Vaccini, il buco degli over 60
Secondo quanto calcolato dal report Gimbe, al 12 di maggio risulta consegnato solo il
36% delle dosi totali previste entro il primo semestre del 2021. «Al di là di ritardi e irregolarità delle consegne di AstraZeneca» spiega Cartabellotta, «finora
Johnson & Johnson ha consegnato solo “briciole” e oltre
7 milioni di dosi CureVac restano vincolate ai tempi di approvazione dell’Ema. In altri termini, tenuto conto anche del numero esiguo di dosi di
Moderna, la campagna vaccinale in Italia è sempre più
Pfizer-dipendente». Sulla copertura delle categorie di popolazione ritenute prioritarie il monitoraggio definisce il livello di somministrazione sugli
over 60 del tutto insufficiente rispetto all’effettiva esigenza.
«Se solo il
9,9% degli over 80 non ha ricevuto neppure una dose, la percentuale sale al
25,9% della fascia
70-79 e al
49,6% per quella
60-69 anni». Dunque oltre
5,6 milioni di persone a rischio elevato di ospedalizzazione sono ancora completamente scoperte dalla protezione del vaccino anti Covid. «Il mancato sprint della campagna vaccinale» aggiunge Gili, «è influenzato dalla mancata somministrazione di
1.286.041 dosi di AstraZeneca, le cui scorte in frigo oscillano dal
4,7% del Molise al
46% della Sicilia. Tenendo conto che l’uso preferenziale di questo vaccino è negli
over 60, è inevitabile che i rifiuti influenzino la copertura vaccinale in questa classe d’età».