Se l’Europa si impegna nella “decrescita” economica, come vogliono i
Verdi,
questa “decrescita” implica la distruzione di interi settori delle economie europee e occidentali.
“Decrescita” e distruzione economica sono sinonimi perfetti.
“Decrescita” significa limitare le attività economiche
o tassarle in modo talmente penalizzante da farle cessare di esistere.
Questi sostenitori dell’ambiente rappresentano il 10 per cento dei seggi nell’Europarlamento
e sembrano in procinto di essere
sradicati in molti Paesi membri dell’UE.
Poco importa, perché l’Unione Europea
non democratica,
non eletta,
non trasparente e
non responsabile
offre loro una risorsa:
nelle istituzioni dell’UE, gli ambientalisti sono ovunque.
Ad esempio, la “
Green 10“, è una coalizione delle dieci più grandi organizzazioni e reti ambientaliste attive a livello europeo.
Esse operano per garantire che l’Ue dia priorità al clima, all’ambiente locale, alla biodiversità e alla salute umana
all’interno e all’esterno dei suoi confini.
Per diffondere le loro idee, queste Ong non elette sono
generosamente finanziate dalle stesse istituzioni dell’Unione Europea.
Il problema fondamentale di
Beyond Growth è che la “decrescita”, ciò che accadrà dopo, non è mai definita.
Se i marxisti, e prima di loro i socialisti, tra cui i nazionalsocialisti tedeschi,
hanno sempre cercato di definire una teoria economica,
progetti concreti e la distruzione di ciò che esiste,
gli ambientalisti non si sono mai presi la briga di farlo.
Oppure spingere l’Europa nella morsa della
dipendenza energetica russa è l’obiettivo principale degli ambientalisti?
È comprensibile questa riluttanza a parlare del “mondo come sarà dopo”.
Nel contesto di un’Europa indebitata fino al collo
e che già tassa i cittadini solo per pagare gli interessi sul debito,
ridurre la produzione economica
significa affrontare la questione di chi sarà lasciato a morire per primo.
L’
assistenza sanitaria, ad esempio, è già stata
razionata
e sembra incentrarsi sempre più sulla riduzione dei costi piuttosto che sull’erogazione di servizi,
come pure su un eccesso di burocrazia amministrativa
anziché essere finalizzata a investire nell’assunzione di un maggior numero di
medici,
in cure migliori e in trattamenti terapeutici più tempestivi dei pazienti.
Cosa accadrebbe se ci fosse la “decrescita”?
Come, ad esempio, possiamo immaginare una diminuzione obbligatoria dell’attività economica
senza sottoporre alcuna innovazione tecnologica al controllo di una “
agenzia amministrativa”?
L’Ue sognata dagli ambientalisti inizia a somigliare a una versione di
Atlas Shrugged (
La rivolta di Atlante, N.d.T.):
un Paese distopico in cui le imprese private patiscono, sotto
leggi, normative e burocrazie sempre più ostiche.
Forse i Verdi dovrebbero riflettere sul messaggio del libro:
nonostante i tentativi dello Stato di schiavizzare le menti con la forza,
le persone emergono vittoriose nel loro impegno a favore della libertà.
La mente umana è la forza che muove il mondo, non la coercizione.