primis dall’OPEC.

Insomma tutta questa programmazione e questa regolarità,
nonché l’ancora di un bene reale dal valore abbastanza stabile,
facilita lo stoccaggio da parte dei compratori che,
nei periodi più caldi dell’anno riescono a rifornirsi, a costi relativamente bassi, delle scorte che serviranno durante l’inverno successivo.

Quest’idea venne ad Enrico Mattei che negli anni ‘60 riuscì a garantire all’Italia
prezzi bassi sui rifornimenti di petrolio dal Nord Africa e dall’Iran e di gas guardacaso proprio dalla Russia.

All’epoca di Mattei
c’era sì la concorrenza al rialzo delle sette sorelle (Shell, BP, Exxon, Mobil, Texaco, Socal, Gulf),

ma non la finanza speculativa a dettare i prezzi,

bensì la politica e la diplomazia che attraverso gli uomini dello Stato mediavano, cooperavano e commerciavano tra economie.
 
Oggi invece è tutto diverso,
perché dall’estate del 2021 anche in Italia,

chi decide il prezzo dell’energia non è più soltanto il gruppo dei produttori,

ma il mercato della borsa virtuale di Groningen;

una borsa specifica per la compravendita dell’energia,

che è nata circa 10 anni fa quando l’Unione Europea ha liberalizzato il mercato dell’energia.



Borsa virtuale significa che non siamo in presenza di un luogo fisico
come la borsa di Milano o la borsa di New York,
ma di una piattaforma virtuale sulla quale avvengono gli scambi.


Su questa piattaforma vengono aggiornati e pubblicati quotidianamente sotto forma di database
i prezzi dell’energia (gas naturale, produzione da fotovoltaico, eolico, idroelettrico, carbone)
che danno origine al TTF, cioè al prezzo di quel momento.


All’asta partecipano venditori e compratori, ma i venditori non sono i produttori di energia; sono dei semplici intermediari.


Quindi non è l’OPEC che partecipa all’asta come venditore,

ma sono gli intermediari che a loro volta hanno acquistato delle quote virtuali di gas.





“Alla luce di questi sviluppi, il mercato energetico come l’abbiamo costituito noi non sembra rispondere in maniera adeguata”.


Noi chi, SuperMario? Tu e quelli mandati dai mercati finanziari a dirigere Stati e unione europea? O Voi e i lobbisti di settore?


Il banchiere dei banchieri Mario Draghi, tra derivati e azioni in borsa non ne ha azzeccata una in trent’anni. Almeno, non in favore degli italiani.


Il Title Transfer Facility (TTF) è un Titolo che determina il prezzo del gas naturale sulla base del mercato.

È un pezzo di carta (un contratto) che viene scambiato sulla borsa di Groningen
che in poco tempo ha portato il prezzo del Megawatt ora (MWh) dai 20, 50 Euro di aprile 2021 ai 78,87 di giugno 2022.


COVER del best seller libro di economia spiegata facile, seconda edizione, quarta ristampa



Il prezzo non viene fissato a lungo termine ma è un prezzo detto spot
perché riferito a un contratto la cui compravendita di gas è a brevissimo termine,
tipo il giorno dopo o comunque entro un termine molto breve, non certo decennale.


Quindi l’intermediario (cioè lo speculatore) acquista delle quote virtuali di gas quotato in TTF.


Queste quote rappresentano il diritto di acquistare il gas fisico, cosa che non sempre avviene.


Infatti queste quote finiscono prima sui mercati speculativi

e poi, vengono convertite in acquisti di gas da rivendere solo se gli operatori del settore energetico li acquistano.


Se ciò avviene gli operatori consegneranno la materia prima al compratore finale il giorno della scadenza dei contratti.



Le quote che invece non vengono acquistate dagli operatori del settore dell’energia
rimangono sul mercato borsistico e continuano a far lievitare il costo del sottostante esposto a speculazione:
ovvero la materia prima su cui si basano i Titoli stessi.


Il prezzo quindi viene fissato nel momento in cui l’operatore acquista il gas… sulla carta.


Ad inizio giornata avvengono gli scambi che servono a soddisfare la domanda di energia

necessaria ai vari compratori e le prime offerte che entrano nel mercato sono quelle a prezzi più bassi.


Ma, via via che trascorre il tempo, il prezzo dell’energia si fa sempre più caro perché aumenta la sua richiesta.



Si chiama prezzo marginale ed è deciso sulla base degli scambi tra domanda ed offerta, tra chi acquista gas e chi lo vende.


Il prezzo sale fino ad arrivare al punto più alto della giornata.


Una volta raccolti i vari prezzi decisi dai venditori

il prezzo più alto è il prezzo marginale (perché nel margine più alto dell’insieme di tutti i prezzi).


Ebbene questo prezzo viene applicato a tutte le quote di gas acquistate dai compratori,

anche a quelle che erano state acquistate ad inizio giornata a prezzi molto inferiori.


Insomma se guardi bene è un meccanismo simile a quello delle aste sui Titoli di Stato.


Maggiori sono le quote di gas in mano agli intermediari e maggiore è la loro possibilità di fare profitti.
 
Da 25 anni elimanata dalla lista costruttori.



Quando l’ho letto la prima volta ho pensato a uno scherzo. Non è così.

La BMW ha deciso di offrire
il servizio di sedile riscaldabile ad abbonamento, e neanche poco:
circa 18 euro al mese, o circa 180 per un anno, 300 per tre anni o 415 a vita.


Non è chiaro quando BMW abbia iniziato a offrire questa funzione in abbonamento, o in quali Paesi,
ma questa settimana alcuni organi di stampa hanno segnalato il lancio in Corea del Sud,
ma pare che questi abbonamenti per i sedili riscaldati sono ora disponibili nei negozi digitali BMW
in paesi come il Regno Unito, la Germania, la Nuova Zelanda e il Sudafrica.

L’opzione non è ancora attiva per gli USA.



Ora appare ovvio che se non fate l’abbonamento non verranno a disinstallarvi i sedili riscaldati
(comodità di cui ho goduto solo in un’auto in tutta la mia vita, e sono ancora vivo…),
ma semplicemente si tratta dell’ennesimo trucchetto delle case automobilistiche tedesche
per riuscire a farvi sganciare qualche soldo in più.

Non so se lo avete notato NESSUNA pubblicità di auto tedesca ormai indica più il prezzo dell’auto:
tutte indicano la “Rata mensile”, spesso accompagnate da tassi TAEG e TAN tutt’altro che indifferenti.


Questo perchè:
  • i prezzi sono spesso talmente elevati da non essere competitivi con quelli dei concorrenti;

  • l’utile proviene non dall’auto, ma dagli interessi di finanziamento.

Del resto come mostra Carbasesales, le vendite di BMW sono sempre più in calo, escludendo il periodo post covid


bmw-vendite.png
 
La genialità della politica energetica europea si vede ora, in questo momento di crisi.

Invece che fare investimenti, pubblici e privati

per essere in grado di far fronte ai picchi di domanda con costi aggiuntivi accettabili,

ha creato un finto mercato elettrico speculativo

in cui il pollo che è nei guai viene regolarmente spennato.


Purtroppo in questo momento di crisi siamo tutti polli da spennare.



Come riporta il Washington Post la scorsa settimana alcune zone di Londra
hanno sfiorato un blackout, proprio nelle giornate più calde d’estate.

Il 20 luglio, l’aumento della domanda di elettricità si è scontrato con un collo di bottiglia nella rete,
lasciando la parte orientale della capitale britannica brevemente a corto di energia.


Per evitare di far saltare la rete sono state pagati 9.724,54 sterline (circa 11.400 euro) per MW/h

oltre 50 volte il prezzo medio del Regno Unito,

per evitare che una fetta importante della città rimanesse senza energia, causando il panico.


Per darvi un’idea una casa che avesse usato 10 KW/h avrebbe pagato 114 euro per un solo giorno di energia.



Questi soldi non sono rimasti nel Regno Unito, ma sono andati in Belgio per far ripartire alcune vecchie centrali termiche ed evitare la crisi.



Questa crisi non è stata pubblicizzata e si conosce ex post,
ma è indicativa di quanto sia in crisi il sistema energetico occidentale dopo anni,
se non decenni, di sotto-investimenti, il tutto, ovviamente, accompagnato dalla demagogia ESG, verde.


Non è chiaro quanti MW/h siano stati acquistati a questo prezzo folle,
ma comunque qualcuno dovrà pagare e alla fine saranno, o come costo diretto o sotto forma di tasse, i cittadini britannici.



Se pensate che questa follia sia solo britannica vi invito ad analizzare il PUN, prezzo unico nazionale, indicato dal GME in questi giorni.


gme-elettricita.png



Stiamo pagando un MW/h 500 euro, cioè 50 centesimi di Euro a KW/h.

Una enormità che ammazzerà famiglie e industrie italiane.


Eppure i politici parlano del “Programma Draghi”, di “Europeismo”.


Vi rendete conto di quanto siamo sull’orlo del baratro e ci aiutino a fare un passo avanti?
 
A Siena una ragazza, Clemy Spinelli, una ragazza portatrice di disabilità,
si vede sottratta la carrozzina elettrica da un gruppo di bulli, che “Volevano farci un giro”.

I bulletti dopo aver scassato il mezzo lo hanno abbandonato per strada.


La notizia mi ha veramente colpito: si può essere così vigliacchi da prendersela con una ragazza disabile?

Si, si può, infatti è successo.

Questi poveracci sono stati identificati dalle forze dell’ordine,
ma non faranno neanche un’ora di prigione o di trattamento punitivo
ed i genitori, con grande calma, senza fretta, pagheranno i danni materiali causati.

Se mai avessi pensato a fare una cosa del genere quando avevo l’età di questa ciurmaglia

mio padre mi avrebbe, giustamente, dato un paio di sani calci nel sedere se non peggio.




Le notizie di questo genere si ripetono:

gruppi di minori, ma non ragazzini, che approfittano della totale impunità e con violenza
dei più deboli e degli anziani.


Cresciuti con i genitori che non hanno insegnato nulla,

con la scuola che non ha insegnato nulla,

si sentono intoccabili e agiscono come tali.



A questo punto sarebbe necessario che ogni forza politica desse una sua vera risposta
che non può essere il lassismo delle norme attuali.


Io faccio una mia proposta modesta:
  • i danni devono essere ripagati dai genitori, e quindi dai figli quando compiranno il diciottesimo anno di età;

  • Hai bullizzato una diversamente abile?
  • Vai un paio di anni a fare volontariato nelle case di cura cinque giorni alla settimana, cinque ore al giorno.

  • Hai danneggiato dei beni?
  • Fai un periodo equivalente di lavori sociali.

  • Rendere la scuola più selettiva impegnativa e disciplinata.

  • Una mente annoiata è una mente che ha tempo anche per pensare al male.

Ci sarebbero molte cose da fare.


Sicuramente ciò che è da non fare è proseguire sulla strada attuale.
 
Uhmmmmm.


Premesso che ci sarebbe una lunga discussione sugli effetti del CO2 sulla vita vegetale
(ad esempio uno dei periodo con una vera e propria esplosione della vita fu il Carbonifero,
che aveva percentuali di CO2 molto più elevate di oggi), c

omunque tutte le politiche occidentali di limitazione delle emissioni si stanno rivelando completamente fallimentari
e il CO2 sta crescendo a velocità record, avvicinandosi ai massimi pre-covid.


Il motivo: l’Occidente, che si suicida con i costi energetici enormi “Verdi”, non conta quasi nulla.


All’inizio del mese è stata pubblicata la BP Statistical Review of World Energy 2022, che copre i dati energetici fino al 2021.



Considerando le emissioni di CO2, un anno fa, a seguito della pandemia di Covid-19,
BP ha riportato un calo del 6% dell’anidride carbonica globale dal 2019 al 2021.

Si è trattato del calo più consistente dalla Seconda Guerra Mondiale.

Era ampiamente previsto che le emissioni sarebbero rimbalzate nel 2021, e così è stato.



Mentre il mondo si riprendeva dalla prima ondata di Covid-19,
le emissioni globali di anidride carbonica sono aumentate del 5,6% dal 2020 al 2021.


Si tratta del tasso di crescita più rapido in quasi 50 anni.

Le emissioni sono state solo dello 0,8% inferiori al massimo storico stabilito nel 2018.

Sono sulla traiettoria per raggiungere un nuovo massimo storico quest’anno,
a meno che una recessione non freni la domanda globale di energia nella seconda metà dell’anno.



Global-CO2-2021.png
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto