Un’interpretazione personale è che anche verso forme gravi di Covid-19 e decessi l’efficacia pratica vaccinale (VE) declini nel tempo, sia pure molto più lentamente rispetto alla discesa dell’efficacia verso l’infezione. Se si continua a non rilevare questo fatto, e a sottostimarlo anche rispetto all’infezione, è perché le istituzioni (ISS incluso) non considerano una coorte nell’evoluzione temporale del declino della sua immunità, ma in genere solo scattano fotografie in momenti diversi della suddetta evoluzione temporale, e inoltre mischiano diverse coorti con vari livelli di distanza/evoluzione dal completamento del ciclo di base, precludendosi la possibilità di capire e di far capire. Penso per altro che i ricercatori ISS che hanno inviato a fine 2021 l’articolo al British Medical Journal5 avrebbero a quel punto dovuto capire la possibilità di un danno al sistema immunitario da dosi ripetute, e frenare obblighi e propaganda per il booster a tutti, almeno per il principio di precauzione, lasciando che ciascuno decidesse in base a propri convincimenti e valori.
Sono credibili i Bollettini ISS, ripresi dai media (ad es. Corriere della Sera: “il booster contro i decessi. I non vaccinati rischiano 15 volte di più”)? Purtroppo non sono molto credibili per vari motivi, tra cui:
lasciano intendere alla popolazione che si tratti di mortalità totale, mentre si parla di mortalità da Covid, che in Italia su base annua non è arrivata al 10% della mortalità totale
inoltre la mortalità totale, tra l’altro meno soggetta a possibili distorsioni, tiene conto anche di possibili effetti avversi (noti e non noti) di questi vaccini
l’ISS considera “non vaccinato” anche il soggetto con 1a dose da meno di 14 giorni. Se costui morisse in quel periodo, la sua morte sarebbe sottratta al gruppo dei vaccinati e graverebbe su quello dei non vaccinati
quanto definisce l’ISS, già molto discutibile, non coincide per forza con quanto intendono varie UO ospedaliere: ad es. il Direttore Sanitario dell’Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico Spallanzani ha dichiarato a Domenica In: “vaccinato è chi ha fatto la dose booster”; altri Direttori di Malattie infettive gli hanno fatto eco. Chissà che dati comunicano all’ISS…
ma soprattutto si veda la Tabella 1: è indubbio che vaccinazioni e booster riducano i casi di Covid grave, ma il punto da chiarire è la durata di questo effetto: se è solo di pochi mesi, e per recuperarlo bisogna sottoporsi ad altre dosi, con effetti avversi non certo trascurabili che si sommano (vedi slide 73-74 con i dati di sorveglianza attiva di v-safe fino alla 3a dose) e possibili danni nel tempo alla risposta immunitaria, il bilancio complessivo può non essere favorevole.