soprattutto fanno abbastanza ridere gli articoli che parlano di rapporto debito/pil, che dicono che hanno il 200-300-400% di rapporto, davvero esilarante.
prendono il debito di un paese petrolifero sotto sanzioni, pil considerato in usd chiaramente (a parità di prezzo di acquisto? e come lo calcolano?), quindi sottovalutazione estrema di ogni asset per colpa del cambio in bolivares immagino, e ci sommano pure debiti che i creditori non riscuoteranno mai (Astaldi per dirne una).
infatti fino al 2016 era intorno al 26% ahah.
questo dal World Outlook di ottobre 22 del FMI:
Projecting the economic outlook in Venezuela, including assessing past and current economic developments used as the basis for the projections, is rendered difficult by the lack of discussions with the authorities (the last Article IV consultation took place in 2004), incomplete metadata of limited reported statistics, and difficulties in reconciling reported indicators with economic developments. The fiscal accounts include the budgetary central government; social security; FOGADE (insurance deposit institution); and a reduced set of public enterprises, including Petróleos de Venezuela, S.A. (PDVSA). Following some methodological upgrades to achieve a more robust nominal GDP, historical data and indicators expressed as percentage of GDP have been revised from 2012 onward. For most indicators, data for 2018–22 are IMF staff estimates. STATISTICAL APPENDIX International Monetary Fund | October 2022 101 hyperinflation and the paucity of reported data mean that IMF staff’s projected macroeconomic indicators need to be interpreted with caution. Wide uncertainty surrounds these projections. Venezuela’s consumer prices are excluded from all WEO group composites.
come manipolare i dati per far abboccare i gonzi.
quando cambieranno bandierina improvvisamente vedremo un debt to gdp ridottissimo, grandissimi paraculi.
Non scherziamo. Ho cercato anche di spiegarlo sull'altro forum anni fa.
La circostanza che i dati statistici del FMI, per il Venezuela, come per decine di altri paesi, debbano essere interpretati "with caution" o cum grano salis, non vuol dire che si possa far a meno di utilizzare quei dati e, aggiungo, quelli della WB.
Una costante del deperimento del risparmio, dal XVIII secolo in avanti, è basarsi su emozioni, speranze, non su dati, per quanto incerti, per quanto dubitativi, per quanto sottoposti a caveat.
Per questa psicologia, vedi le pagine di Zola sugli sprovveduti francesi della seconda metà dell'ottocento che acquistavano i titoli sulle profonde ricchezze del Levante - sembra il Venezuela del 2000, che non può fallire perché è ricchissimo - o le quelle di Gadda del 900 sui piccoli insegnanti che investivano nelle seterie, e troverai una costante.
Perché nell'altro forum si insiste sulla "geopolitica"? Perché, a differenza delle Relazioni internazionali, che sono una cosa seria, consente a chiunque di pensare di possedere la capacità di formarsi un'opinione e permette di fuggire dall'analisi dei dati nelle decisioni d'investimento. Permette di basarsi su emozioni, speranze, grandi disegni e strategie, come se la produzione contemporanea e le relazioni internazionali siano le liti di un condominio (e così, se Trump, ora Biden, domani la Harris, fa la pace con Maduro, si va a cento, longhi e curti, come scrive lì un simpatico bot che loro credono esista veramente e a cui fanno anche gli auguri a Pasqua e Natale).
E' importante considerare che neppure è vero che alcuni dati sono irrimediabilmente incerti. Prendiamo l'inflazione, che a sua volta ci dice molto sulle necessità di cassa del governo. Per un periodo, sull'altro forum, il dentista simpatico si adoperò per pubblicare quotidiani venezuelani, dove vi era un articolo, un editoriale, anche una dichiarazione o un rigo, di un politico importante o di un semplice assessore, da cui si potesse trovare conferma che no, i risparmi non sono affatto quasi completamente bruciati, perché si sarebbe prestissimo risolto tutto e il greggio, un po' come le ricchezze del Levante per gli insegnanti meridionali di Gadda e gli impiegati francesi di Zola, avrebbe ripreso a sgorgare dal suolo come una moderna cornucopia.
Curiosamente, faceva un lavoro utile, perché quei giornali avevano un elemento importante, anche se non se ne rendeva conto: il prezzo di copertina. Guardando come cambiasse, da un giorno all'altro, quel semplice numero sulla copertina, era possibile avere una indicazione sull'inflazione.
Il problema è che i mercati finanziari, anche nella nostra età contemporanea, non vogliono perdere la loro funzione nascosta più utile e crudele, cosicché io credo che non sia da attendersi che, anche in questo secolo, gli insegnanti di Gadda e gli impiegati di Zola cessino di essere governati da emozioni e speranze.