tucciotrader
Trader Calabrese
Manipolano il mercato?
Non scherziamo per favore...
In quello che viene citato come Atto di sindacato ispettivo vi è una parte sbagliata.
considerato che la presenza di nicknames anonimi non garantisce nemmeno la possibilità di provvedere a forme di denuncia civile o penale verso quei soggetti che postano notizie false o scorrette. Infatti in detti casi la redazione dispone solo la cancellazione di quel post oggetto di segnalazione, e, in casi limite provvede a “bannare” (escludere) l’utente, ma a quel punto il danno può essere già stato fatto e la denuncia risultare assolutamente impossibile da effettuare, perché, per ragioni di privacy, la redazione non fornisce notizie sulla provenienza dell’IP di quell’utente.
Questo non è corretto. La polizia postale può in qualsiasi momento richiedermi l'IP di un utente ed io sono tenuto a fornirglielo.
Non esiste alcuna privacy di fronte alla polizia postale.
E' la legge che me lo impone, ed è una cosa nota a chiunque abbia un sito web, basta fare una ricerca in internet per accertarsene. Un gestore di sito web deve mantenere i log, ovvero le registrazioni degli Ip, per 6 mesi.
Il fatto dei nicknames non preclude in alcun modo la denuncia.
Chi dovesse ritenersi leso da un contenuto presente su internet, scritto tramite nickname, sporge denuncia presso la polizia postale contro ignoti portando le evidenze (ovvero le pagine web incriminate).
La polizia postale richiede gli indirizzi IP del nickname al sito web dove le pagine sono presenti, ed il sito web è tenuto a fornire tutta la documentazione richiesta dalla polizia postale.
La polizia postale effettua le dovute indagini, stavolta facendosi dare dal provider telefonico il nominativo al quale è associato l'indirizzo Ip di quel preciso istante temporale, ed il provider, che deve mantenere in memoria gli indirizzi IP per ben 5 anni, fornisce nome e cognome alla polizia postale.
Sto chiedendomi se vi siano gli estremi per chiamare un legale e fargli presente quello che hanno dichiarato su di noi. Prima di dichiarare certe cose occorrerebbe accertarsi delle leggi vigenti di questo paese.
In quello che viene citato come Atto di sindacato ispettivo vi è una parte sbagliata.
considerato che la presenza di nicknames anonimi non garantisce nemmeno la possibilità di provvedere a forme di denuncia civile o penale verso quei soggetti che postano notizie false o scorrette. Infatti in detti casi la redazione dispone solo la cancellazione di quel post oggetto di segnalazione, e, in casi limite provvede a “bannare” (escludere) l’utente, ma a quel punto il danno può essere già stato fatto e la denuncia risultare assolutamente impossibile da effettuare, perché, per ragioni di privacy, la redazione non fornisce notizie sulla provenienza dell’IP di quell’utente.
Questo non è corretto. La polizia postale può in qualsiasi momento richiedermi l'IP di un utente ed io sono tenuto a fornirglielo.
Non esiste alcuna privacy di fronte alla polizia postale.
E' la legge che me lo impone, ed è una cosa nota a chiunque abbia un sito web, basta fare una ricerca in internet per accertarsene. Un gestore di sito web deve mantenere i log, ovvero le registrazioni degli Ip, per 6 mesi.
Il fatto dei nicknames non preclude in alcun modo la denuncia.
Chi dovesse ritenersi leso da un contenuto presente su internet, scritto tramite nickname, sporge denuncia presso la polizia postale contro ignoti portando le evidenze (ovvero le pagine web incriminate).
La polizia postale richiede gli indirizzi IP del nickname al sito web dove le pagine sono presenti, ed il sito web è tenuto a fornire tutta la documentazione richiesta dalla polizia postale.
La polizia postale effettua le dovute indagini, stavolta facendosi dare dal provider telefonico il nominativo al quale è associato l'indirizzo Ip di quel preciso istante temporale, ed il provider, che deve mantenere in memoria gli indirizzi IP per ben 5 anni, fornisce nome e cognome alla polizia postale.
Sto chiedendomi se vi siano gli estremi per chiamare un legale e fargli presente quello che hanno dichiarato su di noi. Prima di dichiarare certe cose occorrerebbe accertarsi delle leggi vigenti di questo paese.
Lei si contraddice, o togliamo i moderatori e la possibilità del proprietario di bannare, o se il proprietario e i moderatori regolamentano il forum moderando, IO LE CHIEDO CHI MODERA I MODERATORI E IL PROPRIETARIO DEL FORUM? Chi garantisce che qui ci sia la libertà di espressione per tutti? E non solo per taluni? Grazie, per quanto riguarda la rima a me piace, ma rispetto la sua idea!Concetta, "regolamentazione" nel campo della libera espressione di idee al 99% significa "filtraggio delle istanze sgradite a certuni" e non "tutela dei deboli o della libertà".
Per quanto riguarda i giustificati motivi di ban, qui si leggono tutti i giorni decine di violazioni della netiquette (turpiloquio, flame, troll e chi più ne ha più ne metta) senza che vengano presi provvedimenti, quindi qui di libertà ce ne è in abbondanza. Libertà non significa poter fare quello che si vuole. Quella è anarchia. Contradditorio non è limitarsi a negare la bontà delle idee altrui infarcendo il tutto con provocazioni. Leggiti l'arte di ottenere la ragione di schopenauer.
Da ultimo: la rima bannata-dannata è avvilente.
Ma è uno dei figuri presenti nel sito a cui rimanda la pagina del profilo del tuo link?!forse nn lo sai...
ma l'onesto cittadino che ha dato il la alle "indispensabili" associazioni dei consumatori è questo
Riprendo le Enel con la Telecamera - Forum di Finanzaonline.com
una perla di trasparenza e correttezza...
forse molti se lo ricorderanno come fiore@ ...altri come biagio...santone...etc etc etc......
altri ancora si ricorderanno gli eseguiti taroccati e manco incolonnati(per info...Roverone...Iussei...)
certo che ci son dei geni nei palazzi...
è un folle...
si prodigasse per affliggere più controlli verso gli istituti di credito che vendono mondezza alla luce del sole e con tutto l'appoggio della legge e del governo, invece di venire a rompere i maroni a noi.
I
Sto chiedendomi se vi siano gli estremi per chiamare un legale e fargli presente quello che hanno dichiarato su di noi. Prima di dichiarare certe cose occorrerebbe accertarsi delle leggi vigenti di questo paese.