Analisi fondamentale Forex

Nelle ultime 24 ore, l'EUR è aumentato dello 0,64% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0985 dollari. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.0981$, in leggera diminuzione rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0934$ seguito da 1.0886$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1.1010$ seguito da 1,1038$.

Nelle ultime 24 ore, la GBP è diminuita del 3,10% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,2624 dollari. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1.2609$, in diminuzione dello 0.12% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2539$ seguito da 1.2470$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1.2663$ seguito da 1.2718$.

Le principali Borse europee hanno aperto in negativo, dopo l'avvertimento del Fondo monetario internazionale sugli effetti del lockdown. La quarantena globale resasi necessaria per ridurre il contagio del coronavirus nel pianeta farà precipitare l'economia di tutto il mondo nella recessione più forte dai tempi della Grande Depressione. I mercati guardano quindi alle possibili novità riguardante l'uscita dal lockdown e la ripresa delle attività. A questo proposito oggi è prevista la presentazione di Ursula Von der Leyen del coordinamento europeo sulle exit strategy Ue. In questo quadro l'indice Eurostoxx 50 si è avviato con un calo dello 0,33%. A Francoforte il Dax scivola dello 0,34%, a Parigi il Cac40 cede lo 0,12% e a Londra l'indice Ftse100 segna una flessione dello 0,42%.
 
Nelle ultime 24 ore, l'AUD è diminuito del 6,75% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 0,6438 dollari. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute AUD/USD è stata quotata di 0,6410$, in diminuzione dello 0,43% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 0.6375$ seguito da 0.6340$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 0,6445$ seguito da 0,6480$.

Nelle ultime 24 ore, l'USD è diminuito del 2,71% rispetto allo JPY, chiudendo a 107,17 dollari. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 107.12, in diminuzione dello 0,05% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 106.78$ seguito da 106,44$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 107,61$, seguito da 108,10$.
 
Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito del 3,26% chiudendo a 20,16 dollari al barile. Sul fronte dei dati macto, EIA (Energy Information Administration) ha comunicato che negli USA alla fine della scorsa settimana le scorte di petrolio hanno fatto segnare un incremento di +19,248 milioni di barili, a fronte di un aumento di 11,676 milioni atteso dagli analisti (settimana precedente: +15,177 milioni).

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 20.36$, in aumento dello 0,99% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 19.50$ seguito da 18,63$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 20,93$ seguito da 21,49$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dello 0,54% chiudendo a 1742,60 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1743.40$, in aumento dello 0,05% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1730.50$ seguito da 1717.60$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1757,40$ seguito da 1771,40$.
 
Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dello 0,76% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0902 dollari. Sul fronte dei dati macro, in Germania l'Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha reso noto il dato definitivo relativo all'inflazione di marzo. L'indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,1% su base mensile ed è aumentato dell'1,4% su base annuale, risultando pari alle attese e al dato preliminare. A febbraio l'indice era cresciuto dell'1,7% a/a ed era aumentato dello 0,4% su base mensile. L'indice armonizzato è cresciuto dell'1,3% su base annua e dello 0,1% mese su mese, allineato ai risultati provvisori.

Tracollo nel secondo trimestre 2020 per la fiducia dei consumatori elvetici. Secondo quanto comunicato mercoledì dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) di Berna, il Consumer Climate Index (indice che misura la fiducia dei consumatori in relazione all'attività economica) ha infatti registrato in Svizzera un crollo a -40,0 punti da -9,4 punti dei primi tre mesi dell'anno (-10,3 punti nel quarto trimestre 2019), attestandosi sui minimi dai primi Anni 90 del secolo scorso.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.0882$, in diminuzione dello 0.18% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0831$ seguito da 1.0779$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,0960$, seguito da 1,1037$.

Nelle ultime 24 ore, la GBP è diminuita del 3,91% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,2518 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo quanto comunicato dal British Retail Consortium (Brc), in Gran Bretagna le vendite al dettaglio a perimetro costante sono calate del 3,5% annuo in marzo, in peggioramento rispetto al declino dello 0,4% di febbraio (invariata la lettura di gennaio). Le vendite totali sono invece crollate del 4,3% annuo, contro il precedente incremento dello 0,1% (0,4% la crescita di gennaio), segnando la contrazione più netta dal 1995, quando si era iniziato a elaborare la statistica.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1.2482$, in diminuzione dello 0,29% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2407$ seguito da 1.2331$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,2589$ seguito da 1,2695$.
 
Nelle ultime 24 ore, l'AUD è diminuito dell'8,60% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 0,6310 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo quanto reso noto dal Bureau of Statistics di Canberra, in Australia il tasso di disoccupazione, rettificato stagionalmente, è cresciuto al 5,2% in marzo dal 5,1% di febbraio (5,3% in gennaio) ma sotto al 5,4% atteso dagli economisti.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute AUD/USD è stata quotata di 0,6286$, in diminuzione dello 0,38% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 0.6228$ seguito da 0.6171$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 0,6384$ seguito da 0,6483$.

Nelle ultime 24 ore, l'USD è diminuito del 2,44% rispetto allo JPY, chiudendo a 107,46 dollari. Fiducia delle aziende manifatturiere del Giappone in ulteriore decisa frenata. Il Reuters Tankan, indice che anticipa l'omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan (BoJ), è infatti crollato in aprile a -30 punti da -20 punti di marzo (-5 punti in febbraio), attestandosi sui minimi dai -35 punti dell'ottobre 2009. E le aspettative sono per un ulteriore declino a -47 punti in luglio. A inizio mese la BoJ aveva reso noto che nel primo trimestre 2020 l'indice Tankan era calato a - 8 punti dagli zero punti del quarto trimestre 2019 (5 punti nel terzo), sui minimi dal quarto trimestre 2012.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 107,83$, in aumento dello 0,34% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 107.24$ seguito da 106,65$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 108,17$ seguito da 108,51$.
 
Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito dell'1,19% chiudendo a 19,92 dollari al barile. Prezzo del petrolio Wti ancora in calo sui mercati dopo i dati dell'economia cinese in pesante recessione nel primo trimestre e la generale debolezza della domanda mondiale. Il greggio scende dell'1,3% a 19,61 dollari mettendo a segno un passivo settimanale del 13%. In controtendenza il Brent che sale del 2% a 28,3 dollari.

In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 19.23$ seguito da 18,79$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 20,29$ seguito da 20,91$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dello 0,81% chiudendo a 1728,20 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1725,50$, in diminuzione dello 0,16% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1705.27$ seguito da 1685.03$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1756,87$ seguito da 1788,23$.
 
Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dello 0,39% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0860 dollari. Sul fronte macroeconomico le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 10 aprile si sono attestate a 5,245 milioni di unità, superiori alle attese (5,105 milioni di unità) ma lievemente inferiore dato della settimana precedente (6,615 milioni di unità). Il numero totale di persone che richiede l'indennità di disoccupazione (calcolato sui dati al 3 aprile) si attesta a 11,976 milioni, superiore ai 7,446 milioni della rilevazione precedente (attese 13,500 milioni). La National Association of Realtors ha reso noto che i nuovi cantieri residenziali sono diminuiti a marzo passando a 1216 mila unita' da 1564 mila unita' (-22,3%). Il dato e' inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore pari a 1300 mila unita'. In calo le Licenze edilizie a 1353 mila unita' da 1452 mila unita' (consensus 1300 mila unita').
La Federal Reserve di Philadelphia ha reso noto che il proprio indice, che monitora l'andamento dell'attivita' manifatturiera dell'area di Philadelphia, si e' attestato nel mese di aprile a -56,6 punti in forte calo da -12,7 punti di marzo e inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell'indice pari a -30 punti. L'indice è crollato anche al di sotto dei livelli del 2008.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.0874$, in aumento dello 0.13% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0826$ seguito da 1.0777$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,0914$, seguito da 1,0953$.
 
Nelle ultime 24 ore, l'USD è diminuito dell'1,96% rispetto allo JPY, chiudendo a 107,99 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo quanto reso noto dal ministero nipponico di Economia, Commercio e industria, in febbraio la produzione industriale è crollata in Giappone del 5,7% annuo, in peggioramento rispetto al precedente declino del 2,3% (3,1% il calo di dicembre) e contro la flessione del 4,7% della lettura preliminare diffusa a fine marzo. Su base mensile, rettificata stagionalmente, la produzione industriale è invece scesa dello 0,3% dopo il precedente rialzo dell'1,0% (1,2% l'incremento di dicembre) e contro la crescita dello 0,4% del dato flash.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 107,67$, in diminuzione dello 0,30% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 107.20$ seguito da 106.73$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 108,11$, seguito da 108,55$.

La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta di oggi in deciso rialzo, in linea con gli altri listini dell'area Asia-Pacifico. L'indice Nikkei ha segnato a fine giornata un +3,15% attestandosi a 19.897,26 punti. A sostenere gli scambi è stato l'annuncio del presidente Donald Trump riguardo un piano di riapertura progressiva per l'economia americana, oltre che i dati giunti dalla Cina che hanno mostrato una seconda economia mondiale in difficoltà per l'effetto coronavirus, ma meno del previsto. Nel primo trimestre dell'anno il Pil cinese è crollato del 9,8% rispetto ai tre mesi prima e del 6,8% rispetto all'anno precedente.
 
Nelle ultime 24 ore, il greggio è precipitato del 151,45% chiudendo a -8,00 dollari al barile. Il petrolio ha chiuso in negativo per la prima volta. Il che vuol dire che i produttori sarebbero ipoteticamente pronti a pagare i trader affinchè questi acquistino greggio. Il contratto Wti a maggio ha chiuso a -37,63 dollari al barile. Ma il contratto a giugno, quello più scambiato e che scade il 19 maggio, ha ceduto il 18% a 20,43 dollari al barile. A contribuire al calo sono la recessione globale causata dalla pandemia di coronavirus e il conseguente crollo della domanda di energia, unita alle dispute tra i paesi produttori e alla saturazione delle riserve strategiche, ormai vicine ai limiti fisiologici. Pesa anche il mancato accordo in seno al Senato per il lancio di un nuovo pacchetto di aiuti all'economia. La Camera Alta si dovrebbe comunque esprimere domani pomeriggio.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è cresciuto dell'1,09% chiudendo a 1711,50 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1704.40$, in diminuzione dello 0.41% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1686.93$ seguito da 1669,47$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1720.13$, seguito da 1735,87$.
 
Nelle ultime 24 ore, l'EUR è leggermente diminuito rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0862 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo quanto comunicato dalla Fédération de l'industrie horlogère suisse (Fh, l'associazione di settore con sede a Biel), in marzo l'export di orologi dalla Svizzera è crollato del 21,9% annuo, a 1,36 miliardi di franchi (1,29 miliardi di euro), dopo il declino del 9,2% di febbraio (9,4% il progresso di gennaio). Migliore performance ancora quella degli Usa che, con una crescita delle vendite del 20,9% annuo, hanno ulteriormente consolidato la prima posizione in termini di quota di mercato (16,7%). Hong Kong, tradizionalmente principale sbocco per l'industria dell'orologeria elvetica, scivola invece dal secondo al quarto posto (superata anche da Cina e Giappone), dopo un crollo del 41,3% annuo.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1,0831$, in diminuzione dello 0,29% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0806$ seguito da 1.0780$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,0877$ seguito da 1,0922$.

Nelle ultime 24 ore, la GBP è diminuita del 4,51% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,2440 dollari. Sul fronte dei dati macro, nel Regno Unito l'ONS (Ufficio Nazionale di Statistica) e l'ILO (International Labour Organization) hanno reso noto che nel trimestre dicembre-febbraio il tasso di disoccupazione si e' attestato al 4%, superiore alla rilevazione precedente e al consensus, fissati al 3,9%. A marzo il numero di persone che hanno richiesto sussidi di disoccupazione e' aumentato di 12.200 unita' (le aspettative erano fissate su un incremento di 170.000 unità) .Nel mese di febbraio le persone che hanno richiesto sussidi erano aumentate di 17.300 unita'. Invece, l'Indice di retribuzione media con bonus è salito del 2,8% dicembre-febbraio, risultando inferiore alla rilevazione precedente e alle attese fissate rispettivamente al 3,1% e al 3%. Lo stesso indice, calcolato escludendo i bonus, e' cresciuto del 2,9% (consensus +3,0%), dal +3,1% della rilevazione precedente.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1,24$, in diminuzione dello 0,32% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2362$ seguito da 1.2324$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,2465$ seguito da 1,2530$.
 

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