tommy271
Forumer storico
Parla di "nation's debt".
Magari il sogno perverso di Carib potrebbe avverarsi...
E' una ipotesi.
Sul TLX fanno tutt'altro.
Parla di "nation's debt".
Magari il sogno perverso di Carib potrebbe avverarsi...
non vorrei rubare idee rivoluzionarie a Russiabond ma vedo che non frequenta questo thread e allora lancio la mia proposta:Salve,
cerco di proporre alcuni spunti al posto di postare operatività o dedicarmi al tifo da stadio:
-Le sanzioni americane vietano swap dei bonds ma non vietano l' adesione a ristrutturazioni
-Ovviamente,penso che nessun fondo di investimento,che sono decisivi,accetterebbe un allungamento dei bonds (e chi si fida del Venezuela) od una riduzione della cedola (perchè tenerli con una cedola bassissima col rischio che vadano in default da un giorno all' altro):quale soluzione potrebbe essere possibile?Taglio del nominale?Va bene,ma con quali garanzie sottostanti,dato che il Venezuela ha poco da offrire?
-Il Venezuela è un paria internazionale,e mi sembra che stia volgendo le sue richieste di denaro verso Cina e Russia:a questo punto potrebbe valere la pena concentrarsi su pagamenti verso di loro e mollare gli altri
-Aspetterei a vedere se continuano a pagare le cedole:Maduro ha detto ristrutturazione,ma non mi sembra persona affidabile....
Cordiali saluti
Queste batoste sono difficili da recuperare. -10 , -15 figure. Corrispondono ad un + 40% circa di recupero x tornare a ieri.Per chi si muove tra "rumenta" e default è perfettamente a conoscenza che se l'IIF si muove ... il problema c'è.
ciao Tommy.
mi sono perso dove ha parlato di 2018.
non vorrei rubare idee rivoluzionarie a Russiabond ma vedo che non frequenta questo thread e allora lancio la mia proposta:
Se veramente sono Cina e Russia a volere la ristrutturazione si potrebbe ipotizzare che anzichè dare nuovi denari a Maduro per tenerlo in piedi diano solo una garanzia su nuovi titoli da emettere dal Venezuela e offrire in cambio dei bonos esistenti. Penso che ad esempio un taglio delle cedole a metà o un congruo taglio del capitale a pari scadenze sarebbe ben accetto dalla maggioranza dei detentori, almeno di quelli con le CAC.
Per la PDVSA, che non ha le CAC, basterebbe ampliare le joint ventures esistenti a nuovi giacimenti dando maggiore spazio ai soci esterni in modo da renderle più efficienti e consentire di aumentare l'output petrolifero.
Fanta finanza ...
In effetti, hai ragione ... dice che a partire da oggi decreta la ristrutturazione (si suppone sulle scadenze del 2018).
Per mettere i puntini sulle "i" ... certo è il pagamento del primo ammortamento della 2020 (senza la cedola).
Maduro ha detto che pagherà la 2017 (insieme alla cedola). Attendiamo conferme dei soldi in arrivo dal Delaware Trust.
Ieri ha annunciato di voler ristrutturare la deuda (non ha specificato l'emittente) nel 2018.
L'IIF ha annunciato una riunione per oggi.
Sì vero però come annunciarono il pagamento della 2020 così hanno annunciato quello della 2017. Probabile anche un default solo sui sovrani e non su PDVSA che continua ad operare normalmente. Non nutro speranze per ELECARACAS invece