Val
Torniamo alla LIRA
Però su questa persona. Diretta e scomoda. Silenzio.
Una fuoriclasse.
Non ci sono molte altre parole adatte per descrivere e ricordare Maria Giovanna Maglie,
la giornalista scomparsa ieri mattina dopo una lunga malattia,
che negli ultimi mesi la aveva tenuta lontana dal mondo della comunicazione e dei salotti televisivi.
Una fuoriclasse da quasi cinquant’anni, quando ha mosso i suoi primi passi nell’Unità nel 1979,
per poi passare dall’America Latina alla Guerra del Golfo, fino ad arrivare a New York.
Fu tra le prime a sostenere che Donald Trump avrebbe potuto compiere il colpaccio alle presidenziali 2016,
quando la stragrande maggioranza dei media mainstream
aveva già messo in cassaforte il trionfo in pompa magna di Hilary Clinton.
E così fu.
Una giornalista controcorrente, fuori dagli schemi,
che ogni giorno ha fatto a pezzi il politicamente corretto progressista.
Una fuoriclasse.
Non ci sono molte altre parole adatte per descrivere e ricordare Maria Giovanna Maglie,
la giornalista scomparsa ieri mattina dopo una lunga malattia,
che negli ultimi mesi la aveva tenuta lontana dal mondo della comunicazione e dei salotti televisivi.
Una fuoriclasse da quasi cinquant’anni, quando ha mosso i suoi primi passi nell’Unità nel 1979,
per poi passare dall’America Latina alla Guerra del Golfo, fino ad arrivare a New York.
Fu tra le prime a sostenere che Donald Trump avrebbe potuto compiere il colpaccio alle presidenziali 2016,
quando la stragrande maggioranza dei media mainstream
aveva già messo in cassaforte il trionfo in pompa magna di Hilary Clinton.
E così fu.
Una giornalista controcorrente, fuori dagli schemi,
che ogni giorno ha fatto a pezzi il politicamente corretto progressista.