giuseppe.d'orta
Forumer storico
Il Tesoro lanci un'opa sul flottante delle obbligazioni convertibili (circa un terzo del totale del prestito), dopodiché si prenda una decisione netta: default sul debito obbligazionario e non se ne parli più.
L'opa si potrebbe lanciare a 100, prezzo di emissione, tanto le quotazioni di mercato sono da quelle parti. Il Tesoro, poi, potrebbe decidere di convertire il prestito in azioni anche se la cosa non è conveniente.
L'unico obbligazionista a perdere soldi sarebbe il Tesoro e quindi sarebbe un aiuto di Stato, verissimo, ma almeno la cosa costituirebbe una soluzione definitiva ad un problema che si presenta ogni sei mesi e che nessuno affronta come si dovrebbe. Anche l'UE non farebbe tante storie, visto che comunque ogni sei mesi è costretta a valutare l'ennesimo "piano di rilancio definitivo" e ad inventarsi cavilli per approvarlo senza aprire una procedura d'infrazione.
La tornata precedente, ad esempio, vide, tra gli altri, il raddoppio, da 1 a 2 euro del la tassa per il controllo dei bagagli per tutti i biglietti aerei venduti in Italia. Il ricavato sovvenziona il fondo di integrazione al reddito degli esuberi di personale Alitalia. I cittadini, anche se solo quelli che viaggiano in aereo, si sono fatti carico della situazione, quindi tanta differenza non c'è.
Oppure ci si appresta, per ottenere il via libera delle banche all'aumento di capitale, a prorogare nuovamente la scadenza delle obbligazioni, magari portando la cedola al 10%?
Foto Ansa
L'opa si potrebbe lanciare a 100, prezzo di emissione, tanto le quotazioni di mercato sono da quelle parti. Il Tesoro, poi, potrebbe decidere di convertire il prestito in azioni anche se la cosa non è conveniente.
L'unico obbligazionista a perdere soldi sarebbe il Tesoro e quindi sarebbe un aiuto di Stato, verissimo, ma almeno la cosa costituirebbe una soluzione definitiva ad un problema che si presenta ogni sei mesi e che nessuno affronta come si dovrebbe. Anche l'UE non farebbe tante storie, visto che comunque ogni sei mesi è costretta a valutare l'ennesimo "piano di rilancio definitivo" e ad inventarsi cavilli per approvarlo senza aprire una procedura d'infrazione.
La tornata precedente, ad esempio, vide, tra gli altri, il raddoppio, da 1 a 2 euro del la tassa per il controllo dei bagagli per tutti i biglietti aerei venduti in Italia. Il ricavato sovvenziona il fondo di integrazione al reddito degli esuberi di personale Alitalia. I cittadini, anche se solo quelli che viaggiano in aereo, si sono fatti carico della situazione, quindi tanta differenza non c'è.
Oppure ci si appresta, per ottenere il via libera delle banche all'aumento di capitale, a prorogare nuovamente la scadenza delle obbligazioni, magari portando la cedola al 10%?

Foto Ansa