I numeri delle vaccinazioni
in Italia e
nel mondo,
ove emerge che una parte rilevante della popolazione vaccinata
(circa 760 mila persone in Italia e quasi mezzo miliardo di persone nel mondo)
non ha completato il ciclo vaccinale primario (con la seconda dose),
e una parte ancor più ampia (9 milioni di persone in Italia e circa un terzo della popolazione mondiale)
non ha effettuato la terza dose di vaccino.
È più che legittimo supporre che gli effetti indesiderati (più o meno gravi)
collegati alla somministrazione della prima e/o seconda dose di vaccino
abbiano indotto una parte consistente della popolazione mondiale ad un ripensamento sulla seconda e terza dose.
Questo atteggiamento di consapevolezza proveniente direttamente dal corpo sociale
è il dato più confortante rispetto alla triste correlazione fra aumento della mortalità e vaccinazione che abbiamo raccontato,
e rispetto alla (forse ancor più triste) realtà dei numerosissimi casi di persone
che hanno subito danni gravi e permanenti a seguito della vaccinazione.
Solo una reazione proveniente dal “basso” (dai cittadini),
ampia, informata e ben determinata, potrà:
per il futuro, scongiurare il ritorno di discriminazioni
e privazioni di diritti e libertà fondamentali assunte come pretesto
per la gestione di una nuova pseudo-pandemia;
per il presente, arginare un’inquietante deriva politico-sanitaria
(che ha tanto “sapore” di business)
e che pretende di affrontare ogni tipo di malattia col vaccino.