Vaccino

COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LE VITTIME COVID SULL’ONOREFICENZA CONSEGNATA AL VIROLOGO BURIONI


Premiare Burioni è un affronto e un dolore in più per chi ha perso qualcuno nel periodo Covid. AIVIC non ci sta!

La scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di conferire al professor Roberto Burioni la medaglia di bronzo al merito della salute pubblica, proprio per la promozione delle vaccinazioni, è un duro colpo, quasi uno shock.
Perchè Burioni, se fosse stato un personaggio dei fumetti, sarebbe il "Cattivo". Quello che sparge paura e confusione in giro, quello che urlava dai suoi social “Vax, vax, vax!” come se fosse un mantra, ma che nel farlo ha confuso più di quanto abbia chiarito. Ricordate quando, nel bel mezzo della pandemia, il nostro ‘virologo di fiducia’ ci diceva che "In Italia siamo tranquilli, il virus non c’è"? Eh, magari Burioni aveva trovato una formula segreta per evitare il contagio, peccato che quella frase risuonasse più come una stramba previsione di qualche esperto di astrologia, piuttosto che una valutazione scientifica. Non era l'unico a sbagliare, per carità, ma ammettiamolo: ha sbagliato in modo talmente plateale da far impallidire anche il più ottimista dei virologi da bar. Poi c’è la sua indiscutibile capacità di non essere un semplice divulgatore scientifico, ma un vero e proprio guerriero della Rete. Solo che,invece di combattere contro il virus, ha dato battaglia a chiunque non fosse d’accordo con lui. Si dirà: “Ma Burioni ha fatto bene a combattere i negazionisti e i no-vax!”. Eh sì, lo ha fatto, ma non con l’arma della ragione, della calma e della scienza. No. Ha preferito la strada dell’insulto, della demonizzazione. I "no-vax" venivano bollati come casi da psicoterapeuta,o peggio, come degli esseri inferiori,quando non addirittura come “sorci”. Insomma, se non ti vaccinavi, secondo lui, non solo non capivi niente di scienza, ma eri anche una persona di bassa qualità umana. Un bel modo di favorire il dialogo, non c’è che dire.
E ora arriva la medaglia. Certo, in tempi come questi, dove un'informazione sballata ha mietuto vittime come un virus in giro, che cosa c'è di più utile di premiare chi ha contribuito, con la sua spiccata sensibilità, a fare chiarezza e portare serenità? Ah, no, scusate. Mi sono confusa, Burioni ha creato terrore, ha scatenato una guerra verbale contro chiunque non si piegasse al suo verbo, ignorando che l’unico modo per fermare una pandemia è unire la gente, non dividerla tra “giusti” e “sbagliati”.
E pensare che tutto questo succede mentre, da un lato, ci sono tante persone che, senza clamori, hanno contribuito davvero alla lotta contro il Covid, con discrezione, competenza e, soprattutto, rispetto. Ma loro non sono finiti in copertina. Loro non sono andati in TV a dire che chi non si vaccinava era "un pericolo pubblico". Loro non hanno minacciato di "chiudere in casa" i dissidenti. No, loro facevano il loro lavoro, senza bisogno di urlare o insultare.
Il fatto che una figura come Burioni venga premiata in questo modo, come se fosse un eroe nazionale, è un affronto. Non solo alla memoria di chi ha combattuto la pandemia con serietà e professionalità, ma anche alla scienza stessa. Perché il ruolo di un esperto non è quello di terrorizzare la gente, ma di informarla, di aiutare a comprendere, di ascoltare anche le voci che non si allineano. Burioni ha fatto tutto il contrario: ha creato confusione, ha diviso, ha insultato.
E questo, nonostante tutto, sarebbe un riconoscimento meritato? Per noi, come AIVIC, la risposta è un no secco. Non è un attacco politico, non è una questione ideologica: è semplicemente una questione di coerenza e rispetto verso chi, anche nella tempesta, ha cercato di fare del bene, senza imporsi come guru di turno.E, francamente, dare un premio a chi ha contribuito alla divisione sociale durante un’emergenza sanitaria, anziché alla coesione, è un altro errore che, temo, non dimenticheremo facilmente
- Marzia Chiocchi




Vedi l'allegato 762003
Questo succede alla fine degli imperi per cercare disperatamente di tenerli in vita. Cercano di darsi riconoscimenti l'un l'altro perché sempre meno persone li considerano. Come anche con re carlo nominato cavaliere che si è portato dietro anche il cavallo :)
 
Senza parlare di quelli non conosciuti o non riconosciuti

 
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Se fossero coerenti, avremmo diversi volontari nell'altro Thread, quello letto da pochi. Eppure non si fanno avanti nel proporre i loro studi, non si fanno avanti nel proporsi come cavie, non sono più coperti dal liquame anticovid, però continuano a predicare la bontà.
Questa è la coerenza di chi ha sbattuto la testa sul marciapiede senza ricordarlo, la coerenza di chi scriveva di sanzionare chi era puro salvando solo quello che poteva vendergli qualche disco ecc.
Individui terrorizzati ed egoisti che vogliono imporre obblighi a chi non la pensa come loro, salvo farsi paladini, a parole, del rispetto delle idee di tutti ecc...
 

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