I social sono le più grandi finestre sull'umana idiozia che siano mai esistite.
Ho appreso cose che preferivo non sapere,
tipo che per qualcuno l'equazione di Dirac è "l'equazione dell'amore"
e altre boiate ispirate al non avere la minima idea di cosa sia la meccanica quantistica,
però insistere in demenzialità "quantistiche".
Doverosa precisazione: la meccanica quantistica non è solo roba da fisici.
Da struttura atomica a legame chimico fino alle spettroscopie atomiche e molecolari
la chimica è, quantitativamente, la seconda disciplina, quanto a uso massiccio di meccanica quantistica.
Sapevatelo.
Detto questo, arriviamo al principio di indeterminazione di Heisemberg, che è molto banalmente:
Δx Δpx ≥ħ/2
Sarebbe a dire che, per una particella elementare - e ribadisco, particella elementare -
l'incertezza statistica sulla sua posizione
moltiplicata per l'incertezza statistica sul momento (massa*velocità)
non può essere piccola a piacere.
Ovvero possiamo conoscere con precisione arbitraria la sua posizione, oppure il suo momento, ma non entrambi.
Ed ecco come la cosa viene raccontata sul corriere:
Il principio di indeterminazione di Heisenberg, il fondatore della MQ, premiato con il Nobel per la Fisica nel 1933,
afferma che se determiniamo la posizione di una particella, perdiamo informazioni sulla velocità e viceversa.
Come dire: lo sperimentatore, scegliendo quale grandezza misurare, «crea» la realtà.
Complimentoni!
Vabbè, di sperimentazione in genere ho una qualche esperienza,
e nella mia esperienza, che riguarda le trasformazioni della materia in bulk,
il fenomeno preesiste all'osservazione dello sperimentatore,
Tra parentesi, gli esseri umani sono materia in bulk,
con una sua organizzazione tutta particolare, ma materia in bulk.
Cioè per niente simili a particelle elementari.
Per fare un esempio terra terra,
se scagli un uomo a grande velocita contro una fenditura in un muro
ottieni un macello sanguinolento, ma nessuna diffrazione.
E quanto allo sperimentatore e la particella secondo il corriere,
la particella aveva comunque un momento prima che ne fosse misurata la posizione,
come aveva una sua traiettoria prima che ne venisse determinato il momento:
la misura non crea realtà, la altera in modo distruttivo, e direi che non c'è niente di più lontano dal concetto di "creare".
Alla faccia di tutto questo:
Il leader quantico è «un creatore di realtà», un innovatore, un agente del cambiamento:
è consapevole e olistico; usa con naturalezza la calma, la concentrazione, la creatività; è mosso da gentilezza, bontà e altruismo.
In pratica un santo, ma un tipo molto particolare di santo, San Capitale:
San Capitale, prega per noi, San Capitale, guidaci verso vette di fatturato di cui a noi arriveranno solo le briciole.
Ma a quanto pare c'è chi queste meraviglie le compra, sotto forma di corsi di formazione, workshop e altra roba del genere (
Chi Siamo | Quantum Leadership Activism).
Andrà a finire che si dovranno cambiare le cartelle del buzzword bingo?
(
). Improbabile.
In cinque anni di presenza social, quanto a "scienza",
ho visto entrare in ballo infermiere, veterinari, bancari, gestori di fondi, politici col diploma di ragioniere,
gioiellieri, maestre elementari, logopediste, informatici e programmatori senza laurea etc etc etc.
E mai una volta che qualcuno avesse risposto alle loro boiate con la risposta più adeguata.
Il senso è che se proprio vuoi commentare way above your paygrade
beh, il requisito minimo è l'intrinseca inattaccabiltà del discorso.
Altrimenti la risposta può essere solo una,
che purtroppo non è quasi mai stata data:
stai nel tuo.
Che è esattamente quello che mi è stato ripetuto più volte
da soggetti di madornale ignoranza
che non avevano alcuna cognizione di cosa fosse "il mio".