Vaccino

Iniziano .......

La stagione influenzale che ogni anno inizia con l'arrivo dei primi freddi sta per partire
e, se guardiamo a quanto sta accadendo lì dove la stagione influenzale ha già raggiunto il picco,
come in Australia, possiamo farci un'idea di quello che potrebbe succedere anche nel nostro Paese,
così da farci trovare il più possibile preparati.
 
Quest'anno l'inverno australe ha portato con sé
un'ondata influenzale che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario australiano.

I numeri parlano chiaro: le infezioni sono aumentate del 70% rispetto all’anno scorso,
con oltre 18mila segnalazioni registrate fino al luglio scorso e ricoveri cresciuti del 50% in appena due settimane.

In alcune regioni, come l'Australia meridionale, si è toccato il numero più alto di casi settimanali degli ultimi sei anni,
con ospedali in difficoltà per garantire posti letto e un incremento record delle ore di servizio delle ambulanze.

Questo quadro preoccupante, avvertono gli infettivologi italiani,
potrebbe ripetersi anche in Italia tra l’autunno e l’inverno 2025-2026.

Secondo gli esperti possiamo aspettarci anche quest'anno un mix di virus influenzali, incluso il ceppo B Victoria,
poco diffuso negli ultimi anni e per questo in grado di colpire una larga parte della popolazione.
 
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, non ha dubbi:

"Senza vaccini la prossima stagione influenzale in Italia potrebbe essere più severa di quella appena trascorsa.
Se si ripetesse un’epidemia simile a quella del 2024, 15-20 milioni di italiani rischierebbero di ammalarsi,
con un impatto enorme sul sistema sanitario".


È dello stesso parere anche Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed:

"La prossima stagione influenzale sarà una delle peggiori degli ultimi anni.
Serve prepararsi subito, con presidi territoriali per i casi meno gravi
e una campagna vaccinale convincente che protegga anziani, fragili e personale sanitario".
 
VACCINI E MORTE IMPROVVISA DEL LATTANTE: UN'ANALISI DEL DATABASE VAERS 1990-2019 ED UNA REVISIONE DELLA LETTERATURA MEDICA

Miller N.Z.

Vaccines and sudden infant death: An analysis of the VAERS database 1990-2019 and review of the medical literature. Toxicol Rep. 2021 Jun 24; 8:1324-1335. doi: 10.1016/j.toxrep.2021.06.020. *


Sebbene ci siano prove considerevoli che un sottogruppo di neonati abbia un rischio maggiore di morte improvvisa dopo aver ricevuto i vaccini, le autorità sanitarie hanno eliminato la "vaccinazione profilattica" come causa ufficiale di morte, per cui i medici legali sono costretti ad utilizzare una classificazione errata e quindi a nascondere i decessi correlati ai vaccini sotto classificazioni alternative di causa di morte.


In questo lavoro, è stato analizzato il database del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) per accertare l'intervallo di insorgenza dei decessi infantili dopo la vaccinazione.

Il
Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) è un programma nazionale di sorveglianza della sicurezza che raccoglie informazioni sulle possibili reazioni avverse ai vaccini somministrati negli Stati Uniti. Ogni rapporto include informazioni sul paziente, sui vaccini somministrati e sui sintomi correlati all'evento avverso.

Il VAERS è un sistema di
sorveglianza passivo
di cui la sottostima è un limite noto.


Un rapporto del 2010 preparato da Harvard Pilgrim Health Care per il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha riscontrato che "
meno dell'1% degli eventi avversi da vaccino viene segnalato". Ciò significa che i decessi infantili e i casi di SIDS che si verificano dopo la vaccinazione potrebbero essere sottostimati di un fattore 100.

▫️ Su
2605 decessi infantili segnalati al VAERS dal 1990 al 2019, il 58% si è raggruppato entro 3 giorni dalla vaccinazione e il 78,3% si è verificato entro 7 giorni dalla vaccinazione, confermando che i decessi infantili tendono a verificarsi in prossimità temporale della somministrazione del vaccino.

▫️ L'eccesso di decessi in questi primi periodi post-vaccinazione
era statisticamente significativo (p < 0,00001). Una revisione della letteratura medica conferma il legame tra i vaccini e le morti improvvise e inspiegabili dei neonati.

▫️ Sono state proposte diverse teorie sul meccanismo patogenetico alla base di questi eventi fatali, tra cui:
⏺️ il ruolo delle
citochine infiammatorie come neuromodulatori nel midollo infantile, che precedono una risposta anomala all'accumulo di anidride carbonica;
⏺️ la disorganizzazione fatale del controllo respiratorio indotta dagli
adiuvanti che attraversano la barriera emato-encefalica;
⏺️ la tossicità biochimica o sinergica dovuta a
più vaccini somministrati contemporaneamente.

* NOTA: nel
documento tradotto in italiano (SIDS) sono stati aggiornati i link delle citazioni bibliografiche non più disponibili nell’articolo originale.

Nel
SOMMARIO dedicato troverete ulteriori video e link di approfondimento di articoli scientifici e divulgativi.

BIBLIOTECA INTERNAZIONALE BOLGAN -

Loretta Bolgan, Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute


Chissà la statistica 4.0 con il grafichetto a sfondo grigio cosa ne pensa. Potrebbe scrivere e confutare lo studio, ma non esce dalla bolla di chi non è in bolla
 
Arriva il terzo ........esperto.........

Guardando all'Australia,
gli esperti anticipano che i primi casi di influenza in Italia
inizieranno a comparire tra pochissime settimane, all'inizio di ottobre.

Ne è convinto Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano:

"Ci aspettiamo i primi casi già da ottobre e una stagione piuttosto intensa,
con la co-circolazione di virus influenzali, Covid e virus respiratorio sinciziale.
Il vaccino antinfluenzale, disponibile da ottobre, è in linea con i ceppi osservati in Australia
e resta lo strumento più importante per ridurre gli effetti gravi della malattia",

ha dichiarato l'esperto all'ANSA.
 
Il Ministero della Salute ha già emanato la circolare per la campagna vaccinale 2025-2026,
che partirà proprio nei primi giorni di ottobre con un obiettivo ambizioso:

raggiungere almeno il 75% della popolazione a rischio,
in linea con il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025.

Anche quest'anno il vaccino antinfluenzale sarà offerto gratuitamente
agli over 60, ai bambini, ai pazienti cronici, alle donne in gravidanza e agli operatori sanitari.

Dopo aver coperto le categorie considerare prioritarie, il vaccino sarà disponibile anche per chiunque lo richieda.


I dati ufficiali diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità, però, restano bassi:
nella stagione 2023-2024 solo il 53,3% degli over-65
e appena il 18,9% della popolazione generale si sono vaccinati.

Troppo poco, secondo gli esperti, per prevenire un’ondata come quella registrata in Australia.

Bassetti mette in guardia:

"Quest’anno sarà tosta, ma abbiamo gli strumenti per prepararci.
La vaccinazione è un’opportunità per tutti, soprattutto per chi è più fragile".
 
Il Ministero della Salute ha già emanato la circolare per la campagna vaccinale 2025-2026,
che partirà proprio nei primi giorni di ottobre con un obiettivo ambizioso:

raggiungere almeno il 75% della popolazione a rischio,
in linea con il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025.

Anche quest'anno il vaccino antinfluenzale sarà offerto gratuitamente
agli over 60, ai bambini, ai pazienti cronici, alle donne in gravidanza e agli operatori sanitari.

Dopo aver coperto le categorie considerare prioritarie, il vaccino sarà disponibile anche per chiunque lo richieda.


I dati ufficiali diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità, però, restano bassi:
nella stagione 2023-2024 solo il 53,3% degli over-65
e appena il 18,9% della popolazione generale si sono vaccinati.

Troppo poco, secondo gli esperti, per prevenire un’ondata come quella registrata in Australia.

Bassetti mette in guardia:

"Quest’anno sarà tosta, ma abbiamo gli strumenti per prepararci.
La vaccinazione è un’opportunità per tutti, soprattutto per chi è più fragile".
come insegnano gli amici di merende : fonte ?
 
Arriva il terzo ........esperto.........

Guardando all'Australia,
gli esperti anticipano che i primi casi di influenza in Italia
inizieranno a comparire tra pochissime settimane, all'inizio di ottobre.

Ne è convinto Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano:

"Ci aspettiamo i primi casi già da ottobre e una stagione piuttosto intensa,
con la co-circolazione di virus influenzali, Covid e virus respiratorio sinciziale.
Il vaccino antinfluenzale, disponibile da ottobre, è in linea con i ceppi osservati in Australia
e resta lo strumento più importante per ridurre gli effetti gravi della malattia",

ha dichiarato l'esperto all'ANSA.
idem di idem
 
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, non ha dubbi:

"Senza vaccini la prossima stagione influenzale in Italia potrebbe essere più severa di quella appena trascorsa.
Se si ripetesse un’epidemia simile a quella del 2024, 15-20 milioni di italiani rischierebbero di ammalarsi,
con un impatto enorme sul sistema sanitario".


È dello stesso parere anche Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed:

"La prossima stagione influenzale sarà una delle peggiori degli ultimi anni.
Serve prepararsi subito, con presidi territoriali per i casi meno gravi
e una campagna vaccinale convincente che protegga anziani, fragili e personale sanitario".
idem di idem di idem
 
Quest'anno l'inverno australe ha portato con sé
un'ondata influenzale che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario australiano.

I numeri parlano chiaro: le infezioni sono aumentate del 70% rispetto all’anno scorso,
con oltre 18mila segnalazioni registrate fino al luglio scorso e ricoveri cresciuti del 50% in appena due settimane.

In alcune regioni, come l'Australia meridionale, si è toccato il numero più alto di casi settimanali degli ultimi sei anni,
con ospedali in difficoltà per garantire posti letto e un incremento record delle ore di servizio delle ambulanze.

Questo quadro preoccupante, avvertono gli infettivologi italiani,
potrebbe ripetersi anche in Italia tra l’autunno e l’inverno 2025-2026.

Secondo gli esperti possiamo aspettarci anche quest'anno un mix di virus influenzali, incluso il ceppo B Victoria,
poco diffuso negli ultimi anni e per questo in grado di colpire una larga parte della popolazione.
non si trovano notizie, forse solo sui loro contatti con le case farmaceutiche ?
 

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