Anche la Germania verso la crisi

"Euro finirà per far saltare l'Europa in aria, anziché unirla"

di: WSI Pubblicato il 28 novembre 2012| Ora 10:35
Euro finirà per far saltare l'Europa in aria, anziché unirla




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Stephan Werhahn, lo sfidante euroscettico di Merkel alle prossime elezioni, contesta Esm e piano Draghi di acquisto di debito dei paesi in difficolta'. Violato Trattato fondatore Ue. Per la Germania meglio tornare al marco.




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Germania: dopo 40 anni ai vertici della CDU, il partito di Merkel, <b>Stephan Werhahn</b> ora sfida la Cancelliera alle elezioni 2013.


New York - Persino il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker non si fa piu' illusioni sul futuro dell'area euro: "Non posso essere deluso, perche' non ho piu' alcuna illusione sull'Europa", ha dichiarato dopo che le ultime trattative sul piano di salvataggio della Grecia erano tramontate.

Il futuro della regione si giochera' alle elezioni tedesche di ottobre del prossimo anno. "Ci sono alternative migliori alle politiche di aiuti della Cancelliera", ha dicharato l'uomo che la sfidera' e che promette di invertire ortta, prendendo misure volte "a proteggere i contribuenti e non a favorire le banche".

Dopo 40 anni ai vertici della CDU, il partito di Merkel, Stephan Werhahn se ne e' andato all'inizio di quest'anno per protestare contro le politiche di finanziamenti concessi ai paesi in difficolta' con i soldi dei contribuenti tedeschi. Werhahn guida ora il partito degli "Elettori Liberi" (Freie Wähler).

Nati dal nulla, nel 2008 i rappresentati di quel partito hanno ottenuto l'11,2% dei seggi al Parlamento della Bavaria. Ora puntano a conquistare piu' seggi nazionali possibili alle elezioni federali del 2013. In un'intervista concessa al Franfurter Allemagne contesta la violazione del Trattato di Mastricht, il documento fondatore dell'Unione Europa.

Uno dei suoi principi fondamentali vuole che ogni paese sia responsabile dei suoi debiti e che nessun paese puo' essere passibili per i debiti di un altro stato membro.

Il principio e' stato violato con il primo piano di aiuti concesso alla Grecia nel 2010. Il fondo di salvataggio EFSF da €480 miliardi e' stato il "passo successivo di violazione". Il terzo atto 'illecito' e' stato il fondo permanente dell'ESM da 700 miliardi di euro, che puo' essere utilizzato in modo che "le passivita' di Germania e contribuenti tedeschi cresceranno ancora di piu'".

Il politico aspirante Cancelliere e' contrario al piano di acquisto di titoli di stato dei paesi in difficolta' dell'Eurozona varato da Mario Draghi. La decisione della Corte Costituzionale tedesca sull'ESM ha fissato a 190 miliardi di euro la somma massima del contributo della Germania e ha stabilito che fosse il Parlamento a dover approvare qualsiasi esubero.

Ma il programma OMT della Bce, con la sua promessa di comprare quantita' 'illimitate' di debito finche' i paesi in crisi non rispettano le richieste di riforme e risanamento dei conti pubblici, "bypassa di fatto tale sentenza". Quando l'istituto di Francoforte compra bond in questo modo, infatti, la Germania e' passibile per il 27% delle perdite eventuali.

Quanto all'avvertimento degli esperti finanziari secondo cui interrompere i vari piani di soccorso agli stati in difficolta' produrrebbe un'enorme turbolenza sui mercati, l'euroscettico risponde laconicamente: "Lobbysmo bancario puro ed esagerato".
 
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scandalo Deutsche Bank che, secondo alcune rivelazioni, avrebbe nascosto una maxi perdita di $12 miliardi per evitare il suo salvataggio da parte del governo tedesco.

Alert: Deutsche Bank nasconde maxi perdita per evitare bailout


Alert: Deutsche Bank nasconde maxi perdita per evitare bailout
INCHIESTA SULLE BANCHE TEDESCHE / HANNO SCIENTIFICAMENTE MASSACRATO STATI EUROPEI PER I PROFITTI (COME I NAZISTI)

INCHIESTA SULLE BANCHE TEDESCHE / HANNO SCIENTIFICAMENTE MASSACRATO STATI EUROPEI PER I PROFITTI (COME I NAZISTI) - I fatti e le opinioni del Nord - ilnord.it
sabato 14 dicembre 2013

Berlino - La crisi del 2008 ha colpito gravemente le banche tedesche, non solo perché avevano acquistato ingenti quantità di titoli cartolarizzati negli Stati Uniti, ma anche perché avevano finanziato le bolle del settore immobiliare privato (e immobiliare commerciale) della periferia europea.

Considerando che la loro esposizione verso l’Irlanda ammontava al 137% del PIL irlandese, non sorprende che lo scoppio della bolla immobiliare irlandese abbia costretto il governo tedesco, tra le altre misure, a salvare la Hypo Real Estate.

Ma questo non è stato il solo aiuto pubblico che hanno ricevuto: è ormai risaputo che la BCE ha costretto il governo irlandese a rendersi garante del debito delle sue principali banche.

In ogni caso, la crisi finanziaria ha imposto una certa ritirata delle banche tedesche dai paesi periferici, anche se lo stesso vale per gli Stati Uniti.



Intorno al secondo trimestre del 2009 la situazione si era stabilizzata ed esse sono state disposte a far di nuovo dei prestiti a questi paesi.
La crisi dell'Eurozona si è innescata tra l'ultimo trimestre del 2009 e l’inizio del 2010, con il cambio di governo in Grecia e la scoperta delle statistiche falsificate e del deficit di bilancio più grande del previsto. In quel momento, è diventato evidente che il debito greco non era sostenibile, che il governo non sarebbe stato in grado di affrontare autonomamente i suoi impegni, e che era necessario un aiuto: o sotto forma di un prestito, o di una ristrutturazione del debito, o entrambi. Diamine, perfino Keynes ha esplicitamente affermato che, in situazioni come queste, un salvataggio è inevitabile, e lo ha scritto settant'anni fa!
Alla fine, sono stati concessi dei prestiti in cambio delle condizioni ormai note a tutti. Nell'ottobre del 2011 si è proceduto con una ristrutturazione del debito, e un’altra è seguita alcuni mesi più tardi. Tuttavia, quel "alla fine" ci ha messo molto tempo per concretizzarsi: tali misure sono state implementate solo anni dopo lo scoppio della crisi. Nel frattempo, come mostrano i grafici, le banche tedesche avevano sostanzialmente ridotto la loro esposizione nei confronti del debito greco (in particolare evitando il secondo default greco), vendendo i titoli in loro possesso alla BCE, che è ora diventata uno dei principali creditori della Grecia e di altri paesi europei, con uno dei programmi di acquisto peggio implementati della storia.
E si sono ritirate anche in Spagna, prima che la ricapitalizzazione delle banche fosse implementata attraverso i prestiti dell’ESM.

E si sono ritirate anche a Cipro, quando era divenuto chiaro che le banche cipriote avrebbero avuto bisogno di un altro piano di salvataggio a causa dell'impatto del primo default greco. Il piano di salvataggio cipriota è avvenuto quasi un anno e mezzo dopo il primo default greco.

Ecco il principale beneficio che le banche tedesche (così come le francesi) hanno ottenuto dal modo in cui la crisi è stata "gestita": il tempo. Il tempo di tirarsi fuori, leccarsi le ferite e di scaricare i propri attivi deteriorati nelle mani del settore pubblico, sia a livello nazionale sia continentale.
La prima indicazione che il peggio per la Germania era ormai passato, è probabilmente stata il fatto che la Deutsche Bank non ha partecipato alla seconda operazione LTRO del febbraio 2012. Nel secondo trimestre del 2012, cioè il trimestre precedente all'annuncio di Draghi del programma OMT, i crediti delle banche tedesche nei confronti dei debitori spagnoli e italiani hanno toccato il minimo, e la tendenza al ribasso per quanto riguarda i crediti nei confronti dei mutuatari irlandesi è rallentata. Le banche tedesche hanno anche ottenuto tempo per l'attuazione dell'Unione bancaria e le sue diverse componenti.

Qualunque siano i problemi che possono avere ora le banche tedesche, la loro esposizione verso i paesi europei in difficoltà non è ormai un problema importante, e forse non è affatto un problema.

Ed esse non hanno alcun bisogno di fare prestiti a queste economie problematiche: hanno da alimentare un mercato immobiliare interno in pieno boom.
Il tempo di cui hanno goduto le banche tedesche per ridurre la loro esposizione al debito della periferia è stato ottenuto dal governo tedesco (in particolare dal Ministero delle Finanze tedesco), dalla Bundesbank e dalla BCE (soprattutto durante il mandato di Trichet).

Incolpando "l’esplosione incontrollata della spesa" dei governi greco, spagnolo, irlandese e italiano, essi si sono rifiutati di riconoscere qualsiasi possibilità di ristrutturazione del debito. L'EFSF è stato implementato quando la Grecia era già in bancarotta, e l'aumento dei tassi di interesse (mentre gli investitori fuggivano dal paese) è stato utilizzato come una minaccia, al fine di forzare i governi ad attuare politiche di austerità. Lo sappiamo tutti. Conosciamo tutti la riluttanza della BCE ad agire come prestatore di ultima istanza, e quando poi hanno infine deciso che bisognava comprare un qualche debito, lo hanno fatto male. Confrontate quei risultati con l'annuncio dell'OMT: la BCE è riuscita ad abbassare i tassi di interesse senza necessità di acquistare effettivamente alcuna obbligazione.
Anche il default greco è rivelatore. Inizialmente esso fu chiaramente respinto; più tardi si decise che il debito pubblico greco nelle mani del settore privato doveva essere tagliato del 21%, successivamente il taglio passò al 50%, e alla fine si arrivò intorno al 70% del Valore Attuale Netto. Queste modifiche sono avvenute nell’arco di mesi.
La Bundesbank è stata la principale oppositrice a qualsiasi misura che potesse ragionevolmente aiutare (in un modo o nell’altro) i governi in difficoltà. In tutta onestà, essa neppure voleva questi paesi nell’eurozona fin dall’inizio. La Bundesbank si è opposta all’OMT, l'acquisto del debito pubblico, o perché esso era (nella sua interpretazione) esplicitamente vietato dal trattato di Maastricht, oppure perché ne violava "lo spirito".
Essa ha rifiutato l'idea che l’ESM potesse prestare direttamente alle banche (invece di prestare ai governi);

sta rifiutando (o cerca di limitare)la supervisione delle banche tedesche da parte della BCE, e sta rifiutando qualsiasi possibilità di un fondo di redenzione a livello europeo, nel caso in cui servano soldi nella messa in liquidazione delle banche, senza gravare sui governi nazionali.

Ha rigettato di concedere una licenza bancaria all’ESM.

Questa posizione mira a preservare il vantaggio delle banche tedesche nei confronti delle concorrenti della zona euro, che sono paralizzate non solo per il cattivo stato delle finanze dei loro mutuatari ma anche, in periferia, dall'interazione con le finanze del settore pubblico, sia come debitrici, sia come possibili soccorritori.
Il governo tedesco, a sua volta, tiene più o meno la stessa linea della Bundesbank che continua nell'acquisto del bund. Dopo tutto, a causa di questa crisi, il tasso di interesse che paga sul proprio debito è al minimo storico, il che gli consente un risparmio di circa 10 miliardi di euro.

Le piccole e medie aziende tedesche, che sono al cuore del successo economico tedesco e un'importante fonte di voti per la CDU, pagano tassi di interesse inferiori quasi del 2% rispetto a quello che pagano le equivalenti, e altrettanto competitive, PMI italiane, per esempio.

La Germania sta diventando la principale destinazione per i migranti giovani e preparati che vogliono fuggire dalla situazione cupa e disperata dei loro paesi.

Il governo tedesco sta esplicitamente incoraggiando questa tendenza, peggiorando ulteriormente le prospettive di lungo termine delle economie che la subiscono. In un certo senso, è piuttosto difficile non arrivare alla conclusione che la Germania stia “rubando popolazione” alla periferia.
Non discuterò dei benefici per i paesi periferici a lasciare l'eurozona, come le grandi banche tedesche (e la Bundesbank) vorrebbero. A mio avviso, questi vantaggi esistono e sono veri e concreti. Ma anche se le banche sono d’accordo su questo, i paesi periferici farebbero meglio a non aspettarsi alcun sostegno da parte delle banche tedesche. Esse non si opporranno ad ulteriori pacchetti di austerità, ma si opporranno a qualsiasi misura favorevole ai periferici. Le misure che risolverebbero la crisi dell'Eurozona mantenendo tutti a bordo, sono relativamente più facili da implementare, da un punto di vista strettamente economico, rispetto all'intero set di misure necessarie perché i paesi periferici lascino ordinatamente e con successo l’eurozona, diventando stati indipendenti. Tuttavia, la volontà politica di curare la crisi a Bruxelles (e a Berlino, e a Francoforte) è inesistente, e i punti di vista spaziano dal desiderio di continuare ad affamare i paesi in difficoltà al completo disinteresse per il loro destino.
Autore: Paolo Bortz Ph.D. Candidate, Delft University of Technology

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LEVA FINANZIARIA: le banche tedesche non sono tutto oro che luccica!

http://intermarketandmore.finanza.c...che-non-sono-tutto-oro-che-luccica-51319.html
c’è il problema della Leva Finanziaria. Nella fattispecie, proprio le piccole banche ma NON italiane, bensì tedesche, le cosiddette Landesbanken. Definiamole le Casse di Risparmio della Germania.
Che ci crediate o no, queste banche sono il punto debole del sistema bancario tedesco e potenzialmente rappresentano un pericolo pubblico. Proprio queste banche hanno esposizioni al rischio che sfiorano i 250 miliardi di euro e sul patrimonio delle stesse troviamo ancora tanti subprime, per una percentuale pari al 51%. Ma se queste banche fossero, per fare un esempio, italiane, la speculazione dove le avrebbe portate?
Non voglio annoiarvi troppo sull’argomento, ma sappiate che proprio queste banche non godono di ottima salute. Anzi, se poi andiamo a prendere questa analisi, capirete che propri in Germania la leva finanziaria regna ancora sovrana…
Vi lascio questa mia ricerca, sono le banche dell’Eurozona con la maggiore esposizione verso la LEVA FINANZIARIA: guardate chi c’è al top e capirete dove, in questo ambito, è maggiornmente annidato il rischio. E come sempre ci sono delle interessanti sorprese…
 
Germania

il dato diffuso giovedì 6 dicembre fa segnare un incremento del 3,9% di ordini all'industria nel mese di ottobre su base destagionalizzata.

i positivi segnali macro di novembre rappresentano un valido sostegno alla campagna elettorale di Angela Merkel che in settimana di fronte ai delegati della cdu ha dichiarato : il mio è il miglior governo dalla riunificazione.

complimenti : c'è chi va sempre meglio e chi vede aumentare il numero di fallimenti ( 3000 nel primo trimestre )
 
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complimenti : c'è chi va sempre meglio e chi vede aumentare il numero di fallimenti ( 3000 nel primo trimestre )


Tasse e stretta creditizia e deflazione; unita a costi energetici insopportabili ed a costi di burocrazia folli nonchè dulcis in fundo costi statali (politica) folli.

Lo vedo personalmente: nonostante costi del lavoro loro (tedeschi) ben + alti rispetto ai nostri, loro possono scendere a prezzi che per noi è davvero difficoltoso o impossibile.
E questo la dice lunga sulla palla del costo del lavoro e sulla necessità di ridurlo - i costi quelli veri che mettono un' industria fuori mercato sono altri- Ma ovviamente e questo va detto, l' unica cosa che è rimasta toccabile accessibile per abbassare un poco i costi è per l' appunto il costo del lavoro.
Ma xchè tutto il resto è assolutamente intoccabile, dall' energia alla politica, dai rifiuti che paghiamo per farli bruciare all' estero, dai costi dello stato ed all' asoluto rifiuto di volere della politica di cedere nemmeno un millimetro anzi ... ma nn solo
 
Tasse e stretta creditizia e deflazione; unita a costi energetici insopportabili ed a costi di burocrazia folli nonchè dulcis in fundo costi statali (politica) folli.

Lo vedo personalmente: nonostante costi del lavoro loro (tedeschi) ben + alti rispetto ai nostri, loro possono scendere a prezzi che per noi è davvero difficoltoso o impossibile.
E questo la dice lunga sulla palla del costo del lavoro e sulla necessità di ridurlo - i costi quelli veri che mettono un' industria fuori mercato sono altri- Ma ovviamente e questo va detto, l' unica cosa che è rimasta toccabile accessibile per abbassare un poco i costi è per l' appunto il costo del lavoro.
Ma xchè tutto il resto è assolutamente intoccabile, dall' energia alla politica, dai rifiuti che paghiamo per farli bruciare all' estero, dai costi dello stato ed all' asoluto rifiuto di volere della politica di cedere nemmeno un millimetro anzi ... ma nn solo

appunto: se non cedono loro, dobiamo per forza cedere noi
secondo me si deve alzare la produttività
risolvendo ad esempio i nodi di una burocrazia che rallenta l'impresa con regole spesso superflue, e ne sottrae risorse xcon un apparato sovradimensionato che richiede, tramite le imposte, di essere alimentato sottraendo risorse alle imprese

infra, la germania si è ri-strutturata dieci anni fa, e adesso gode i frutti di quell'impegno ( ad es, Agenda 2012 di Shroeder, del 2003 : chi nel 2003 progetta il 2010, poi qualche effetto può serare di averlo;
questo, al netto delle loro evidenti scorrettezze ( a dir poco) : ma chi conosce la storia, sa che dai tempi di Pericle la Atene democratica era assai tirannica con i suoi alleati )
ma noi, come giustemente detto sopra, abbiamo politici interessati al bene personale e non al bene comune, come detto nche dal card Bagnasco due giorni fa
 
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