(4) Gli amici di Ettore_61 e non solo..... (12 lettori)

veilfast

Forumer storico
Per affrontare la crisi.......

Il colosso minerario Rio Tinto per affrontare la crisi ha varato un piano di taglio dei costi che prevede 14 mila licenziamenti
Queste misure sono necessarie per preservare il valore per gli azionisti e mantenere il livello di generazione di cassa'', afferma la societa' in un comunicato.


Sony tagliera' 8 mila posti, il 5% della forza lavoro globale che conta 160 mila dipendenti, oltre a ridurre il numero di lavoratori stagionali e temporanei.
Il colosso dell'elettronica ha annunciato inoltre che ridurra' del 10% i suoi siti manifatturieri chiudendo diversi impianti e tagliera' gli investimenti di circa il 30%, nell'ambito del piano di riorganizzazione avviato per fronteggiare la crisi economica.
"Queste iniziative - ha spiegato la compagnia in una nota - sono in risposta a improvvisi e rapidi cambiamenti del contesto economico globale". Le misure dovrebbero contribuire a ridurre i costi di oltre 100 miliardi di yen l'anno.
 

veilfast

Forumer storico
Un pò di dati su produzione industriale

FRANCIA: A OTTOBRE PRODUZIONE INDUSTRIALE -2,7%
La produzione industriale in Francia accusa una contrazione del 2,7% a ottobre rispetto al mese precedente per effetto del crollo del settore auto che nel mese in esame evidenzia un calo del 14,3% dopo il -5,9% del mese di settembre.

ITALIA
Crolla la produzione a ottobre dei mezzi di trasporti, in linea con i principali paesi europei.

Secondo i dati Istat, a ottobre la produzione dei mezzi di trasporto in Italia accusa una contrazione del 19,1% sullo stesso mese dello scorso anno e del 5,8% su settembre.
Nei primi dieci mesi il settore registra una flessione del 3,2% sullo stesso periodo del 2007.

A ottobre contrazioni a due cifre anche per i settori pelli e calzature con un -12,9%, industria del legno -11,7% e articoli in gomma e materie plastiche con un -12,4%.
Sui base annuale solo la produzione di mobili presenta una variazione positiva (+1,1%).
 

ettore_61

?????????????????????
DJ - daily

Buonasera......

Giusto per metter in evidenza la costruzione di un cuneo ribassiste.... la cui rottura innescherebbe il proseguimento del trend portane......e potrebbe portare a nuovi minimi ..........

Il test di area 9000 cpoincide con l'inizio della "nebbia" resistiva dell'ichimoku ......

:rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:

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marco_1962

Forumer storico
Ettore, anche la situazione rispetto ai cicli tracy non mi convince molto, ne parlavo di la con Gianni & C.

O meglio, non mi sembra abbiano cosi tanta voglia di salire (così almeno è quello che ci vogliono far credere...)

Ma nel grafico la tenkan è sotto alla khicou?

Ciao e complimenti
 

ettore_61

?????????????????????
Ettore, anche la situazione rispetto ai cicli tracy non mi convince molto, ne parlavo di la con Gianni & C.

O meglio, non mi sembra abbiano cosi tanta voglia di salire (così almeno è quello che ci vogliono far credere...)

Ma nel grafico la tenkan è sotto alla khicou?

Ciao e complimenti

Si, la Tenkan sen e' chiaramente sotto la Kijun sen e anzi, stanno divergendo ....... e il tutto sotto alla "nebbia""........ no buono.

:up::rolleyes:;)
 

veilfast

Forumer storico
Buongiorno:)

Se si ferma anche la Cina... La recessione globale è sotto gli occhi di tutti.
Da settimane e settimane non si scorge l'ombra di un dato che possa far pensare il contrario e, dopo la doccia fredda arrivata venerdì scorso dal mercato del lavoro statunitense, ieri è passato un po' sotto traccia il crollo improvviso dell'export della Cina.
Quella che è ormai saldamente la quarta potenza economica mondiale e che mira nei prossimi anni a scalare altre posizioni ha visto a novembre l'export segnare un calo del 2,2 per cento, la prima flessione da sette anni a questa parte e che soprattutto fa seguito al +19% messo a segno il mese prima.
Un dato alquanto sorprendente (le attese erano per un progresso del 15%) che segna un'inversione di rotta preoccupante per il gigante cinese. In sette anni l'export cinese si era più che quadruplicato, ma i venti di recessione non potevano lasciare indifferente lo Stato asiatico che prontamente il mese scorso ha varato una manovra di rilancio della crescita che supera per le sue dimensioni quelle di Stati Uniti ed Europa.
Una terapia d'urto da quasi 600 miliardi di dollari per il prossimo biennio, pari a circa il 20% del Pil, per quello che risulta lo Stato più liquido del pianeta e quindi maggiormente provvisto di risorse per sfruttare al meglio la leva fiscale e stimolare la ripresa della crescita economica.
La Cina nel 2009 è destinata a ricoprire il ruolo di cavaliere bianco dell'economia mondiale sobbarcandosi circa il 60% del computo complessivo della crescita del pianeta che vedrà con ogni probabilità i principali Paesi più industrializzati alle prese con una crescita negativa, a partire da Usa, Giappone ed Europa.
Se grandi economie emergenti quali Cina, India e Indonesia nel 2009 non dovessero riuscire a resistere al rallentamento globale lo scenario complessivo diventerebbe decisamente più tenebroso.
La speranza è che una solida domanda interna sostenga queste economie e le politiche di stimolo alla crescita abbiano gli effetti sperati per far ritornare a una crescita sostenuta già dal 2010.
"Riteniamo che, se l'attività economica cinese dovesse rallentare come da nostre previsioni raggiungendo cifre inferiori all'8% nel 2009, le autorità cinesi applicheranno ulteriori misure fiscali per stimolare l'economia", è il parere di Ubs .-
Intanto oggi Goldman Sachs (NYSE:) ha tagliato le stime di crescita sulla Cina portandole a +6% nel 2009 dal +7,5% precedentemente stimato. Una revisione al ribasso susseguente proprio ai preoccupanti dati sull'export arrivati ieri e anche alla debolezza degli investimenti.
"La crescita cinese potrebbe rallentare con maggior forza di quanto successo durante la crisi asiatica degli anni '90 o dopo lo scoppio della bolla internet", rimarcano da Goldman".
 

veilfast

Forumer storico
Borse ... al mercato.......

Si preannuncia un'apertura in territorio negativo per le Borse del Vecchio Continente.
Questa mattina è già sprofondata la Borsa di Tokyo dopo la bocciatura del Senato americano al piano di salvataggio delle 'Big Three' dell'auto. L'indice Nikkei ha perso il 5,56% scivolandoa 8.235,87 punti, 484,68 in meno della chiusura di ieri, trascinato al ribasso dalle forti perdite dei principali costruttori di auto nipponici. Il Senato americano non è riuscito a trovare un compromesso per votare il piano di salvataggio da 15 mld di dollari delle industrie automobilistiche. Chi sembra essere a un passo dal baratro è la General Motors che il Wall Street Journal online si starebbe preparando all'eventualità di una bancarotta e della conseguente amministrazione controllata .
 

veilfast

Forumer storico
dollaro

Seduta in netto calo quella vissuta ieri da Wall Street, che ha visto gli indici americani far registrare un ribasso maggiore del 2%.
Ad alimentare le vendite sul mercato stock ha molto probabilmente contribuito l'aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione, che ha toccato il livello massimo da 26 anni a questa parte.
Pensate, 573.000 nuove persone a richiedere un aiuto economico per sbarcare il lunario, in un Paese dove la recessione è ormai arrivata, e che per cercare di tenere a galla l'economia, ha messo in campo miliardi e miliardi di dollari, che peseranno ulteriormente sui contribuenti americani.
Se a questo aggiungiamo il radicale cambiamento che sta avvenendo sul fronte del pacchetto di aiuti e del conseguente salvataggio delle tre big dell'auto, che sta incontrando forti resistenze da parte dell'ala più conservatrice del Senato americano, ci rendiamo conto che il dollaro, nel medio periodo, potrebbe essere destinato a soffrire.
Ci stiamo avvicinando alla conferma definitiva che la correlazione che vedeva il dollaro come valuta rifugio durante i momenti di panico, sta lentamente cessando di esistere.
Questo cosa può significare? Probabilmente il fatto che il mondo sta gradualmente rendendosi conto che i futuri sviluppi per l'economia a stelle e strisce potrebbero essere anche peggiori di quanto abbiamo visto fin'ora. Uno dei dati più allarmanti riguarda senza dubbio il mercato del lavoro, dove assisteremo ad ulteriori tagli del personale da parte di aziende che si troveranno costrette a dover contenere i costi per cercare di superare la crisi.
Inutile spiegare la catena che si innescherebbe se tale situazione dovesse protrarsi per un lungo lasso di tempo, soprattutto mantenendo le dimensioni attuali.
Il dollaro si è rivelato debole anche nei confronti dello yen: il cambio ha rotto il precedente minimo di ottobre a 90.70 raggiungendo i minimi dal 1995.
Grande debolezza anche della sterlina: nei confronti dell'euro la strada appare segnata sino almeno il raggiungimento oggi di 0.8990: Nei confronti del dollaro appare invece più stabile: Nei confronti dello yen oramai non è più un tabù parlare del livello di minimo storico, a cui ipotizzare un doppio minimo di lungo periodo, a 129, messo a segno nel lontano aprile 1995.
 

veilfast

Forumer storico
Market Mover

[FONT=arial,helvetica]Venerdì intenso dal punto di vista macro[/FONT]
[FONT=arial,helvetica][/FONT]
[FONT=arial,helvetica]Europa è atteso il dato sulla produzione industriale, mentre Oltreoceano verranno diffusi nel pomeriggio i prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio.[/FONT]
[FONT=arial,helvetica][/FONT]
[FONT=arial,helvetica]Nel dettaglio: 10.00 Italia: costo del lavoro nel III trimestre, precedente 3,1%11.00 [/FONT]

[FONT=arial,helvetica]Eurozona: costo del lavoro nel III trimestre, stima 2,6% a/a, precedente 2,7%11.00 [/FONT]

[FONT=arial,helvetica]Eurozona: produzione industriale a ottobre, consensus -3,3% a /a, precedente -2,4%[/FONT]

[FONT=arial,helvetica]14.30 Usa: prezzi alla produzione a novembre, stima 0,2% a/a, precedente 5,2%14.30 [/FONT]

[FONT=arial,helvetica]Usa: vendite al dettaglio a novembre, stima -1,7% m/m, precedente -2,8%[/FONT]

[FONT=arial,helvetica]16.00 Usa: fiducia Università Michigan a dicembre, stima 55,2 punti[/FONT]

[FONT=arial,helvetica]16.00 Usa: scorte industriali a ottobre, consensus -0,1%, precedente -0,2%.[/FONT]
 

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