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Nuovo studio giapponese. Provata con studio comparativo caso-controllo la maggiore incidenza di infezione da COVID-19 tra gli individui “vaccinati”
Questo studio mirava a valutare urgentemente gli effetti della vaccinazione COVID-19 con mRNA sui tassi di infezione da COVID-19 e sui comportamenti correlati tra i partecipanti al Progetto Yamato, che include dipendenti di piccole e medie imprese (PMI) giapponesi.
È stato condotto uno studio caso-controllo utilizzando i dati raccolti da un sondaggio somministrato dal Japan Small and Medium Enterprise Management Council nel dicembre 2023. Sono state confrontate le caratteristiche dei “casi” (infettati da COVID-19) con quelle dei “controlli” (non infettati) e valutato le loro caratteristiche distintive, tra cui presenza o assenza di “vaccinazione”. Il sondaggio ha raccolto informazioni sulle caratteristiche demografiche, sullo stato di infezione da COVID-19, sulla storia vaccinale, sullo stato di salute prima di gennaio 2020 e su vari comportamenti preventivi. L'esito primario era la presenza o l'assenza di infezione da COVID-19.
Un totale di 913 partecipanti sono stati inclusi nell'analisi finale. Gli OR (il rischio di avere COVID-19 rispetto ai non vaccinati) aggiustati per l'infezione da COVID-19 erano 1,85 (IC al 95%: 1,33-2,57, p < 0,001). 1,85 significa, in parole povere, un rischio quasi doppio. Le probabilità di contrarre il COVID-19 sono aumentate con il numero di dosi di vaccino: da una a due dosi (OR: 1,63, IC 95%: 1,08-2,46, p = 0,020), da tre a quattro dosi (OR: 2,04, IC 95%: 1,35-3,08, p = 0,001) e da cinque a sette dosi (OR: 2,21, IC 95%: 1,07-4,56, p = 0,033). L'analisi comportamentale ha indicato che anche una ridotta frequenza di bagni ed attività disica era significativamente associata a tassi di infezione da COVID-19 più elevati (p < 0,05).
In breve, lo studio ha osservato una maggiore incidenza segnalata di infezione da COVID-19 tra gli individui vaccinati durante il periodo pandemico, che è aumentata con il numero di dosi di vaccino ricevute. Questa scoperta paradossale può essere influenzata da vari fattori, tra cui meccanismi di risposta immunitaria, come l'anticorpo-dipendente enhancement (ADE) o il “peccato originale antigenico” (il fatto che una precedente vaccinazione riduce l’effetto della seconda quando i virus subiscono mutazioni), cambiamenti comportamentali e rischio di esposizione.
Questo studio mirava a valutare urgentemente gli effetti della vaccinazione COVID-19 con mRNA sui tassi di infezione da COVID-19 e sui comportamenti correlati tra i partecipanti al Progetto Yamato, che include dipendenti di piccole e medie imprese (PMI) giapponesi.
È stato condotto uno studio caso-controllo utilizzando i dati raccolti da un sondaggio somministrato dal Japan Small and Medium Enterprise Management Council nel dicembre 2023. Sono state confrontate le caratteristiche dei “casi” (infettati da COVID-19) con quelle dei “controlli” (non infettati) e valutato le loro caratteristiche distintive, tra cui presenza o assenza di “vaccinazione”. Il sondaggio ha raccolto informazioni sulle caratteristiche demografiche, sullo stato di infezione da COVID-19, sulla storia vaccinale, sullo stato di salute prima di gennaio 2020 e su vari comportamenti preventivi. L'esito primario era la presenza o l'assenza di infezione da COVID-19.
Un totale di 913 partecipanti sono stati inclusi nell'analisi finale. Gli OR (il rischio di avere COVID-19 rispetto ai non vaccinati) aggiustati per l'infezione da COVID-19 erano 1,85 (IC al 95%: 1,33-2,57, p < 0,001). 1,85 significa, in parole povere, un rischio quasi doppio. Le probabilità di contrarre il COVID-19 sono aumentate con il numero di dosi di vaccino: da una a due dosi (OR: 1,63, IC 95%: 1,08-2,46, p = 0,020), da tre a quattro dosi (OR: 2,04, IC 95%: 1,35-3,08, p = 0,001) e da cinque a sette dosi (OR: 2,21, IC 95%: 1,07-4,56, p = 0,033). L'analisi comportamentale ha indicato che anche una ridotta frequenza di bagni ed attività disica era significativamente associata a tassi di infezione da COVID-19 più elevati (p < 0,05).
In breve, lo studio ha osservato una maggiore incidenza segnalata di infezione da COVID-19 tra gli individui vaccinati durante il periodo pandemico, che è aumentata con il numero di dosi di vaccino ricevute. Questa scoperta paradossale può essere influenzata da vari fattori, tra cui meccanismi di risposta immunitaria, come l'anticorpo-dipendente enhancement (ADE) o il “peccato originale antigenico” (il fatto che una precedente vaccinazione riduce l’effetto della seconda quando i virus subiscono mutazioni), cambiamenti comportamentali e rischio di esposizione.