OPINIONI SCIENTIFICHE
Alcuni sostengono che la scienza non lasci spazio alle opinioni, e che contino solamente i dati oggettivi e verificabili. Può essere. Tocca allora dare ragione a chi dall'altro lato sostiene che la medicina non è intrinsecamente "scienza" dal momento che richiede di prendere decisioni sulla base di dati spesso incompleti o talora proprio mancanti. Prendiamo il caso dell'impiego di farmaci in gravidanza: una vecchia ma sempre valida categorizzazione della FDA prevede cinque diverse categorie.
A. Studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza non hanno mostrato un aumento del rischio di anomalie fetali.
B. Gli studi sugli animali non hanno rivelato prove di danni al feto; tuttavia, non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. O
Gli studi sugli animali hanno mostrato un effetto avverso, ma studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza non sono riusciti a dimostrare un rischio per il feto.
C. Gli studi sugli animali hanno mostrato un effetto avverso e non esistono studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. O
Non sono stati condotti studi sugli animali e non esistono studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza.
D. Studi adeguatamente controllati o osservazionali condotti su donne in gravidanza hanno dimostrato un rischio per il feto. Tuttavia, i benefici della terapia possono superare il potenziale rischio.
X. Studi, adeguatamente controllati o osservazionali, su animali o donne in gravidanza hanno dimostrato prove positive di anomalie fetali. L'uso del prodotto è controindicato nelle donne che sono o potrebbero iniziare una gravidanza.
Ora, come si possono collocare i vaccini covid in questa prospettiva? Gli studi su animali hanno mostrato anomalie di sviluppo del feto addirittura nei test condotti dal produttore, e poco conta che gli enti regolatori abbiano liquidato il 9% di malformazioni vs il 4% nei controlli come una percentuale ancora entro i limiti di variabilitò del modello sperimentale. E poi ci sono studi come quello che commentavamo qualche giorno fa i quali mostrano nei roditori effetti nocivi sullo sviluppo neuronale della prole con alterazioni neurocomportamentali conseguenti.
D'altra parte, ci pare si possa anche sostenere che non esistono a oggi "non esistono studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza". Uno studio del genere era stato commissionato da FDA a Pfizer ma non è mai stato concluso. Ne dava mesi fa conto sul suo blog la giornalista investigativa Maryanne Demasi.
Si finisce quindi in categoria C ("Gli studi sugli animali hanno mostrato un effetto avverso e non esistono studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza"). E questo è un fatto. Da qui al formulare raccomandazioni per l'uso dei vaccini in gravidanza si finisce in un attimo nell'abito delle opinioni, legate a come si ritiene di interpretare l'evidenza disponibile e peraltro anche quella mancante. Quel che ci pare certo è l'impossibilità di raccomadare indiscriminatamente a chiunque il prodotto in gravidanza definendolo aprioristicamente sicuro.
La zienzah di chaltron