Grani: comandano i venditori
giovedì 9 gennaio 2014 17:05:12
La sessione di ieri si è rivelata una delle più nefaste degli ultimi tempi per il settore dei grains, con
mais e
frumento che lasciano sul parterre rispettivamente il 2.11% ed il 2.28% attestandosi a quota 417 USd/bu il primo ed a 588.75 USd/bu il secondo; un po’ meglio fa la
soia, con il future sui
soybeans che si attesta a 1269.25 USd/bu in ribasso dello 0.53%.
A pesare sul settore sono state ancora una volta le previsioni meteo, che vedono i raccolti argentini di mais e soia favoriti dall’ arrivo di piogge che attenueranno il clima secco in corso, ma non solo, in quanto pare esserci una vera e propria carenza di acquisti sull’ intero settore.
Le aspettative degli investitori
Gli investitori si aspettavano acquisti in arrivo sulle commodities agricole che più avevano sofferto nel 2013 (mais e frumento appunto) ed invece tali acquisti non sono arrivati lasciando così il mercato in totale balia dei venditori.
E’ senza dubbio interessante analizzare la posizione degli Hedge Funds, che hanno concluso il 2013 con la più lunga serie di
posizioni short in atto, forti di un sentiment negativo sul settore e forti anche delle previsioni (sempre più insistenti) di un continuo ampliarsi delle scorte, fatto questo che spaventa gli investitori, che sembrano “pilotati” verso l’ acquisizione di posizioni short non curanti dell’ enorme quantità di posizioni già aperte in tal senso.
Attenzione a quest’ ultima osservazione, poiché proprio su questo fronte sarebbe plausibile attendere novità, poiché le continue discese hanno portato mais e frumento a segnare nuovi minimi ed un improvviso ricoprirsi dei fondi potrebbe innescare movimenti rialzisti repentini e corposi.
Le scorte
Ormai da tempo le news in arrivo ci parlano di
scorte di mais in costante aumento, a questo proposito vale la pena di intavolare un piccolo discorso sulla raccolta dei dati da parte del governo: è doveroso precisare che la raccolta dei dati (e di conseguenza la formulazione delle previsioni) risulta sempre più difficile poiché la tendenza dei coltivatori è quella di stoccare la produzione in silos di loro proprietà anziché pagare l’ affitto di silos commerciali, aumentando così la quantità di dati da raccogliere direttamente sul campo; prestiamo molta attenzione ai movimenti di prezzo in occasione delle date di divulgazione di tali stime, poiché anche in questo caso un cambiamento di rotta (scorte in aumento, ma meno del previsto ad esempio), potrebbe dare il via ad un recupero dei prezzi.
Sempre a proposito delle scorte vale la pena ricordare che i dati di tre degli ultimi cinque anni sono stati superiori alle attese poiché la domanda di mangime è stata sovrastimata, in un momento in cui il numero di bestiame presente negli allevamenti risulta essere il più basso da quando è in vigore l’ attuale metodo di raccolta dati, ossia dal 1996 (
vedi articolo su Live Cattle).
Soybeans
Situazione particolare quella della soia, che performa leggermente meglio all’ interno del settore, sostenuta dalle vendite verso la Cina. In ogni caso anche la i soybeans hanno terminato la sessione in territorio negativo, nonostante le vendite si mostrino in aumento, fatto questo che suggerisce che anche in questo caso gli investitori si concentrino maggiormente sul trend rialzista delle scorte mondiali.