oltre agata anche i mercati sono malati
Per il terzo giorno consecutivo gli indici azionari americani hanno perso terreno, dopo aver visto sfumare miseramente il tentativo di rimbalzo compiuto nelle prime ore della seduta di ieri. Per capire cosa ci aspetta ora dopo l'ennesimo calo, abbiamo rivolto un paio di domande a Valerio Peracchi, Analista tecnico e Socio Ordinario Siat.
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Per la terza seduta consecutiva ieri Wall Street ha perso terreno, annullando l'intero rialzo della scorsa settimana e spingendosi anche più in basso. Come valuta questa nuova flessione del mercato?
Dal punto di vista puramente tecnico, non siamo ancora in un mercato “orso” (sto continuando a ripeterlo), ma, al tempo stesso e asetticamente, devo riconoscere che il mercato soffre di qualcosa… è “malato” insomma.
Lo S&P500, dopo il delirio del “lunedì fantasma” come l'avevo battezzato (Europa a -6% con Wall Street chiusa!), era riuscito a rimbalzare ma si è improvvisamente arenato a quota 1395 punti con la chiusura di venerdì… e fin lì ci poteva stare.
Era una zona ad altissima “resistenza”.
Le strade erano due:
o valicava quota 1400 e andava a 1420 e stornava fino a 1390 circa, per poi riprendere la salita;
oppure prendeva la “rincorsa”, cioè tornava a 1370 per sferrare l'attacco a 1400 col “fiato meno corto”.
Erano le due soluzioni che mi attendevo… forse troppo ottimisticamente?... Entrambe non mi avrebbero stupito.
Lo stupore, piuttosto, mi è derivato dal fatto che abbiamo fatto questo ampio movimento correttivo (circa 70 punti), con gli indicatori che erano appena “girati” in positivo!
Questo mi lascia molto riflettere….
E dove la portano le sue riflessioni? Dobbiamo abbandonare la speranza di una risalita dei listini per ora? E' bene prepararsi al peggio?
O è l'ultima “trappola” del mercato e l'eventuale tenuta della fascia 1300/1320 punti per l'S&P500 ce lo dirà presto (ma la reazione dovrà essere violentissima) oppure davvero potremmo entrare in una fase di mercato tendente in maniera più decisa verso il basso, rammentando che gli USA da inizio anno si sono comportati meglio dell'Europa e la perdita più grossa è arrivata solo martedì scorso.
D'altro canto se a 1400 c'era la barricata, a 1320/1300 vi è una linea Maginot di ferro.
I prossimi giorni, in definitiva, potrebbero davvero essere decisivi… per il 19 di febbraio c'è sempre il famoso set-up che è ancora validissimo.
Da lì in poi, potrebbe esserci una forte accelerazione e probabilmente ci indicherà la tendenza principale dell'anno.
*L'intervento è stato realizzato ieri, subito dopo la chiusura dei listini americani, con l'aiuto di Valerio Peracchi, analista tecnico e socio ordinario Siat.
Disclaimer: i pareri e le conclusioni presenti in questo testo sono dell'intervistato e non sono attribuibili ad altri soggetti.