Azioni Italia @@@ X gli amici di ettore_61 e non solo @@@ (7 lettori)

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dona46

Forumer storico
BCE

(ANSA) - ROMA, 21 GEN - La Banca centrale europea è "pronta ad intervenire" per frenare l'inflazione. Lo ha detto Juergen Stark, esponente del direttivo della Bce, nel corso di una intervista in Germania riportata dall'agenzia Bloomberg, Stark ha confermato che l'istituto centrale prevede che la crescita di Eurolandia nel 2008 si attesterà attorno al 2%, ma ha precisato che sebbene sussistano rischi al "ribasso" per le aspettative di crescita, ciò non significa che anche nel caso di un rallentamento più forte, l'inflazione debba necessariamente (Pubblicità)



diminuire.
"La rigidità di prezzi e salari in Europa è considerevolmente più marcata rispetto ad altre aree, come ad esempio gli Stati Uniti - ha spiegato Stark - cosicché un possibile rallentamento della crescita non comporta automaticamente un calo del tasso di inflazione".
In Eurolandia "l'inflazione si è attestata a dicembre sopra il 3%, la crescita più veloce da oltre sei anni", ha aggiunto Stark, che ha definito un tale livello "intollerabile".
"Abbiamo chiaramente comunicato - ha concluso - che siamo preoccupati per il tasso di inflazione e che siamo pronti ad intervenire per evitare i cosiddetti effetti di secondo livello". (ANSA).
 

dona46

Forumer storico
S&PMIB future

Crolla l'S&P Mib future che questa mattina e' sceso fino a quota 34125 a seguito del vero e proprio "panic selling" che ha interessato le piazze finanziarie europee. 1980 punti di ribasso rispetto alla chiusura di venerdi', un dato che da inizio millennio e' migliore solo a quello della (tragica) seduta dell'11 settembre 2001. Il rimbalzo che nelle ultime ore ha ricondotto le quotazioni in area 34800/35000 ha comunque permesso di stemperare momentaneamente i toni, ma il quadro tecnico resta preoccupante. Il derivato dovra' percorrere ancora molta strada prima di riuscire a sovvertire l'impostazione negativa acquisita nel corso delle ultime settimane. Segnali incoraggianti nel breve oltre 35250 per il test a 35550 e 35900 circa. Negativo invece il ritorno al di sotto di quota 34450, preludio ad un probabile affondo fino sui 34mila punti circa
 

codam

Forumer storico
oggi occasione...

oggi potrebbe essereci l' occasione per analizzare l' elenco dei
primi 30 titoli del listino quelli che hanno perso di meno,
sottili compresi !

lbr.jpg
 

ettore_61

?????????????????????
Re: oggi occasione...

codam ha scritto:
oggi potrebbe essereci l' occasione per analizzare l' elenco dei
primi 30 titoli del listino quelli che hanno perso di meno,
sottili compresi !

Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.aphasiaforum.com/images/lbr.jpg


Ciao codam,
Questo e' un lavoro che si dovrebbe fare .... ma non ora (secondo me) in quanto non si sa dove ci si vuole fermare con la discesa.....
I futures sono pesantemente negativi e WS e' chiusa.
Il resto del mondo e' tracollato e quindi bisognera' vedere domani cosa vorra' fare WS ...... se allinearsi al tracollo di oggi.
E' anche probabile che il nikkei rimbalzi dopo il botto di ieri ......... tutto sulla carta pero'.

L'unico titolo che sta reggendo bene e' stm che fa meglio dell'indice perche' domani sera abbiamo la trimestrale ........
Se questa e' buona (ne dubito) allora avra' un galleggiamento migliore ....altrimenti .......

Comunque si, mi trovi daccordo, l'analisi di forza relativa ti permette di individuare quei titoli che potrebbero sfruttare meglio i rimbalzi in ottica di breve.....mentre per un'ottica di lungo no.....

Ettore
 

ettore_61

?????????????????????
ripartono le vendite

Ci stiamo avvicinando alla chiusura e ripartono le vendite (faremo il min di giornata?)......... un chiaro sintomo legato al buio pesto di domani sull'apertura e soprattutto il comportamento di WS.

Occhio quindi ai dati dell'Asia nella notte che domani mattina potranno dare qualche indicazione........

Con questo mi congedo da voi, vado a casa.......

Un bacio alle streghe e una stretta di mano ai maschietti.

Buona serata

Ettore.
 

veilfast

Forumer storico
Re: ripartono le vendite

ettore_61 ha scritto:
Ci stiamo avvicinando alla chiusura e ripartono le vendite (faremo il min di giornata?)......... un chiaro sintomo legato al buio pesto di domani sull'apertura e soprattutto il comportamento di WS.

Occhio quindi ai dati dell'Asia nella notte che domani mattina potranno dare qualche indicazione........

Con questo mi congedo da voi, vado a casa.......

Un bacio alle streghe e una stretta di mano ai maschietti.

Buona serata

Ettore.


:) ettore si concordo ne scrivevamo in messanger con dona stanotte l'asia sarà importante sempre cmq giorno x giorno
 

dona46

Forumer storico
opinionista e giornalista di rango

Siamo entrati in un mercato che chi si è avvicinato alla borsa dopo il 2002 non ha mai visto, mentre è ben presente agli investitori più navigati, che hanno vissuto il periodo 2000-2002.
2) Il mercato (rappresentato per comodità dall'indice SP500) è destinato a raggiungere nei prossimi mesi il primo obiettivo ribassista a quota 1.260, ma difficilmente terminerà la correzione a questi livelli, a meno che sopraggiunga la sorpresa positiva che l'America evita la recessione. In mancanza è bene avere in mente gli altri due obiettivi ulteriori: area 1.170 e area 1.080.
3) Al momento non è ipotizzabile un movimento ribassista che porti i mercati al di sotto degli obiettivi indicati. Tuttavia sarà soltanto l'entità e la durata della recessione USA in arrivo a determinare l'andamento dei mercati azionari nei prossimi mesi. Per ora i principali guru di Wall Street, ex ottimisti ed ora neo-pessimisti, concedono alla recessione soltanto i fatidici 2 trimestri e profetizzano la ripresa già nella seconda parte del 2008. Mi sembra una previsione viziata, come quelle che l'hanno preceduta, dalla necessità di non spaventare gli investitori. In realtà nessuno può oggi prevedere la durata della recessione, perché molte sono le “schegge impazzite” che potrebbero prolungare le difficoltà: crisi del mercato creditizio e del mercato immobiliare non ancora finite, crisi nei consumi e trend discendente degli utili societari appena all'inizio.
4) Quando affermo che il mercato è diventato orso ovviamente non intendo affermare che scenderà a picco senza rimbalzare. Al contrario, nelle fasi di mercato orso spesso si ripetono quelli che gli americani chiamano “bear market rally” e che in Italia si è soliti chiamare, molto meno prosaicamente “rimbalzo del gatto morto”. Si tratta di fasi in cui il mercato rimbalza dai suoi eccessi ribassisti e sembra voler convincere che il peggio è passato. Il fenomeno è dovuto ai cosiddetti “garbage hunter” (in italiano “cacciatori di monnezza”), che mediano al ribasso i prezzi di acquisto o si illudono di comprare a prezzi di saldo, nella convinzione che “nel lungo periodo i mercati salgono sempre”. Però il trend principale prende sempre il sopravvento, e in un mercato orso si dipana con una successione di massimi e minimi discendenti, che renderanno molto dolorosa questa pratica che invece negli anni scorsi aveva dato ottimi frutti.
Pertanto occorre essere attenti a non farsi trascinare nella trappola degli acquisti sui rimbalzi, perché questi sono destinati ad infrangersi contro le aree di resistenza ed a lasciare spazio a nuovi impulsi ribassisti che realizzeranno nuovi minimi. La vecchia regola di seguire il trend è sempre valida. Però se con il mercato rialzista significa comprare sui supporti e lasciar correre le posizioni, in un mercato orso deve essere trasformata in operatività “short”, laddove possibile. Cioè: vendere allo scoperto sulle resistenze e lasciar correre il ribasso, chiudendo le posizioni solo sugli eccessi ribassisti.
Chi non può o non vuole operare short è bene che chiuda le posizioni rialziste e si prenda un lungo periodo di inattività, per tornare ad operare quando avremo indicazioni di inversione rialzista.
5) Si sente molto parlare di “decoupling”, cioè della possibilità che l'area euro, che appare in fase congiunturale ancora di crescita, il Giappone, eterna promessa di riscatto mai mantenuta, ed i mercati emergenti, per i quali la crescita è ancora molto sostenuta, possano evitare il contagio recessivo. Personalmente ritengo assai diffcile che Eurolandia possa rimanere beatamente in espansione mentre intorno a lei il terremoto produce rovine di ogni genere. Non dimentichiamo che l'Europa esporta negli Usa una bella fetta del suo prodotto, che le banche europee sono meno esposte di quelle americane alla bolla subprime, ma non ne sono affatto indenni, che la crisi del mercato immobiliare sta arrivando anche in Europa (in Gran Bretagna e Spagna c'è già, negli altri paesi il mercato si sta fermando). Soprattutto, dal punto di vista dei mercati finanziari, la correlazione tra Europa ed USA è ancora fortissima. Ne è segno il fatto che in questi ultimi giorni, mentre Wall Street decretava la fine del mercato "Toro", anche l'indice Eurostoxx50 (Zurigo: notizie) ha violato la sua trend line di lungo periodo e infranto il minimo di agosto, allineandosi alla medesima configurazione ribassista di Wall Street. Comportamento addirittura peggiore ha avuto l'indice giapponese Nikkei (notizie) , che ha anticipato tutti nell'inversione ribassista.
6) Riguardo ai mercati emergenti, sebbene anch'essi debbano subire le conseguenze sul loro export della recessione USA, è ipotizzabile che il rallentamento della loro crescita non si estenda fino alle soglie della recessione. I mercati azionari di questi paesi sono inseriti in un ciclo rialzista primario ancora molto solido, grazie all'impennata messa a segno in questi ultimi due anni. Tutti si trovano ancora, chi più (Brasile, India, Russia) chi meno (Shangai, Hong-Kong), al di sopra delle loro trend line di lungo periodo. Pertanto in questi paesi emergenti il toro, seppure assai meno pimpante che nel 2007, è ancora vivo. Sarà molto interessante verificare nelle prossime settimane se il progredire del ribasso nel resto del mondo trascinerà anche queste aree nel ciclo discendente, oppure se le strane alchimie dei mercati decreteranno che lì è il futuro finanziario del mondo e la loro tendenza rialzista potrà essere mantenuta nonostante tutto. L'ipotesi non è peregrina e decreterebbe una svolta epocale sulla finanza e l'economia mondiale.
7) I mercati obbligazionari stanno salendo in modo significativo poiché approfittano in questi giorni del fenomeno chiamato “fly to quality”, cioè dello spostamento su tale comparto dei flussi in uscita dai mercati azionari. Essi scontano anche una maggior aggressività nella politica di calo dei tassi attuata dalla Federal Reserve per fronteggiare la recessione.
E' probabile che il fly to quality sia destinato a mantenere bassi i tassi, specialmente sulle scadenze a 2-5 anni. Non sopravvaluterei però le possibilità di salita di questo comparto, specialmente per le scadenze più lunghe, poiché i rendimenti incorporati nei prezzi attuali sui comparti obbligazionari a lunga durata sono già fortemente compressi e scontano ipotesi inflazionistiche assai blande. L'acquietamento dell'inflazione non è affatto scontato, a mio parere, poiché un po' in tutto il mondo cominciano a manifestarsi pressioni sul mercato del lavoro per la rivalutazione degli stipendi, che potrebbe alimentare quelle spirali inflazionistiche che il caro petrolio e il caro alimentari negli ultimi mesi hanno innescato.
 

lorenzo46

Forumer attivo
Per le signore!!!!!!!!!!!!!

Uno dei tanti risultati di sondaggi di cui NON andare fieri:

Disparità uomo-donna, l'Italia è da Terzo MondoPensiero Scientifico
Pensiero Scientifico - Lun 21 Gen - 10.20

(Pubblicità)
Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda si confermano ai primi quattro posti della classifica mondiale dei Paesi con minore disparità di genere. Seguono la Nuova Zelanda e i Paesi del G8, ai quali Lettonia e Lituania (13esimo e 14esimo posto), si sono rapidamente avvicinate, superando in dodici mesi le differenze salariali che le penalizzavano. Nei primi venti posti anche Sri Lanka, Croazia e Sudafrica. Solo al trentunesimo gli Stati Uniti che, sebbene abbiano un ottimo punteggio per la partecipazione alla vita politica, registrano un crollo in termini di pari opportunità sul lavoro. L’Italia si piazza a un poco brillante 84esimo posto.

È quanto emerge dal rapporto del World Economic Forum (Wef) sul divario tra uomo e donna, che ha esaminato le aree cruciali in cui le disparità di genere emergono prepotentemente: lavoro, istruzione, salute e rappresentanza politica. La graduatoria non misura le condizioni assolute di vita delle donne in ogni Paese, ma verifica la distanza in termini di status e di possibilità tra uomo e donna. In altre parole, lo studio analizza il gap in termini di opportunità che separa i due sessi e pone al vertice della graduatoria quei Paesi dove le risorse sono più equamente distribuite. Il rapporto esamina complessivamente 128 Paesi, con una copertura di oltre il 90 per cento della popolazione mondiale, e include tutti i Paesi dell'Unione europea, 23 Paesi latinoamericani e caraibici, 23 Paesi dell'Africa Subsahariana, oltre 20 Paesi asiatici e 15 Paesi mediorientali e nordafricani. La graduatoria è stata stilata sulla base di un indice che ha misurato il grado di riduzione del divario tra donne e uomini. Il calcolo delle medie tra i sottoindici relativi alle 4 dimensioni analizzate ha evidenziato che, rispetto all’anno scorso, nel 2007 sono stati compiuti progressi nel settore dell’istruzione, della responsabilizzazione politica e della partecipazione economica. In termini di trattamento sanitario, per contro, il divario si è sensibilmente allargato.

I Paesi che più hanno colmato il divario storico tra i sessi sono Germania, Spagna, Corea, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Mentre Tunisia, Marocco e Turchia hanno peggiorato la loro situazione. L’Italia è l’unico Paese della Ue a essere lontano dalla testa della classifica e continua a occupare il posto più basso tra i Paesi dell'Unione europea, pur avendo mostrato progressi in termini di partecipazione della forza lavoro femminile rispetto all'anno scorso. Ma se questi aumenti sono incoraggianti, la sua ascesa in graduatoria continua a essere trattenuta dagli scarsi punteggi su reddito, forza lavoro femminile qualificata e donne in posizione di potere politico. Molto bassa la posizione occupata dal nostro Paese (82esimo posto) anche nella speciale classifica relativa ai parametri della salute. Fonte: Global Gender Gap Index 2007 World Economic Forum - Ufficio stampa EpiCentro ISS 2008.

un'autentica vergogna, roba da chiedere scusa alle donne!!

lorenzo
 

ettore_61

?????????????????????
Chi ben comincia ... e' a meta' dell'opera......

Buongiorno.

Prepariamoci ad un'altra giornata di passione .......
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(ANSA-AFP) - SYDNEY, 22 GEN - La Borsa di Sydney ha chiuso la seduta odierna con un forte ribasso del 7,1%. L'indice S&P/Asx 200 ha perso 393,6 punti a 5.186,80 punti. Tutti i mercati dell'Asia soffrono pesanti perdite, soprattutto a causa della paura di una recessione negli Stati Uniti, principale cliente delle esportazioni asiatiche, e delle conseguenze sull'economia mondiale. (ANSA-AFP).

(ANSA) - TOKYO, 22 GEN - La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi gli scambi in forte ribasso a -5,65%. Il Nikkei, l'indice dei 225 titoli guida, è sceso a 12.573,05 punti, la quota più bassa dal settembre 2005, 752,89 in meno della chiusura di ieri. (ANSA).
 
Stato
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