Daee
Forumer storico
Il morbillo si cura?
Comunemente si crede che il morbillo non sia curabile, o meglio si snobbano le cure in favore del vaccino. Si tratta di un errore, perché il vaccino ha effetti avversi notevoli e in una situazione in cui il rischio di contrarre la malattia in forma grave è bassissimo, l’opzione di puntare sulla eventuale cura, piuttosto che sul vaccino, dovrebbe sembrare ragionevole.
Oltre alla ben nota efficacia della vitamina A (tanto che i vaccini nei Paesi poveri vengono somministrati assieme alla vitamina A), esiste la possibilità di curarsi con le immunoglobuline se si è certi di aver avuto contatto con un malato. Qualcuno in questi giorni in USA suggerisce anche inalazioni di budesonide (un antinfiammatorio steroideo), ma non ho trovato studi specifici.
Quanto ai farmaci, è un settore alquanto trascurato. Un articolo del 1981 riporta l’efficacia della ribavirina provata in doppio cieco. La ribavirina è un farmaco usato nelle forme gravi di influenza e in genere contro malattie infiammatorie polmonari (Uylangco, C.V. e coll. Clin Ther 3, 389-396, 1981. A double-blind, placebo-controlled evaluation of ribavirin in the treatment of acute measles - PubMed). In questo studio in doppio cieco controllato con placebo, il trattamento dei pazienti affetti da morbillo con ribavirina ha determinato una malattia più breve e meno grave, nonché meno complicazioni, rispetto ai pazienti del gruppo placebo. La ribavirina è stata ben tollerata. Non si sono verificati effetti collaterali o modifiche nei valori di laboratorio che potrebbero essere associati a tossicità correlata al farmaco. Gli autori concludono che il suo uso potrebbe essere considerato nelle forme acute di morbillo nei pazienti vaccinati (fallimenti vaccinali), nonché quelli che si verificano in individui non vaccinati.
Molto promettenti sono gli studi su prodotti naturali come i flavonoidi, per ora nella fase di indagine di laboratorio. Un lavoro di ricerca (Dayo Latona e coll. Preprint in Research Gate The Efficacy of Flavonoids for the inhibition of Measles: A Computational Study) ha esplorato 20 composti bioattivi (derivati dei flavonoidi) volti a cercare farmaci candidati efficaci per il trattamento del morbillo. Questi ligandi sono stati testati per la loro capacità di legame ai siti attivi della proteina. Sei molecole hanno avuto punteggi di docking migliori rispetto agli standard utilizzati. Tra questi, la quercetina 3-solfato era il miglior ligando con affinità di legame, -8,9 kcal/mol. Lo studio di dinamica molecolare ha rivelato un complesso quercetina 3-solfato-proteina più stabile rispetto al complesso proteina-ribavirina (il farmaco di riferimento). Pertanto, la quercetina 3-solfato (che è prodotta dai batteri nell’intestino come metabolita della quercetina) potrebbe fungere da potenziale farmaco antimorbillo, anche se per trarre delle conclusioni saranno necessarie delle prove cliniche.
Speriamo che il vaccinismo imperante non ostacoli la ricerca su farmaci, vitamine e integratori, come è successo clamorosamente nel caso del Covid, allorché la quercetina fu sconsigliata dalle linee-guida del ministro Speranza per "mancanza di prove", salvo poi vedere, dopo due anni, che sarebbe stata efficacissima. Intanto i malati si erano sorbiti la tachipirina nei giorni precedenti al ricovero e spesso, purtroppo, alla morte.
Comunemente si crede che il morbillo non sia curabile, o meglio si snobbano le cure in favore del vaccino. Si tratta di un errore, perché il vaccino ha effetti avversi notevoli e in una situazione in cui il rischio di contrarre la malattia in forma grave è bassissimo, l’opzione di puntare sulla eventuale cura, piuttosto che sul vaccino, dovrebbe sembrare ragionevole.
Oltre alla ben nota efficacia della vitamina A (tanto che i vaccini nei Paesi poveri vengono somministrati assieme alla vitamina A), esiste la possibilità di curarsi con le immunoglobuline se si è certi di aver avuto contatto con un malato. Qualcuno in questi giorni in USA suggerisce anche inalazioni di budesonide (un antinfiammatorio steroideo), ma non ho trovato studi specifici.
Quanto ai farmaci, è un settore alquanto trascurato. Un articolo del 1981 riporta l’efficacia della ribavirina provata in doppio cieco. La ribavirina è un farmaco usato nelle forme gravi di influenza e in genere contro malattie infiammatorie polmonari (Uylangco, C.V. e coll. Clin Ther 3, 389-396, 1981. A double-blind, placebo-controlled evaluation of ribavirin in the treatment of acute measles - PubMed). In questo studio in doppio cieco controllato con placebo, il trattamento dei pazienti affetti da morbillo con ribavirina ha determinato una malattia più breve e meno grave, nonché meno complicazioni, rispetto ai pazienti del gruppo placebo. La ribavirina è stata ben tollerata. Non si sono verificati effetti collaterali o modifiche nei valori di laboratorio che potrebbero essere associati a tossicità correlata al farmaco. Gli autori concludono che il suo uso potrebbe essere considerato nelle forme acute di morbillo nei pazienti vaccinati (fallimenti vaccinali), nonché quelli che si verificano in individui non vaccinati.
Molto promettenti sono gli studi su prodotti naturali come i flavonoidi, per ora nella fase di indagine di laboratorio. Un lavoro di ricerca (Dayo Latona e coll. Preprint in Research Gate The Efficacy of Flavonoids for the inhibition of Measles: A Computational Study) ha esplorato 20 composti bioattivi (derivati dei flavonoidi) volti a cercare farmaci candidati efficaci per il trattamento del morbillo. Questi ligandi sono stati testati per la loro capacità di legame ai siti attivi della proteina. Sei molecole hanno avuto punteggi di docking migliori rispetto agli standard utilizzati. Tra questi, la quercetina 3-solfato era il miglior ligando con affinità di legame, -8,9 kcal/mol. Lo studio di dinamica molecolare ha rivelato un complesso quercetina 3-solfato-proteina più stabile rispetto al complesso proteina-ribavirina (il farmaco di riferimento). Pertanto, la quercetina 3-solfato (che è prodotta dai batteri nell’intestino come metabolita della quercetina) potrebbe fungere da potenziale farmaco antimorbillo, anche se per trarre delle conclusioni saranno necessarie delle prove cliniche.
Speriamo che il vaccinismo imperante non ostacoli la ricerca su farmaci, vitamine e integratori, come è successo clamorosamente nel caso del Covid, allorché la quercetina fu sconsigliata dalle linee-guida del ministro Speranza per "mancanza di prove", salvo poi vedere, dopo due anni, che sarebbe stata efficacissima. Intanto i malati si erano sorbiti la tachipirina nei giorni precedenti al ricovero e spesso, purtroppo, alla morte.
