Il "pesce di lago" per antonomasia, autoctono - l'alborella per intenderci - non la trovi più.
C’è stato un gran via via di derviesi, ieri mattina, nel laboratorio di Emanuele Pensotti
per vedere il pesce siluro di 24 chili catturato con Davide Priococo nelle acque della zona di Foppa.
«Era in due, tre metri d’acqua, nella rete che abbiamo messo per le tinche e altri pesci grossi.
L’abbiamo trovato questa mattina (ieri, ndr) alle 6. - racconta Pensotti –
Nella mia carriera di pescatore ne avrò già presi trenta o quaranta, mai però così grossi, solo di 5 o 6 chili.
Ormai è qualche anno che ci sono nel lago e stanno aumentando di grandezza.
È rimasto nella rete perché ha la maglia più grossa in nylon, altrimenti l’avrebbe rotta e sarebbe scappato».
Nel laboratorio il pesce siluro è diventato il trofeo da vedere ed il passaparola ha portato tanti curiosi ad andare a guardare quell’inconsueta cattura.
«Ha carne bianca, molto buona. Lo filettiamo e ci faremo tranci»,
conclude Pensotti che è pescatore professionista e titolare dell’attività di commercio del pesce.
«Non è una specie originaria del lago, è un pesce di fiume, però ormai, da qualche anno, c’è la presenza nel lago. - spiega l’idrobiologo Albergo Negri –
Fino a qualche anno fa, c’erano soggetti più piccoli. Adesso sono molto più grossi.
Non sono catturabili dalle normali reti dei pescatori, quando raggiunge dimensioni come quello di Dervio.
La specie è originaria dell’Europa dell’est, è arrivata dall’Adda nel lago di Garlate e poi in quello di Como».
«Nell’Adda è stata fatta una campagna di controllo con gli elettrostorditori e sono stati rimossi diversi soggetti.
Però – continua Negri – è una specie non controllabile, eventualmente solo individuando la zona di riproduzione»