Vaccino

TAC DEL PROF MICHEL GOLDMAN
IMPORTANTE EPIDEMIOLOGO BELGA

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L'ha condivisa

 
La campagna vaccinale italiana continua ad assumere dei contorni assurdi, tragicomici verrebbe da dire.

Da una parte la necessità di smaltire le vecchie dosi in scadenza,

dall’altra inoculare le nuove per far vedere che servono e funzionano.



Per togliersi da questo impaccio, il ministero ha deciso che sarà una lotteria,
e quindi il cittadino non sa quale gli toccherà, ma sarà un po’ “come capita”.

Il motivo?

Lo dà il ministero della Salute stesso:

“Non ci sono evidenze significative per esprimere un uso preferenziale”.


Cioè per loro i due vaccini sono uguali.

E allora perché è necessario e urgente fare quello nuovo?


Si stanno incartando da soli, e gli italiani hanno capito che è tutta una barzelletta.
 
Ma un bel kalcinkulo ai parassiti del ministero, quando glielo diamo ?


Spiega Sky Tg 24:

“Ufficialmente non si potrà decidere quale farsi iniettare,
ma in alcuni casi basterà prenotare nel posto che ha il bivalente desiderato”.

Secondo gli esperti, è rischio caos.

Ma dai.

E ora anche il televirolgo per eccellenza, Burioni, ammette:

“Se non si forniscono dati precisi la gente, confusa, non si vaccinerà”.


Finora soltanto il 17% degli over 60 – la platea iniziale a cui è raccomandata la quarta dose – si è immunizzato.

Dopo una prima circolare del 7 settembre che ha autorizzato i vaccini bivalenti aggiornati su Omicron 1 – in tutto la prima tranche è di 19 milioni di dosi -,
lo scorso 23 settembre è stata firmata una nuova circolare da parte del ministero della Salute che autorizza e rende disponibili anche i vaccini per Omicron 4-5.


La presenza di entrambi i vaccini, però, secondo alcuni esperti rischia di creare confusione senza indicazioni precise.

La campagna vaccinale è ora puntata soprattutto sulle quarte dosi per i fragili e per gli over 60,
oltre che per chi, tra gli over 12, non ha fatto ancora la terza dose.

Ma ora i vaccini saranno anche disponibili “su richiesta dell’interessato”
come quarta dose per tutti gli over 12 che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni.


Prevista anche una quinta dose per i gravi immunodepressi “dietro valutazione e giudizio clinico specialistico”.
 
La Svizzera distruggerà oltre 10 milioni di dosi del vaccino Moderna.

Il costo delle dosi destinate alla distruzione è stato di circa 280 milioni di franchi svizzeri, circa 294 milioni di euro.

Inoltre, 2,5 milioni di dosi sono ancora immagazzinate su una base logistica dell’esercito e 7,8 milioni in un magazzino in Belgio
– ha affermato il ministero – sottolineando che la sua strategia di fornitura di vaccini fin dall’inizio consisteva nell’ordinare più dosi di quelle necessarie.

Pertanto, il Paese ha ordinato dosi da diversi laboratori per evitare di diventare dipendente dai vaccini
e al fine di sfuggire a eventuali problemi di consegna o di violazione dei contratti. Bell’affare.


Big Pharma ha fregato persino la Svizzera.
 

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