La VIGILE ATTESA, COME E’ NATA?
La “vigile attesa" è divenuta famosa nella COVID-19. Ma come è stato possibile raccomandare questa “strategia” così fallimentare?
Non tutti sanno che questo concetto (in inglese “Watchful Waiting”) non era nuovo in medicina, ma è usato per malattie comuni come le infezioni dell'orecchio nei bambini, attendendo qualche giorno prima di dare antibiotici. È anche una strategia utilizzata in chirurgia, quando è possibile che un sintomo migliori spontaneamente.
Speranza e Magrini, nella frenesia di dare protocolli, hanno inserito la vigile attesa nelle linee-guida della COVID-19. Un errore micidiale (se di errore si può parlare, dovrebbe chiarirlo la Magistratura), perché si tratta di una malattia virale, per di più destinata a progredire in molti casi (vedi il lavoro di Lancet citato in figura).
Così, i malati sono stati lasciati senza cure (paracetamolo non cura) per giorni in attesa della guarigione o del peggioramento e ospedalizzazione. Molti non sono tornati a casa.
E così qualche idiota può vantare milioni di morti, i camion di Bergamo da esibire come trofei ecc. Quando sarebbe bastato dire di curarsi subito per evitare l'intasamento degli ospedali. I protocolli c'erano da subito, tutti riabilitati a posteriori: plasma iperimmune, idrossiclorochina, ivermectina, Quercetina, Esperidina, vit c, d3, Lattoferrina, zinco, NAC, altri integratori naturali che il 4,0 non conosce ed evita, così ne lascia di più agli altri. Prof Remuzzi, istituto Mario Negri: 95% dei ricoveri evitabili con cure immediate,quindi non ci sarebbero stati intasamenti di ospedali, pompe funebri, lockdown, isolamenti, tutti fenomeni citati dal 4.0 a favore del liquame da farsi iniettare.