Vaccino

Ci si aspettava di più, anzi molto di più, da Mario Draghi.

Purtroppo, non è stato all’altezza.



Ed è meglio che saluti velocemente, in modo da farci votare.


La pandemia avrebbe dovuto essere gestita in altro modo.

I non eletti Giuseppe Conte e Draghi l’hanno di fatto aggravata e resa tragica per noi tutti.

Come dimostrano i numeri effettivi, non si tratta di una ecatombe.

I morti conteggiati da Covid non sarebbero tutti morti per il Coronavirus.

I numeri e le statistiche così diminuiscono in maniera drastica.


Ma non solo.

Da una parte si è perseguito e si perseguono tuttora i medici che hanno curato e curano gli ammalati di Covid,

dall’altra i medici ospedalieri hanno accelerato il decorso dei malati Covid,

talora financo accompagnandoli per le vie brevi al termine: ci sono in corso processi (penali).


L’Aifa, cioè l’Ente che vigila su medicine, medici, pazienti e vaccini, a lungo non ha recepito – tamquam non esset

le denunce e le evidenze relativamente agli effetti collaterali dei vaccini anti Covid, tra i quali le morti da vaccino.


Da un giorno all’altro i governi non eletti voluti da Sergio Mattarella sono passati dall’instillare l’odio sociale e professionale
– escludendo i dissenzienti dal lavoro, dallo stipendio, e dalla società incivile – contro i non vaccinati
alla repulsione verso la Russia e i russi invasori della Ucraina.

Draghi ha subito cercato di primeggiare agli occhi di Joe Biden.

Dunque, gli italiani sono stati traumatizzati
– dopo la pandemia esaltata da Governo e Quirinale, così come da tutti i giornali e la stampa prona –
dalla guerra.


Il Parlamento ha dimostrato da par suo tutta la sua inutilità al solo fine,

dei parlamentari, di rimanere per arrivare a lucrare la pensione da fine legislatura.


Pandemia, guerra di altri, cui non dobbiamo prendere parte, perché non è la nostra guerra.


Adesso c’è il vaiolo delle scimmie,

tutto senza mai consentire agli italiani di votare e di esprimere le proprie volontà.


Il Paese è bloccato dalle stesse istituzioni.


Cosa ha in serbo adesso per noi chi tiene fermo istituzionalmente il nostro Paese?


.
 
Con l’arrivo dell’ultimo spauracchio virale, il cosiddetto vaiolo delle scimmie,

la prima cosa che mi viene in mente è una rabbiosa, celebre canzone di Adriano Pappalardo:

Ricominciamo.

Un brano ancora molto ascoltato che esprime nei toni lo sconcerto di chi, come noi aperturisti democratici,

non accetta di trasformare la Repubblica italiana in una specie di regime talebano di natura sanitaria,

i cui custodi della fede sono i vari scienziati mediatici che imperversano sugli schermi televisivi.


Tra questi ancora una volta si mette in evidenza Fabrizio Pregliasco.

Sentite cosa dice in una intervista pubblicata su AdnKronos, in merito alle misure per contenere il vaiolo:

“Sì a una quarantena di 21 giorni per i contatti stretti di persone infettate dal virus del vaiolo delle scimmie.

A mio avviso quando una persona viene informata di essere un contatto stretto,

quindi a rischio di diventare un caso secondario,

dovrebbe già autoresponsabilizzarsi e comportarsi di conseguenza.

Ma quando l’incendio è piccolo, e in questa fase ancora sembra esserlo,

ritengo giusto essere il più protettivi possibile

e quindi immaginare una disposizione di quarantena anche per i contatti stretti,

oltre naturalmente all’isolamento dei pazienti già contagiati.

Oltretutto in Italia non è che la quarantena si fa come in Cina, murando vive le persone in casa.

Secondo Pregliasco, la misura dovrebbe essere fiduciaria. Magari basterebbero telefonate di verifica.”




Di avviso completamente diverso il direttore generale dello Spallanzani Francesco Vaia
il quale, durante un incontro nella sede della stampa estera, a Roma, ha dichiarato:

Bisogna superare il concetto di quarantena, per il vaiolo delle scimmie non serve.

La quarantena in questo caso è inutile.

Deve essere isolato solamente chi è malato:

bisogna andare avanti con l’innovazione,

la nostra sanità deve essere capace di andare avanti, altrimenti è il Medioevo”.



Per quanto riguarda la diffusività del vaiolo, che tanto ossessiona Pregliasco, Vaia ha tenuto a sottolineare che

“il contagio avviene per contatto strettissimo, anche per via sessuale ma non esclusivamente.

E assolutamente non è tipico di certe abitudini sessuali: si trasmette con i fluidi e i liquidi biologici.

Ha fatto bene l’Oms a precisare per dare un’informazione corretta”.




Infine, per quanto riguarda la gravità della malattia,
che Matteo Bassetti in un recente intervento televisivo ha definito più blanda della varicella,
Vaia ha segnalato che

“in Italia sono circa 10 casi di persone infettate dal Vaiolo scimmie.

Quelli che stiamo osservando direttamente allo Spallanzani sono 6.

La buona notizia è che, soprattutto i primi, già stanno guarendo”.




Quindi, a quanto pare, Pregliasco & company del terrore virale hanno ripreso a battere sul tam tam della paura virale,
invocando lo spettro di future limitazioni della libertà per il nostro bene, sulla base del nulla o quasi,
anche considerando che la popolazione più anziana del Paese risulta coperta da un vaccino, il cui obbligo fu definitivamente abolito nel 1981.


Quindi, di cosa stiamo parlando in realtà?

Stiamo discutendo in merito alla tutela della salute pubblica,
la quale da sempre deve confrontarsi con una molteplicità di agenti patogeni
(chi scrive è reduce da un virus intestinale che avrebbe steso un elefante),

oppure il problema vero è costituito dalla mania di controllo molto interessata di tanti camici bianchi
che attraverso la paura virale hanno ottenuto grandi vantaggi personali?


Sarò maligno, ma personalmente sarei propenso ad optare per la seconda ipotesi.
 
Oggi.
Un malore improvviso non gli ha lasciato scampo.
Nonostante l'intervento in posto anche dell'elisoccorso di Bergamo, per lui non c'è stato nulla da fare.
Tragedia questa mattina a Calolziocorte, qualche minuto prima delle 10.
Un manovale al lavoro in via Toscanini ha perso la vita.
Titolare di una propria impresa edile, è mancato così, a 64 anni.


........naturalmente niente autopsia.
 
Ultima modifica:
Venerdì.
Una disgrazia sul Monte Magnodeno che si lega con un infausto filo a Cernusco Lombardone.

Il mondo del volontariato è in lutto per la scomparsa di Alberto Stucchi.

Aveva appena 65 anni, ad agosto ne avrebbe compiuti 66.

Amava spendere il suo tempo viaggiando, toccando mete in giro per il mondo,
ma affezionato anche al territorio locale, da scoprire al ritmo lento delle camminate o in sella alla motocicletta.

Stamattina, intorno alle 10.00, si trovava insieme alla moglie sulla montagna sopra Lecco,
lungo il sentiero che da Erve conduce al Magnodeno, per un'escursione.

Impensabile fino a un attimo prima che sarebbe stato colto improvvisamente da un malore.

Il tragico episodio è avvenuto in una zona impervia, poco sotto il rifugio,
tanto da richiedere l'intervento del Soccorso Alpino e Speleologico.

L'elicottero giunto sul posto lo ha trasportato all'ospedale Sant'Anna di Como, ma l'intervento è stato vano.


..................anche in questo caso, niente autopsia.
 
Il quotidiano La Verità ha messo in evidenza un qualcosa di veramente strano,
che riporta ai tempi peggiori, e alla pessima informazione, collegata al vaccino anti-covid.


Cioè che, anche per il Vaiolo, ISS ha deciso di far sparire una parte delle controindicazioni del vaccino.


Il sito dell’ISS, Epicentro, è incaricato di dare le informazioni su infezioni e vaccini.
Siamo in un sito ufficiale del Minstero della Sanità.
In questo sito è ovviamente affrontato il tema dell’infezione da vaiolo e del relativo vaccino.


Potete leggere le informazioni in questione A QUESTO LINK.

Sul vaccino si dice:


Il vaccino contiene il virus vivo che può essere trasmesso dal vaccinato ai suoi contatti stretti non vaccinati.
Il rischio di effetti collaterali nei contatti stretti è lo stesso di quelli del vaccinato.
Per evitare di trasmettere il virus, i vaccinati dovrebbero osservare una attenta igiene delle mani
subito dopo aver toccato il sito di vaccinazione o le bende che vengono applicate sul sito fino a quando è caduta la crosticina.


La vaccinazione può causare reazioni avverse incluse eruzioni cutanee, febbre e mal di testa.

In alcuni gruppi di persone, in particolare le persone immunocompromesse,
le complicanze del virus vaccinale possono essere gravi e anche mortali (in 1/milione di persone vaccinate).


Data l’eradicazione, la vaccinazione di routine contro il vaiolo è stata sospesa nel corso degli anni ’70 e ’80 in tutti i Paesi occidentali.

Negli Stati Uniti l’ultimo caso di vaiolo si è avuto nel 1949 e la vaccinazione è stata interrotta nel 1972.

In Italia, la vaccinazione è stata sospesa nel 1977 e ufficialmente abrogata nel 1981.


Oggi sono disponibili nuovi vaccini (di terza generazione) più attenuati e non replicanti,
approvati per usi specifici da diverse autorità regolatorie nazionali.

La vaccinazione è raccomandata per il personale di laboratorio che lavora a contatto con il virus vaccinia
o altri virus orthopox in strutture di riferimento o di ricerca specializzate.



Quindi, a leggere Epicentro, siamo di fronte a un vaccino un po’ fastidioso, ma quasi completamente innocuo.


Invece vediamo cosa diceva lo stesso sito sino all’agosto 2021,
come recuperato attraverso la Wayback Machine, la memoria storica del web che potete vedere QUI.



In reazione alla vaccinazione possono comparire febbre, mal di testa e irritazioni su tutto il corpo.

In qualche caso però si manifestano complicazioni gravi che possono arrivare fino alla morte.

In passato, circa 1000 persone ogni milione di vaccinati per la prima volta presentavano qualche tipo di reazione al vaccino,
come allergie o sintomi di tossicità, o, in qualche caso, una diffusione del virus in tutto l’organismo.

Nella maggioranza dei casi non si trattava di condizioni a rischio elevato.

Le persone con maggiori probabilità di effetti avversi sono quelle che hanno diverse malattie della pelle (eczemi, dermatiti)

o quelle con sistemi immunitari indeboliti (chi ha ricevuto un trapianto, chi sta subendo un trattamento per il cancro, i sieropositivi, i malati di cuore).

In tempi più recenti si stanno studiando le correlazioni, verificate in qualche caso,
tra la somministrazione del vaccino e l’emergenza di problemi cardiaci (attacchi di cuore e angina).

Negli anni ’60 e ’70, quando la vaccinazione era in uso, furono riportati rari casi di infiammazione cardiaca.


Con la nuova ondata di vaccinazioni negli Stati Uniti,
in seguito al programma speciale del governo Bush attuato a partire dall’autunno 2002,
è stato possibile evidenziare con maggiore precisione l’esistenza di complicazioni cardiache conseguenti la somministrazione del virus.

Degli oltre 25 mila civili statunitensi, quasi tutti operatori sanitari, vaccinati negli ultimi mesi,
poco meno di una decina ha riportato problemi di cuore e in due casi (a fine marzo 2003) le persone sono morte.

Tra il dicembre 2002 e la fine di marzo 2003 sono stati vaccinati oltre 325 mila militari americani.

Circa 1 su 20 mila ha manifestato problemi di infiammazione cardiaca.

I problemi si sono verificati solo in persone che ricevevano il vaccino per la prima volta.



Insomma alla fine è sempre la stessa pessima, stupida, dannosa abitudine di voler nascondere gli effetti collaterali di un vaccino.

Il tutto alla vigilia dell’arrivo del “Vaiolo delle scimmie”, il che lascia anche pensare ad una certa premeditazione del tutto.


A questo punto sarebbe seriamente necessario ripensare tutto il sistema informativo del ministero della Sanità e i relativi ruoli.


Perché nascondere i rischi di una vaccinazione nota da decine di anni?

Pensano di fare nuove campagne di vaccinazione obbligatorie nei giovani non informando sui rischi?


Domande che resteranno senza risposta.
 
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E infatti...


Le mascherine aumentano del 50% la mortalità da sc2

Lo diceva fauci ed è facile comprendere il perché
Ma nell'Italia dei pazzi...

 

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