Vaccino

Cervello sottosviluppato...il modo in cui si ezprime non dà adito ad altro risultato ( che poi inconsapevole della sua tara, pensa perfino di essere " elevato " )
Basta metterlo in ignora. Il lettore normale è intelligente e sa discernere tra studi, legittimi dubbi e ronzii, ciccioni o meno
 
No-problem.

"Oltre alla funzione di difesa da agenti estranei quali i microbi, (zzzzz)
i macrofagi svolgono un ruolo importante nel complesso meccanismo delle risposte immunitarie."
 
Tre anni dopo la fine del primo lockdown:
voglio ricordarlo con un video che sintetizza l'alta intelligenza della maggioranza delle misure che furono prese.

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E voglio ricordare come venne trattato chi iniziò a sollevare eccezioni
contro la propaganda del terrore ispirata a

"non chiedere quello che il sistema sanitario può fare per te, pensa a quello che puoi fare tu per lui".

Sì, è stato un grande momento di chiarezza, per me.

Mi ha fatto capire quanto sia caduta in basso, la Repubblica Italiana,
quanto tra chi la governa sia forte il disprezzo per la sua Costituzione .

E quanti siano i medici e gli infermieri infinitamente stupidi, ignoranti e settari
che lavorano nella medicina di base e negli ospedali o altrove :

“Tutti i vaccinabili siano immunizzati con le buone o con le cattive”
M. B., infettivologo.

“Mi impegnerò a staccare la spina ai pazienti non vaccinati”
C. S., infermiera.

“Gli bucherò una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla e poi altro che mi verrà in mente”
F. B., infermiera.

“Per loro non faccio più le corse, si arrangiassero”
S. T., infermiera.

“Io sono molto democratico: campi di sterminio per chi non si vaccina”
G. G., dottore.

“Soluzione campi di concentramento e camere a gas”
M. R., medico.

“Ricoverare per Covid amici non vaccinati lo trovo uno dei momenti più straordinari dell’umanità”
M. R., medico.

“Li intubo senza anestesia poi gli chiedo come stanno”
S. D. T., infermiera.

“Sarò felice di mettergli le sonde necessarie negli appositi posti, lo farò con un pizzico di piacere in più”
C. M., infermiere.

“Come sorci resteranno chiusi in casa, agli arresti domiciliari”
R. B., virologo.

“Il non vaccinato non merita la sanità pubblica”
M.B, infettivologo

“Io spero che quando sua figlia sarà ricoverata, lei si pentirà di ciò che ha fatto”
R.B., medico

(Da Marialuisa Iannuzzo https://www.facebook.com/SaraGandini68/posts/277519311100970)
Non è hate speech perché risponde a toni uguali o peggiori,
non è hate speech perché promuove la Verità,
non è hate speech perché i Giusti non diffondono l'odio.
(No, non ne usciremo migliori, le ferite si rimargineranno a fatica e le cicatrici rimarranno a lungo)

burn out questo par di sfere, le attitudini erano le stesse nel 2017.

Poi basta rilevare il silenzio degli ordini e di Fnomceo al riguardo per avere il quadro completo.
 
Chi sollevò eccezioni, pur da posizioni più che legittime in campo accademico e non,
fu oggetto sui social network in primis, ma non solo, di campagne di delegittimazione e squadrismo virtuale,
spesso appoggiate da "rispettabilissimi" benpensanti :


"Solo ascoltando e dibattendo punti di vista opposti ma onesti
possiamo sperare di superare la paura e la rabbia che ci circondano"

Tutto molto bello. Davvero.

Questo articolo merita la lettura, in buona parte per come tratta l'infame vicenda Joannidis-Lenzer-Brownlee
(infame perché Joannidis è stato sottoposto a un vero e proprio linciaggio, e Lenzer e Brownlee
che sottolinearono che il linciaggio era stato vergognoso subirono a loro volta linciaggio e censura).

Però parte da un falso presupposto, ovvero che (anche in ambito scientifico)
la pandemia non sia una faccenda politica da capo a piedi.

Credo che l'esempio più eclatante sia costituito dal dibattito su COVID e farmaci ancora sotto brevetto:
dall'emergere di remdesivir, fino alla bagarre sugli anticorpi monoclonali s'è visto di tutto:

citare un trial per distruggerne tre,
prendere di mira un farmaco per demolire una classe terapeutica,
confondere a bella posta tra eventi da osservare e sicuri e rilevanti effetti collaterali.

Dove diavolo erano i "punti di vista onesti"?

Era onesta la posizione di AIFA (remdesivir non funziona)
mentre venivano contingentate le dosi avanzate dai trial perché potessero essere usate in terapia?

Come si può onestamente sostenere che somministrare un farmaco per endovena a un ricoverato in intensiva sia un problema?

Come si può avere un confronto costruttivo con chi sostiene che abbassare la carica virale in una virosi sia irrilevante?

(A questo punto estenderei la cosa alla carica batterica nelle infezioni e abolirei il Log Kill in oncologia).

Trump aveva perfettamente ragione: la risposta a COVID19 Eè essenzialmente una questione politica
(anche quando si tratta di farmaci, aggiungo io).

La cosa è sotto gli occhi di tutti ed è perfettamente inutile provare a negarlo.

L'indifendibile POTUS dal riporto improbabile,
mentre veniva trattato come un Bolsonaro qualsiasi dai benpensanti,
creava Operation Warp Speed con una dotazione di 17 miliardi
e metteva a suo capo Moncef Slaoui, cioè uno che il fatto suo lo sa (ex vertice globale dei vaccini GSK).

Biden beneficia largamente di quanto fatto dal suo predecessore.

Ecco, per qualche motivo, anche ora che Trump non c'è più, questi semplici fatti risultano inammissibili per molti
che ora predicano il confronto tra punti di vista divergenti ma onesti.

Io continuo a ritenere che in Italia tale confronto sia del tutto impossibile,
convinzione maturata dall'esperienza vissuta.

Non c'è alcun confronto, c'è solo uno scontro per la prevalenza della propria narrazione
in cui si sono visti i peggio sepolcri imbiancati sostenere questo o quello "perché la scienza, perché i dati".

E sottoscrivo quindi senza mezza esitazione questa:
https://www.facebook.com/guido.silvestri.9/posts/10224137482600859

aggiungendo che anche il CTS AIFA andrebbe azzerato:

se Magrini è stato il "signorno" che nei momenti peggiori dell'emergenza ha frenato o impedito
l'uso di tocilizumab, baricitinib, remdesivir, mAb
ricordo a tutti che dentro il CTS AIFA c'era Giuseppe Ippolito (Spallanzani),
che mentre dichiarava in TV che remdesivir non funzionava,
che era stato approvato su ordine di Trump (eh già, remdesivir è APPROVATO da FDA)
e che "abbiamo solo santo cortisone",

dall'altra parte brigava per il vaccino Reithera.

PS: Io credo che purtroppo l'appello fosse inutile, che Speranza sapesse benissimo quello che faceva
riconfermando Magrini e che la sua principale preoccupazione al momento
era fermare "l'influenza leghista" dentro AIFA.
 
Un clima di caccia alle streghe e incitazione all'odio verso i dissenzienti
che non avevo mai visto prima in vita mia.

Forse qualcuno si ricorderà, per esempio, chi si scagliava contro Ioannidis
(e in Italia contro Guido Silvestri e Sara Gandini, per fare due nomi) al grido "Negazionisti!".

L'evidente idiozia dell'accusa non veniva tenuta in nessun conto.

Il blocco del pensiero unico era palpabile, ed era un pensiero unico militante,
che propalava senza vergogna menzogne.

Seguendo il sacro comandamento "non esiste farmaco possibile, solo vaccini e distanziamento"
(con buona pace per le famiglie di chi moriva in ospedale)
si sono viste divisioni politicizzate su ogni singolo nuovo farmaco che veniva approvato da FDA,
in via emergenziale o definitiva.

Mai prima di allora ho visto applicato su così grande scala il principio "si salvano vite, ma solo a prezzi modici".

Tristemente indimenticabile per me il lopinavir usato a nastro negli ospedali
a dispetto delle evidenze sperimentali, senza alcun effetto, sulla base di dicerie mediche
e di un singolo studio inconcludente dei tempi della SARS

Volete avvilirvi, fino alla costernazione più amara?

Guardate la presentazione del rapporto OsMed (
).

L'eccellente lavoro di AIFA, una serie di pacche sulla spalla e "quanto siamo stati bravi".

Una rappresentazione aderentissima alla realtà, giusto?

Lasciamo stare Brusaferro che, il 29 luglio 2020, tira fuori "the hammer",
cosa che grida vendetta al cielo per poi spiattellare degli Rt con intervalli di confidenza di una larghezza indecente

Mentre ci si scagliava contro Trump per il suo endorsement all'idrossiclorochina,
qua l'idrossoclorochina veniva istituzionalizzata,
e L'istituto Farmaceutico Militare acquistava in Cina 200 kg per farne pasticche.


La pietra tombale su idrossiclorochina l'ha messa il trial RECOVERY
(No clinical benefit from use of hydroxychloroquine in hospitalised patients with COVID-19 — RECOVERY Trial).
E anche somministrata "early", media 3 giorni da inizio sintomi, niente
(Another Study Finds Hydroxychloroquine Ineffective Against Covid-19—As Trump Continues To Hype It).
E in prevenzione? Niente... (Science | AAAS).

I dati in vitro su lopinavir etc erano disponibili dal 10 febbraio
(Therapeutic options for the 2019 novel coronavirus (2019-nCoV))
e lo ripeto, puntare su farmaci che hanno un'attività antivirale in vitro (EC50) superiore a 1 micromolare
è andare contro quanto praticato da chiunque si occupi di ricerca e sviluppo in campo farmaceutico
(per tirar fuori qualcosa, non per pubblicare un articolo).

I risultati del primo trial con braccio di controllo apparivano in preprint il 19 marzo
(https://www.nejm.org/doi/pdf/10.105...zu-EoxX8wAG7kIC3Y6ec2sAe8YEyhhVcIYoriIS2e7t54).

Ovviamente confermavano quel che si sapeva dall'attività in vitro: lopinavir non funziona con COVID-19.
 
Ma si continuava imperterriti a usarlo,
tanto che il "bravissimo" Magrini pensava di farli prescrivere ai medici di base,
gli anti-HIV , mentre in tv si esibiva un penoso "3%" riguardo a remdesivir.

"Dall'11% all'8%, quindi è il 3% , il 30% di cui si parla è questa riduzione dall'11 all'8,
impariamo a leggere i dati assoluti, quindi su 100 persone anziché l'11% è deceduto l'8% che è un dato incoraggiante".


Ma allora è il 3% o il 30%? Io ho capito "Il 30% è in realtà 3%", il che suona malissimo.

In primo luogo perché la mortalità diminuisce o del 3% o del 30%,
e non del 3% che è in realtà il 30% o del 30% che è in realtà il 3%.

Il problema è che Magrini parla di dati assoluti, ma continua a parlare di percentuali.

Forse voleva dire: la riduzione del 30% della mortalità corrisponde a una variazione di tre punti percentuali sui decessi.

Ma non lo ha detto.

E laggente ha capito: 3%.

Fauci ha detto che nel gruppo dei trattati la mortalità è stata dell'8%,
mentre nel gruppo di controllo (placebo) è stata dell'11%.

La riduzione della mortalità nel gruppo dei trattati con remdesivir è (11-8)/11*100=27.27%.

Parlando di dati assoluti, quanto fa una riduzione del 27.27% su 25.000 decessi da COVID in Italia?

6.817. 6.817 decessi evitabili, leggendo i dati assoluti, vi sembrano cosa da poco?

al minuto 28 del video Fuoco amico su Conte - Otto e Mezzo - Puntata del 30/04/2020

Ma non è la prima volta:

Il 26 marzo Magrini annunciava "“A breve libereremo la possibilità per i medici di famiglia di prescrivere farmaci anti-Aids”
per il trattamento del Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19"(

Coronavirus: i medici di famiglia potranno prescrivere i farmaci anti-Aids).

Una iniziativa importante? Non proprio, direi piuttosto inutile, nella migliore delle ipotesi:

un articolo del NJEM del 18 marzo confermava l'ovvio: i farmaci anti AIDS non funzionano contro SARS-CoV-2
https://www.nejm.org/doi/pdf/10.105...zu-EoxX8wAG7kIC3Y6ec2sAe8YEyhhVcIYoriIS2e7t54).

Ma questo era un risultato clinico più che scontato,
che confermava quello che era largamente atteso DA CHIUNQUE NE CAPISSE QUALCOSA:

i farmaci anti HIV non funzionavano su COVID.

Qualcuno potrà dire:

"Ma finché non si conclude il trial SOLIDARITY di OMS non possiamo sapere".

E invece sì: con i dati in vitro noti si sapeva che con lopinavir non si andava da nessuna parte
(Remdesivir, lopinavir, emetine, and homoharringtonine inhibit SARS-CoV-2 replication in vitro),
perché non esiste che un composto che in vitro esibisca un EC50 di 26 uM
possa avere una qualsiasi utilità clinica contro il virus.

E che contro altri coronavirus (MERS) l'EC50 fosse dell'ordine di decine di micromoli si sapeva da tempo.

O meglio, si sarebbe saputo se si fossero avute le nozioni di base della chimica medicinale e della farmacologia.

E invece niente, è stato somministrato kaletra a fiumi, con risultati nulli e nessuna riduzione significativa del danno.


Il sunto dell'uso di farmaci contro COVID è fondamentalmente la dichiarazione di un fallimento sistemico (anti IL-6 a parte)

Le soluzioni terapeutiche più intelligenti (remdesivir, anti IL-6/JAK) sono state di fatto scoraggiate,
mentre sono state incoraggiate le non soluzioni, le scelte più stupide, il seguire il solco.


Pensate a questo, quando sentite certi medici parlare di "scienza".
 
Pensate a chi insegna e scrive manuali.

E pensate a quanti hanno difeso l'operato di Magrini all'AIFA.

Ma non si trattava semplicemente di politica sanitaria.

In due anni di pandemia in Italia è stato testato un sistema di governo, ed è stato testato con successo.

Difficilmente la classe politica italiana rinuncerà all'emergenza come metodo.

E' stata trovata la quadra definitiva del problema della democrazia,
cioè che se produci politiche impopolari poi perdi le elezioni,
qualunque sia la forza della tua propaganda.


Ci avevano provato introducendo nel dibattito politico robaccia come l'epistocrazia
e il patentino per il voto, forti della convinzione che chi non votava per loro era un ignorante
che poteva essere semplicemente bocciato ad un esame.

Ora l'emergenza provvede ampiamente alla bisogna.

Questa cosa che la democrazia è democrazia solo se comando io è semplice autoritarismo,
mentre la critica al suffragio universale era stato da sempre un tema reazionario e fascista.

Magie del nuovo millennio, l'idea è stata insistemente accarezzata da certa "sinistra".


Il ricercatore, probabilmente con ilPhD, finito allo sportello delle Poste.

Alcune considerazioni.
Che allo sportello delle Poste Italiane arrivino oves boves et pecora omnia
lo so dai racconti di un amico (non PhD, non laureato, alle Poste da un tre decenni, ormai) .

Ma perché il ricercatore è ridotto allo sportello alle Poste?

Proviamo a fare alcune ipotesi.

1) Il ricercatore (ex) non vuole lavorare lavorare lontano da mammà
(che quando arrivi ti stira le camice, che se te le stiri da solo vengono fuori un disastro)

2) Il ricercatore lontano da mammà non ci può proprio lavorare:
perché il suo CV magari in Italia non ha mercato, ma all'estero lo considerano -10.
E quindi è allo sportello alle Poste, ha uno stipendio,
e dovrebbe essere contento di aver passato il concorso così il 27 arriva il bonifico e non deve dipendere da mammà.

3) Il ricercatore si sente schifato dallo sportello alle Poste
perché gli tocca aver a che fare con quella gentaccia. Bene, molto educativo.
Hai scoperto che non tutto il mondo ha un'istruzione secondaria (universitaria sarebbe già troppo).

Complimenti! La capacità delle scuole elementari di trasmettere competenze base è crollata a picco negli ultimi 30 anni.

La buonanima di mia nonna aveva la quinta elementare,
ma non aveva problemi a scrivere in italiano corretto con una buona calligrafia e a far di conto a mano.

Riversiamo sugli ignoranti le colpe di chi ha fatto a pezzi la scuola italiana?

4) Un amico mi dice che lui il suo corso per il dottorato dati&modelli lo inizia con un ripassino di analisi I.
Perché i dottorandi (oves boves er pecora omnia 2.0, mi dice) nella migliore delle ipotesi
hanno un dannato bisogno di un ripasso, nella peggiore ignorano completamente la materia,
tanto non serve perché c'è il software.

Quindi forse il ricercatore è l'analogo moderno di quello con il diploma dell'Istuto Commerciale di 40 anni fa, in questo caso.

5) Il ricercatore vive a sud di Roma, magari parecchio a sud,
forse in uno di quei luoghi dove in Università non diventi neanche un tecnico di laboratorio
se il mammasantantissima dell'ateneo o uno dei suoi fedeli non ti si fila.

Oppure vive a nord dove succedono esattamente le stesse cose.

Di recente ho ricevuto una mail di Un Ricercatore che mi inviava le sue riflessioni sull'essere espatriati.

Uno che si è fatto tutta la trafila europea di PhD e postdoc.

E ha finito per restarci, in ambito accademico, fuori dall'Italia. Non senza rimpianti.

Al che verrebbe da dire a il ricercatore:

ciccio, se non hai i numeri ringrazia di avere lo sportello alle Poste,
che in un modo o nell'altro alla fine del mese ci arrivi.
E se la tua lettera di sfogo viene ripresa da i lquotidiano
e non ti rendi conto di essere perfettamente funzionale a quel sistema
che ti ha precluso il posticino di tecnico all'Università o di tecnologo al CNR,
beh... forse non ti meriti neanche lo sportello delle Poste.
Magari dopo 20 anni di sportello troverai l'illuminazione.
Ma più probabilmente dopo 35 anni (se va bene) quel che troverai sarà una magra pensione,
scriverai di nuovo una lettera a il quotidiano e un successore di della Loggia te la pubblicherà commentandola.

E allora sarà troppo tardi per capire.

Cosa ci sia dietro "Italia e analfabetismo" e dietro decine di titoli del tutto analoghi si capisce al volo.

Ve la ricordate la discussione sull'epistocrazia?

Io sono nato quando la Repubblica Italiana e la sua democrazia erano ancora nei loro anni verdi
- e già nei loro anni verdi ci furono faccende di tintinnar di spade.

E sono cresciuto tra tentati colpi di stato, terrorismo rosso e nero, strategia della tensione, piani di rinascita democratica.

Per questo mi venne da scrivere un piccolo "Contributo all'alfabetizzazione degli analfabeti politici":
 

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