Vita Vissuta

max54

attenti alle penne
Ogni riferimento è puramente casuale (evitiamo post non inerenti al tema)

Tutti gli anni, la mamma ci portava dai nonni,, erano tempi duri negli anni 50-60
noi stavamo volentieri, tanto che, li chiamavamo papa' o mamma, papamax e mammastella
Tutto il giorno si giocava nell'aia, dietro a conigli e galline,a volte con i vicini o con i
cuginetti, il piu' delle volte la serata finiva a sassate, bastava un piccolo sgarbo(come sull'isola)
la mattina dopo tutti amici e via per il bosco a cercare ramarri,

Era una estate caldissima, i nonni avevano da trebbiare il grano, spighe lunghissime, ammucchiate nell'aia nella
fattoria del Marchese, una trebbia a cingoli, mossa da un motore a scoppio con un rumore assordante.
Noi piccoli 4-5 anni , gironzavamo tra, paglia, anatre, conigli, vitelli, scalzi, le scarpe venivano acquistate solo
inizio estate (pensate quando si metteva un piede nella cacca della mucca)
La nonna 45 enne, aveva una forza incredibile, magra alta, austera, prendeva i sacchi di grano su un fianco e
li depositava nel granaio..
a mezzogiorno festa, si mangiava tutti assieme sotto l'albero gigantesco di ciliegio , pennichella il pomeriggio e poi si ricominciava
fino a notte tardi.. si doveva fare il fretta, la trebbia, l'aspettavano in un altra fattoria..
Dove si dormiva??
mica come Svolta, in un comodo letto:p, io piccolo, dentro una mangiatoia, con topazze che ti passavano
dappertutto e la mucca che ti alitava in faccia,, a volte ti davano anche una bella slinguazzata ..
Sveglia all'alba e dopo aver bevuto un po' di latte, noi piccoli.. i grandi pane , companatico e vino,, si ricominciava

oggi, con l'attrezzatura moderna una mietitrebbia ti fa fuori ettari, con un camion vicino che ti carica il grano..

segue
 
Ultima modifica:
tempi di vendemmia


Che giornate stupende, tra i grappoli di primitivo e di malvasia

Di norma nel sud la vendemmia si anticipa, da Laterza paese della nonna si
andava verso Ginosa, localita "Lanardone" terreno a mezzadria con la marchesa
decine di donne e uomini tra i filari e lo zio che riempiva i tini sul carro, tirato da un mulo
appena i tini erano ripieni, si andava alla cantina " o pais" al paese
i tini si rovesciavano in una vasca e tutti a pestare l'uva, immaginatevi come eravavamo
impescati.. noi piccoli con un bicchiere, bevavamo il succo appena spremuto, a sera eravamo ciucchi
e sporchi, i nonni ci ripulivano con uno straccio bagnato e ci appoggiavano su un letto di crine( o foglie di
panocchie) mica c'era la doccia.. un secchio d'acqua dal pozzo e via.. azzo come era fredda
 
Ma sono racconti di vita vissuta veramente?
Sembra l'albero degli zoccoli, roba di due secoli fa. Certo che erano proprio altri tempi. Mia moglie al momento mi fa cambiare scarpe e vestito appena esco di casa. Se scendo in cantina devo assolutamente lavarmi le mani. C'è un asciugamano diverso per tutto in bagno. Uno per la doccia dei bambini, uno per le mani e uno per pulirli il culo. Idem per gli adulti.
La farei tornare indietro nel tempo di 200 anni altro che applicare i protocolli di sala operatoria anche a casa e far diventare tutti scemi e froci a furia di lavarsi
certo.. erano altri tempi.. anni 50
 
googlando ho trovato un vecchio terreno del nonno quel rudere sulla sx
piu' avanti c'era una sorgente d'acqua adesso non la vedo piu', hanno fatto una superstrada Taranto.Matera

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Rincuora vedere che qualcuno ancora lavora i campi e tiene i campi puliti. Dovrebbero ricevere contributi per il lavoro che fanno.
Le zecche qui in fvg (e relative malattie) sono aumentate a dismisura mano a mano che le zone collinari/montane si sono spopolate hanno smesso di essere falciati i campi
Bhe anche qui qualcuna si vede..senza dubbio con i fossi sporchi e non puliti dalle erbacce vivacchiano zecche e altro
 

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