Vaccino

SEE NO EVIL, HEAR NO EVIL
Di recente, il Journal of the Pediatric Infectious Diseases Society ha pubblicato uno studio, finanziato dal CDC e da altri, che conclude che "i vaccini COVID-19 sono raccomandati per ridurre le malattie gravi". Siguna Mueller ha tuttavia esaminato attentamente i risultati riportati, concludendo che rivelano che i bambini che hanno ricevuto i vaccini mRNA Covid-19 avevano, secondo quasi tutte le metriche utilizzate, maggiori probabilità di contrarre il COVID rispetto ai non vaccinati. Siguna ha contattato la rivista chiedendo una discussione aperta con gli autori e l'editore. L'editore ha tuttavia respinto la sua lettera. Leggete il post e l'analisi di Siguna e, se siete d'accordo, condividete e aiutate a smascherare questo apparente inganno.


Eh ma le riviste scientifiche di una certa importanza... Poveri 4.0
 
SAPERE DI NON SAPERE (prof. Cosentino)
Buona fine e miglior principio d'anno! Ce li regala una perla di saggezza di uno dei mostri sacri della mia disciplina, il prof. Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, il quale il giorno di Santo Stefano rilascia un'intervista poi pubblicata dal FQ il 31 dicembre successivo in cui ricorda uno dei principi cardine della farmacologia clinica: "Sappiamo solo il 10% degli effetti tossici di un [nuovo] farmaco". Le ragioni le abbiamo spesso esposte e discusse nei nostri post e riguardano i limiti intrinseci alla sperimentazione dei medicinali, a oggi non superabili se non con adeguate attività di farmacovigilanza ma prima di tutto con l'esercizio di tanta tanta prudenza da parte di medici e pazienti nell'adottare farmacoterapie appena autorizzate, tanto più se altamente innovative. Ora, in questa intervista il prof. Garattini si riferisce alla semaglutide, farmaco "miracoloso" assurto all'onore delle cronache soprattutto mondane per la sua capacità di far dimagrire "magicamente" (ma pare che altrettanto velocemente alla sospensione di riprendano i chili appena persi, oltre tutto forse recuperando in forma di grasso quel che prima era quel minimo di muscolo...). Bene. Molto bene. Parole sante. Tanto sante che converrebbe riferirle prima di tutto ai medicinali più innovativi e meno sperimentati che la storia della moderna farmacologia ricordi. E, no: somministrarli a miliardi di persone ignorandone poi intenzionalmente gli effetti non vuol dire sperimentarli, manco per nulla. Perché nessuno mi leva nemmeno nel nuovo anno l'enorme dubbio che una sperimentazione appena appena decente non la supererebbero nemmeno a calci. Mica per nulla dopo meno di due mesi qualsiasi studio clinico autorizzativo venne interrotto, dando il via a una miriade di ricerche epidemiologiche osservazionali nelle quali con la statistica si è potuto dire tutto e il suo contrario. E così non prevale certo la tesi più solida bensì quella di chi ha i mezzi per urlarla più forte, dalle riviste scientifiche così come dai talk show. Ben detto, prof Garattini: "Conosceremo le reali conseguenze solo in futuro". E' così per qualsiasi nuovo farmaco, e per questo è sempre irrinunciabile un atteggiamento di prudente valutazione dei benefici rispetto ai rischi.


Se lo avesse detto a proposito del liquame non lo avremmo più sentito
 
Aiutatemi...

Come si chiamava quel farmaco per cui non erano state completate le fasi di sperimentazione, per cui si erano falsificati i test, di cui si erano nascosti i risultati sperando l'oblio fino al 2095 perché morivano di più i "medicati"
Ma si erano obbligati milioni di persone ad assumerlo pena fine vita sociale?

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:-D
 
 
QUESTI MIEI FRATELLI PIU' PICCOLI
(Mt, 25,40)
Il blog Unreported Truths dà notizia di un bambino di meno di 5 anni morto per arresto cardiorespiratorio nello studio del vaccino covid Moderna autorizzativo per questa fascia di età. La morte sarebbe avvenuta due anni fa ma Moderna non la avrebbe rivelata né nelle pubblicazioni scientifiche né tanto meno sui siti web istituzionali come clinicaltrials.gov.
Moderna non risponde sull'argomento e nega la correlazione con il vaccino. La FDA si limita a dichiarare che non sarebbe al corrente di morti negli studi che hanno portato alle autorizzazioni emergenziali dei vaccini.
Il dato sarebbe contenuto in un oscuro database dell'EMA, ma con troppo pochi elementi per pronunciarsi sulle cause. I risultati nel rapporto europeo mostrerebbero problemi che vanno oltre il decesso. I bambini che hanno ricevuto il vaccino avevano molte più probabilità di avere gravi effetti rispetto ai destinatari del placebo:

"Nel complesso, 99 su circa 8.000 bambini sotto i 12 anni che hanno ricevuto il vaccino nella fase principale della sperimentazione hanno avuto gravi effetti collaterali. Solo 10 su circa 2.700 che hanno ricevuto soluzione salina li hanno avuti.
In quasi tutti i casi, Moderna ha ignorato gli effetti collaterali, segnalando che non erano correlati all'iniezione. Ad esempio, sei bambini di età compresa tra 2 e 5 anni hanno riportato gravi sintomi respiratori dopo la puntura. Nessuno di coloro che hanno ricevuto il placebo li ha avuti. L'azienda ha affermato che nessuno di quegli eventi era correlato alla sua puntura."


 
Pillole anti-Lorenzin. Parotite

La parotite (“orecchioni”) è una malattia generalmente benigna o nel 30% dei casi persino asintomatica, i cui sintomi principali sono febbre e gonfiore con dolore delle ghiandole parotidee. In alcuni casi, se non adeguatamente curata, può dare complicanze: circa il 6 % dei pazienti è ricoverato in ospedale, il 4% ha orchite (infiammazione ai testicoli), lo 0,35% meningite asettica e lo 0,33% pancreatite. L’orchite è di solito monolaterale ma se bilaterale può provocare sterilità, tipicamente se contratta da giovani-adulti e non curata adeguatamente. Fino agli anni ’60 del secolo scorso gli orecchioni erano comunissimi, interessando con ricorrenti epidemie la quasi totalità dei bambini in età scolare, lasciando un’immunità per tutta la vita. La durata perenne dell’immunità naturale conseguita nell’infanzia era dovuta sia alla efficiente risposta immunitaria al virus “selvaggio”, sia ai ripetuti contatti degli adulti con i bambini infetti nel corso della vita, che fungevano da richiami.

1. La vaccinazione anti-parotite (di solito fatta con morbillo e rosolia – MPR - e per obbligo dal 2017 anche varicella - MPRV) ha contribuito alla diminuzione dei casi nel tempo, ma non è chiaro di quanto, visto che è stata introdotta quando la curva epidemiologica era già in discesa. Sono molte le segnalazioni di epidemie di parotite in giovani adulti vaccinati. Nel 2015, tra i 20.496 studenti dell’università dello Iowa la parotite ha colpito 259 studenti, di cui il 98,1% aveva ricevuto almeno due dosi di MPR. Le epidemie tra vaccinati sono dovute alla diminuzione dell’efficacia dell’immunizzazione artificiale nel tempo. Dopo 5 anni dalla seconda dose di MPR, meno della metà dei vaccinati ha una protezione anticorpale sufficiente.

2. Ciò significa che è impossibile sperare nell’immunità di gruppo per eradicare il virus. Ricordiamo che l’immunità di gruppo (effetto gregge) serve bloccare la catena dei contagi ed è l’unico argomento eventualmente di interesse collettivo. Se il vaccino funziona poco, il bimbo vaccinato è protetto per qualche anno, ma il virus si diffonde con insegnanti, bidelli, guidatori dello scuolabus, medici e genitori e può colpire i bimbi non vaccinati e poi anche i vaccinati, trascorso qualche anno. Vi sono prove anche che il virus attenuato (ceppo L-Zagreb) possa essere trasmesso dal vaccinato al non vaccinato. I principali rischi gravi, tra quelli noti e dimostrati, del vaccino sono le convulsioni febbrili (circa 1 caso/1500 dosi) e la trombocitopenia (circa 1 caso/40.000 dosi).

3. Dato che la durata della vita è molto maggiore della durata dell’immunità e dato che il virus non è stato affatto eliminato, va messa in conto la possibilità di spostamenti in avanti dell’età delle parotiti. Negli USA, se prima dell’introduzione del vaccino (raccomandato dal 1977) gli adulti suscettibili erano meno del 10%, nel 1990 erano divenuti il 33% e nel 2018 il 53%. Oggi sono immuni solo gli individui di età superiore ai 65 anni, quelli che avevano avuto la malattia da piccoli. Quindi a livello di popolazione l’immunizzazione artificiale imperfetta ha provocato un vero e proprio disastro epidemiologico, per lo spostamento delle malattie ad età più avanzate, quando le conseguenze sono più gravi, anche per la presenza di comorbidità.

4. Per “rimediare” a tale disastro, ora alcuni suggeriscono di rivaccinare per tutta la vita. Tuttavia, tale prospettiva pone un gigantesco interrogativo sul rapporto benefici/costi e rischi delle campagne vaccinali, che dovrebbe indurre al principio di precauzione. Non si può ignorare che è interesse delle case farmaceutiche inventare sempre nuovi vaccini e che per continuare a venderli è loro interesse che molti diversi virus continuino ad esistere (o siano fabbricati in laboratorio). Tale drammatica prospettiva chiama in causa la responsabilità delle autorità sanitarie e deve IN OGNI CASO far concludere che la scelta vaccinale dovrebbe essere INFORMATA ANCHE DI TALI PROBLEMI CHE RIGUARDANO L’INTERA VITA e comunque NON PUO’ e NON DEVE ESSERE OBBLIGATA.
 
INCREDIBILE ANNUNCIO DI ZUCKERBERG "CI LIBEREREMO DEI FACT CHECKER PERCHÉ HANNO DISTRUTTO LA FIDUCIA DELLE PERSONE NELLE NOSTRE PIATTAFORME, RIMUOVEREMO LA CENSURA IMPOSTA DAI GOVERNI, TORNEREMO ALLA LIBERTÀ DI PAROLA"

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