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Nelle ultime 24 ore, il greggio è cresciuto dello 0,19% chiudendo a 26,72 dollari al barile. Stando a quanto riportato da Bloomberg, i Paesi produttori stanno continuando a fare il possibile per trovare un “accordo senza precedenti”, volto a mitigare l’impatto devastante del coronavirus sul prezzo del petrolio e, in generale, sull’intero settore energetico. Secondo le ultime notizie, ministri e diplomatici degli Stati interessati passeranno i prossimi due giorni a parlare di quote produttive e cercheranno di capire chi sarà disposto a tagliare l’output e in quale misura. Come fatto notare dal quotidiano citato, per parlare di un vero e proprio maxi-accordo occorrerà la partecipazione dei tre grandi player del settore: gli Stati Uniti, la Russia e l’Arabia Saudita. Non tutti i loro tagli però si equivarranno in caso di intesa. Mosca e Riad potrebbero ridurre significativamente, mentre è probabile che Washington offrirà tagli più graduali. Dopo giorni piuttosto turbolenti, durante i quali il prezzo del petrolio ha scambiato sulle montagne russe, la svolta potrebbe essere finalmente dietro l’angolo. Non è chiaro però se gli USA sceglieranno di partecipare o meno al maxi-taglio in dirittura d’arrivo.
Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 26,90$, in aumento dello 0,67% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 25.79$ seguito da 24.69$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 28.12$ seguito da 29,35$.
Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 26,90$, in aumento dello 0,67% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 25.79$ seguito da 24.69$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 28.12$ seguito da 29,35$.