Stavolta è davvero diverso.
Il mercatino di Mogliano oggi risultò squallidotto. Tutti avanzi, cose di poco sale.
Però.
Però avviene di scorgere qualcosa di non ignoto, a terra, nel banco dei sinti, che van per case a raccogliere di tutto e poi distribuiscono senza capire con prezzi a capocchia (Padre, perdona loro ...)
Quel quadro mi ricorda qualcuno, con quell'energia eccessiva, con quei colori saturi...
Qualcuno, so bene chi. Ma manca la firma.
Quanto vuoi di questo? - 200. - Duecentooo? - Duecento.- Duecentooo
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.. - Ti offro 20 - Piuttosto lo distruggo.
(questo proprio non doveva dirlo, non deve dirlo nessuno. Mai
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)
E' un olio quasi quadrato, sui 60 cm o poco più. Su tela di sacco (juta) preparata a mano con abbondante gesso.
Li preparavo così, molti anni fa, forse è di mia mano. Ma il quadro non è mio, no. Non è firmato. - Come no?, ecco qua, nell'angolino, guarda, firma e data (a biro, quasi invisibili)! AE 19xx ...
Quegli anni. E quella firma.
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Sospettavo ...
Vado, ma con le farfalle nello stomaco. Inevitabilmente torno.
- Senti, solo io qua so di chi è quel quadro. Non vale nulla, il pittore (la pittrice) è rimasto anonimo (anonima).
- Ti faccio cento
Ora so come si sentì Zio Paperone nell'incontrare Doretta Doremì nello Yukon, dopo decenni. Lacerato. Tra sentimento e portafoglio, tra terra e cielo. Tra coraggio e paura.
- Ma senti, non li vale, dài.
- Ottanta, poi basta. Sennò lo butto via. (Ancora!
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)
Si allontana. Apro il mio portafogli e tra polveri e uova di ragno

estraggo come in sogno un foglio da 50 e uno da 20. Li accetta, magnanimo.
Non è un affare, lo so.
Ma quando hai vissuto anni con una persona che era il tuo primo folle amore i valori cambiano.
Dipingeva così, con valore e cultura. Suonava il piano, dotata, nevrotica. Francese, da Aix-en-Provence si era trasferita a Venezia, per studiare, Accademia e Conservatorio. Cambiò la mia vita. La segnò, anzi, irrimediabilmente.
Il seguito non fu all'altezza. Dopo qualche mostra entrò in una religione di puri e duri, pretendeva che le fossero restituiti tutti i quadri. Per distruggerli. Li chiese anche a me, la sola, unicissima volta che capitò di vederla dopo quel folle periodo - passato, io ad ammirarla, lei a corroderci entrambi. Tenni il quadro, rifiutai. Ora ne ho due, il peccato è raddoppiato. Mi perdonerà, da lassù.
Ci lasciò un decennio fa, per non aver voluto curarsi in modalità "impure" (ero in vacanza all'estero, vollero comunque avvisarmi). Perdetti solo un fantasma, eppure fu come in un attimo crollasse un'intera parete della mia vita..
Chiedo scusa per aver ceduto alla nostalgia. Magari cancellerò, la vita è un fiume e non va fermata. E questo post è probabilmente indecente.
Di lei come artista non resta ricordo alcuno. Chissà, questo qua sotto. Peccato, però.
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