Metto anche qui, per ovvi motivi.
Per le aquile che non capiscono la continuità tra crisi Covid e crisi Ucraina:
«Tu sei buono e ti tirano le pietre. Sei cattivo e ti tirano le pietre. Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, sempre pietre in faccia prenderai!» cantava Antoine...
ilpedante.org
Un estratto per i pigri:
La diade soluzione-problema così rappresentata è troppo assurda per non chiedersi se per caso non ne adombri un’altra, se non ci sia del metodo in questa follia. Spostando lo sguardo dal presunto destinatario al mittente emergerebbero in effetti dalle nebbie del
nonsense profili meno inauditi, se non proprio famigliari. Qualche sera fa il presidente di Nomisma Energia
ha ammesso in televisione la necessità di razionare i consumi energetici per far fronte al nuovo scenario: «qua occorre una distruzione di domanda… una descrescita poco felice», ha scandito, aggiungendo poi che «i mercati ce lo chiedono da almeno sei mesi». I mercati? Sei mesi? Quindi da
prima che partissero le operazioni russe (
qui ad esempio la banca d’affari Citigroup, già l’ottobre scorso). Il problema è nuovo, ma la soluzione vecchia: l’austerity, che dopo le varianti fiscale e sanitaria annuncia ora la sua terza metamorfosi, quella energetica. Con la ripresa delle politiche monetarie espansive dopo l’ultima crisi ritorna
in auge l'arnese preferito dagli investitori per frenare l’incubo inflattivo. Se per chi consuma non c’è gran differenza tra un aumento dei prezzi e una diminuzione del proprio reddito, a chi gioca coi soldi conviene di più la seconda perché preserva il valore dei crediti e mette in saldo i patrimoni pubblici e privati. Morale: se si alza lo
spread ti tirano le pietre, se scoppia una pandemia ti tirano le pietre. E se la Russia va in guerra? Idem, ti tirano le pietre. Le
stesse pietre.
E mentre si annunciano tagli di miliardi di metri cubi di gas, come non pensare agli appelli della ragazzina con le trecce e dei suoi accoliti del venerdì mattina? Come non fare due più due con le crociate istituzionali per la «decarbonizzazione», la «transizione ecologica», la riduzione dei «gas serra» e gli stili di vita più «sostenibili» (cioè più poveri) che martellavano già da anni? Come non ricordare che da almeno un decennio William Henry Gates III in arte Bill, il filantropo amico del clima, vola ai quattro angoli del mondo a bordo di un
jet privato da duemila litri di kerosene all’ora per spiegarci quanto fa male l'anidride carbonica? Felici coincidenze, davvero. E che dire dei blackout europei
annunciati dal nostro ministro Giorgetti già nel novembre scorso, dal ministro della Difesa austriaco
un mese prima, da Goldman Sachs
due mesi prima? Tutti profeti? Se il finale è già scritto, ogni trama è buona: ti tirano comunque
quelle pietre.
Tanto vale allora esercitarsi a indovinare gli epiloghi, più che a inseguirne i pretesti. Se non ci sarà gas per tutti e se, come ha suggerito il presidente dell’Agenzia federale tedesca delle reti
in un’intervista, le conseguenze dell’embargo russo costringeranno molte famiglie ad avvalersi di aiuti statali per riscaldarsi, non è bizzarro immaginare che lo stesso meccanismo telematico di premialità – cioè di punizioni – introdotto con il
green pass possa estendersi anche al godimento di questo servizio. La combinazione dei nuovi contatori elettronici dotati per la prima volta di una valvola azionabile da remoto e della
piattaforma IDpay «che permetterà ai cittadini di accedere ai bonus e alle misure di sostegno che i diversi governi metteranno a punto in futuro» renderebbe agevoli le annunciate «
modulazioni nella fornitura di elettricità e di gas per gli usi domestici» secondo i requisiti «virtuosi» di volta in volta fissati dal legislatore. Il che darebbe finalmente un senso all'aggettivo
green attaccato al lasciapassare sanitario su sfondo bianco. Con il Covid ti tirano le pietre. Con le bombe ecc.