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Settore costruzioni: terminato il ciclo positivo [/FONT][FONT=arial,helvetica]
Di Pierpaolo Molinengo[/FONT]
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Per la prima volta, dopo nove anni consecutivi di crescita, per il settore delle costruzioni si è aperta una fase di difficoltà. Fase iniziata nel secondo semestre del 2008 e che, secondo le stime Ance, tenderà a peggiorare nel corso del 2009. E' questo lo scenario che ha delineato il presidente dell'Associazione nazionale costruttori Paolo Buzzetti presentando alla stampa, assieme al vicedirettore Antonio Gennari, l'Osservatorio congiunturale Ance di ottobre.
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Un'analisi che rileva, dopo un lungo ciclo positivo, una riduzione dei livelli produttivi del settore (-1,1% nel 2008 e - 1,5% nel 2009), dovuta non solo all'andamento ancora pesantemente negativo delle opere pubbliche, comparto per il quale il trend negativo in atto dal 2005 si conferma anche nel 2008 e nel 2009 (-3,7% e -4,7%), ma anche alla forte frenata della nuova edilizia abitativa (-2,8% nel 2008 e -3% nel 2009). Un elemento nuovo e preoccupante, che è sostanzialmente il risultato delle difficoltà, dovute agli effetti della crisi
finanziaria internazionale, incontrate dalle famiglie e dalle imprese nell'accesso al credito.
Ma passiamo ai dati sul fabbisogno abitativo. Mentre in Spagna il numero delle abitazioni messe in cantiere negli anni passati è risultato di gran lunga superiore al numero delle nuove famiglie (nel quadriennio 2004-2007 ha preso avvio la costruzione di circa 2,8 milioni di alloggi a fronte di un fabbisogno teorico di 1,7 milioni di case), in Italia il numero delle nuove abitazioni cantierabili è risultato più contenuto, dal momento che tra il 2003 e il 2007 sono stati rilasciati permessi per costruire per circa 1,2 milioni di alloggi, a fronte di una domanda potenziale di circa 1,5 milioni (nuove famiglie). Il fabbisogno abitativo nel nostro Paese è insomma ancora lontano dall'essere soddisfatto, non solo sul fronte della proprietà, ma anche su quello dell'affitto.