USA: PIL PRIMO TRIMESTRE +3,1%, PRIMA STIMA (2)
(ANSA) - ROMA, 28 apr - Rallenta l'economia, al passo più
debole da due anni, e cresce l'inflazione negli Usa nel primo
trimestre. Sono queste le maggiori indicazioni giunte oggi dalla
prima stima sul pil Usa del primo trimestre diffusa dal
Dipartimento del Commercio. La crescita della ricchezza
nazionale si è infatti attestata su +3,1% contro le attese di
+3,5% e il +3,8% messo a segno nel quarto trimestre dello scorso
anno. Si tratta del dato più debole dal +1,9% registrato nel
primo trimestre 2003. Quanto all'indice relativo ai prezzi dei
consumi personali, dato attentamente monitorato dalla Federal
Reserve, è cresciuto nel tasso 'core' - depurato cioé della
voce alimentari e energia - del 2,2% su base annuale, ovvero la
marcia più alta dal quarto trimestre 2001. Il tasso si era
invece attestato a +1,7% nell'ultimo trimestre 2004.
La frenata dell'economia Usa nel primo trimestre si deve
essenzialmente, ha spiegato il Dipartimento del Commercio,
all'aumento del deficit commerciale e al boom dei prezzi
energetici che limitano i consumi personali e, visto il
rallentamento della domanda, anche gli investimenti in nuove
attrezzature da parte delle aziende.
Il passo più lento della crescita economica Usa, che
rimane comunque su livelli di tutto rispetto, e l' inflazione in
tensione, osservano gli esperti, faranno sì che la Federal
Reserve continui nella strategia graduale del rialzo dei tassi
sinora perseguita. Quindi, nel prossimo meeting della Banca
centrale Usa in programma il 3 maggio prossimo, c'é ancora da
attendersi un rialzo dei tassi nell'ordine di un quarto di
punto.
Un deficit commerciale sempre più pesante, ha sottolineato
il Dipartimento del Commercio, salito a febbraio a 61 miliardi
di dollari, ha sottratto 1,49 punti percentuali alla crescita
del trimestre.
Quanto ai consumi personali, che pesano per i due terzi
sull'andamento dell'economia, hanno registrato una crescita del
3,5% nel primo trimestre contro il +4,2% dello scorso trimestre.
Nel 2004 i consumi sono saliti complessivamente del 3,8%, al
livello più alto dal 2000. Sulla frenata dei consumi nel
trimestre, rilevano gli esperti, ha impattato naturalmente il
caro-petrolio che ha considerevolmente pesato sulle tasche, a
cominciare dall'aumento record della benzina. Buone nuove ancora
una volta dal settore immobiliare, con le costruzioni
residenziali salite al tasso del 5,7% su base annua dal +3,4%
del quarto trimestre. Quanto alla spesa su macchinari e
tecnologia da parte delle aziende, è cresciuta del 6,9%, ovvero
il tasso più debole da due anni.
Sulla base degli ultimi dati negativi giunti dagli Usa, il
dato deludente sul pil era messo in conto dagli esperti che
stanno anche rivedendo al ribasso le stime per il secondo
trimestre. Merrill Lynch ha per esempio tagliato da +3,5% a
+2,5% il tasso di crescita atteso per il trimestre in corso.
(ANSA).