I VACCINI COVID FANNO BENE AL CUORE
Di recente, uno studio pubblicato su Nature Communications, uno dei giornali del gruppo Nature, ha mostrato, con io solito approccio epidemiologico statistico, che i vaccini covid ridurrebbero il rischio cardiovascolare, del 10% con la prima dose e del 20% e oltre con le successive.
Il risultato è ovviamente inverosimile: sappiamo da molteplici evidenze che i vaccini covid aumentano il rischio di miopericarditi e di tromboembolie, e questo non ce lo dicono solo i dati epidemiologici bensì studi farmacotossicologici che mostrano direttamente il potenziale lesivo dei prodotti sulle fibre cardiache e sui vasi. Per questo motivo non ho ritenuto di commentare in alcun modo lo studio quando è uscito. In questo giorni sono impegnato su vari fronti e ho poco tempo a disposizione. Mi pareva dunque inutile perderlo a trovare le falle di uno studio con risultati già di per sé non credibili.
A fare le pulci alla ricerca ci ha pensato ora Vinay Prasad, docente di epidemiologia alla UCSF, che identifica le maggiori pecche del lavoro, tra le quali:
* i non vaccinati differiscono dai vaccinati in quanto più frequentemente fumatori e con un indice di deprivazione socioeconomica (povertà) maggiore ("healthy vaccinee bias");
* i confronti tra gruppi non sono aggiustati per le diverse finestre temporali di rischio ("immortal time bias");
* lo studio non comprende alcun test di falsificazione, ovvero la valutazione di esiti che non ci si aspetta possano essere influenzati dalla vaccinazione, in modo da documentare l'assenza di fattori di distorsione;
* e così via.
When scientists fail to report necessary information, trust is lost
www.drvinayprasad.com
Non concordo con Vinay Prasad proposito del test di falsificazione: di fatto, il rischio cardiovascolare è di per sé un test di falsificazione, considerando che abbiamo sufficienti informazioni su questi prodotti per aspettarci che questo rischio sia sempre più o meno aumentato. Uno studio che al contrario lo trovi ridotto non è di per sé credibile.
"E questo è tutto quello che ho da dire sull'argomento"
(Forrest Gump, 1994)
Chissà quanti decerebrati hanno creduto allo studio in questione...