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Usa, Morgan Stanley vede probabilità recessione economia
NEW YORK, 10 dicembre (Reuters) - L'economia Usa è
probabilmente avviata a una fase di recessione, sulla spinta del
continuo irrigidimento del mercato creditizio che sta
penalizzando le spese delle imprese.
Lo dice una nota dell'ufficio studi
Morgan Stanley.
Iniziato con la crisi dei mutui 'subprime' a metà agosto, il
deterioramento delle condizioni di finanziamento avrà ricadute
sui consumatori con la conseguenza che le imprese verranno
danneggiate sia dall'alto sia dal basso,
inducendo Federal
Reserve ad abbassare i tassi di riferimento di un punto
percentuale in un orizzonte da sette a nove mesi.
"Da quando è emerso ad agosto lo shock di condizioni di
finanziamento più difficoltose abbiamo gradualmente ridotto il
nostro scenario per la crescita economica" dicono gli
economisti.
L'ufficio studi ritiene al momento probabile una "moderata"
recessione e prevede una crescita nulla per il prodotto interno
lordo del terzo trimestre 2008.
Per la crescita
media annualizzata del Pil 2007 la
proiezione Morgan Stanley è di 2,2%, rispetto al precedente
2,1%. La stima sulla crescita 2008 è invece significativemente
ridotta, passando da 1,8% a 1,1%.
Il persistente irrigidimento dei mercati creditizi e
l'ormai
lunga serie di rivelazioni circa perdite e svalutazioni
multimiliardarie di banche d'investimento esposte al settore dei
'subprime' rende gli investitori sempre più scettici sulle
prospettive per il ciclo Usa.
In un rapporto separato, gli
esperti di Morgan Stanley che
si dedicano all'esame delle 'blue chip' spiegano in una
newsletter che le chance di recessione sono attualmente pari a
quattro su dieci rispetto ad una su tre di un mese fa.
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