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Javier Milei, un anno di motosega
Lo chiamavano “El loco”, il pazzo, in pochi pensavano che avrebbe risanato l’Argentina. Eppure, attraverso un programma di libero mercato estremo, ci sta riuscendo. Lacrime e sangue, ma non ha perso il consenso. Che cosa dice all’Italia la grande sfida dell’underdog argentino. Un’indagine
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Articolo fiume che fa il punto su un anno di governo di Milei.
Al netto delle posizioni tendenzialmente ultraliberiste del Foglio e ultra-ultra-liberiste di Capone che su X tiene sempre banco nel propagandare i successi dell'ultraliberismo, va però anche detto che l'Argentina era davanti ad una assoluta mancanza di opzioni. L'approccio solito "peronista", creava comunque miseria con una inflazione fuori controllo e quindi l'aspetto redistributivo e di ammortizzazione sociale era solo apparente. E infatti a mio giudizio l'informazione più importante che, dal nostro punto di vista, si ricava dall'articolo è che pare che la luna di miele tra Milei e i suoi elettori continua e comunque un esteso consenso sociale, specie tra i giovani, sembra tenere ed essere in aumento, potendo la popolazione verificare che qualche risultato sul piano di piegare l'iperinflazione si sta vedendo. Anche l'incremento di produzione di Vaca Muerta dell'articolo di Bloomberg poco sopra è un buon segnale: evidentemente la fame è un ottimo stimolo per rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
La notizia del mantenimento di un certo consenso su queste misure è buona soprattutto perché potrebbe far sperare davvero finalmente in una assunzione di responsabilità da parte del pueblo argentino sulla disponibilità a fare sacrifici per migliorare strutturalmente un sistema che appariva irriformabile. Secondo me, azzardo, aiuta anche il fatto che la situazione è ancora così difficile e faticosa che l'opposizione in questa fase non brama di prendersi queste gatte da pelare e quindi ancora non mette in scena atteggiamenti barricaderi arrivando ad arringare quasi "sommosse" popolari, che era un po' lo scenario che temevo i primi tempi del governo Milei con le sue riforme lacrime e sangue.
C'è da vedere cosa accadrà se le cose iniziassero davvero ad andare meglio, magari con possibilità anche di riaccedere ai mercati, cosa che francamente non vedo dietro l'angolo e forse è pure meglio, perché è un po' come quando si passa da una dieta rigidissima a una fase di mantenimento quando si è raggiunto l'obiettivo di peso voluto e in quella fase il rischio è massimo di avere ricadute nei vecchi vizi largheggiando con le concessioni. Riaccedere al debito potrebbe far venire la tentazione di riespandere il bilancio pubblico e far nuovamente ingolosire le opposizioni, che si sa che le poltrone dei ministeri piacciono soprattutto se sono ministeri "con portafoglio" .
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