ARGENTINA obbligazioni e tango bond vol(2)

era da un pò che volevo vendere..ho sbagliato a non vendere tutto a 53...poi a 50...venduto praticamente tutto a 46,7. Comunque + del 30% di gain + cedole fino ad oggi. vediamo se stasera cade il governo francese e si aprono opportunità su altri lidi..
 
Noi che abbiamo la 993 dobbiamo sperare che non subiremo il trattamento della PBA maggio 2020...da come mi sono informato anche se vincesse Kiciloff non sarebbe proprio facile trattarci ugualmente, il sovereign non è un bond provinciale , l'importo è molto maggiore e non gli sarebbe facile non pagarci e magari avere il rating emittente sovereign non in SD o simili

Perdona la mia ignoranza in materia, ma di cosa si tratta di preciso?
E per quale motivo un presidente dovrebbe decidere, a differenza del suo predecessore, di non rimborsare un bond, quasi come fosse una normale manovra/strategia finanziaria ?
Mi spiego meglio : non dovrebbe essere la situazione economica del paese, più o meno disastrosa ed irrecuperabile, a determinare eventuali ristrutturazioni del debito ?
A noi detentori del debito deve preoccupare l'economia argentina, la sua riserva finanziaria, o anche " semplicemente " un eventuale futuro nuovo presidente ?
Chiedo nuovamente venia per l' ignoranza in materia.
Grazie mille.
 
signori, keep calm che queste sono le quotazioni di aprile; questo non significa che io stia dicendo che è un'opportunità di acquisto, ognuno deve bilanciare i propri investimenti in base al proprio profilo di rischio e alla propria situazione finanziaria, ma cerchiamo di essere obiettivi. E' accaduta una sconfitta, se pur pesante, in una elezione locale, se pur importante.

Saranno i mesi di stabilità ad aver assopito le menti ma ricordiamoci che siamo di fronte a titoli che rendono il 12/13% quindi, per definizione, speculativi e in grado di effettuari grossi movimenti come oggi e chissà quali altri.

p.s.
il titolo del grafico è il benchmark 2035, il titolo più "pesante" tra i bond internazionali

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Perdona la mia ignoranza in materia, ma di cosa si tratta di preciso?
E per quale motivo un presidente dovrebbe decidere, a differenza del suo predecessore, di non rimborsare un bond, quasi come fosse una normale manovra/strategia finanziaria ?
Mi spiego meglio : non dovrebbe essere la situazione economica del paese, più o meno disastrosa ed irrecuperabile, a determinare eventuali ristrutturazioni del debito ?
A noi detentori del debito deve preoccupare l'economia argentina, la sua riserva finanziaria, o anche " semplicemente " un eventuale futuro nuovo presidente ?
Chiedo nuovamente venia per l' ignoranza in materia.
Grazie mille.
La 993 nel 2020 è stata tra le uniche obbligazioni a non essere ristrutturate. Chi ha la 993 si è visto sempre onorare il contratto in modo impeccabile, a differenza di tutte le altre obbligazioni. Questo perché nel 2020 non si raggiunse il quorum per la ristrutturazione, o perlomeno chi aderì si vide le obbligazioni ristrutturate e cambiare con altre, mentre chi disse no (circa 560 M di nominale su 1.5 miliardi) rimase con la 993 senza alcun evento creditizio. Ora se vincerà Kiciloff nel 2027, o se non prima nel 2026 già con Milei, ci potrebbe essere una nuova ristrutturazione ( non abbiamo i soldi, prendetevi queste nuove obbligazioni che hanno il 10% in meno di nominale, 0.5% di coupon/anno per i primi 5 anni e scadono 10 anni dopo) e quindi la 993 potrebbe o non essere invitata per niente allo scambio, visto che già sanno che quasi sicuramente il quorum non si raggiungerà e venire servita come nulla fosse successo, oppure essere trattata con la maggio 2020 PBA che non raggiunse il quorum per lo scambio ed è rimasta in default..niente cedole/rimborso..freezata. Questa seconda alternativa è sicuramente la più inquietante e potrebbe, in teoria, portare il rocovery a zero, come una azione di una società che fallisce. Questo nel caso ci fosse effettivamente una offerta di scambio e colpirebbe solo chi non aderisce allo scambio, come nel 2021 ha fatto la Provincia di Buenos Aires governata dal possibile (Dio ce ne scampi speriamo di no) nuovo Presidente Argentino nel 2027. Se vince il Peronismo è quasi sicuro che ci sarà una nuova ristrutturazione, spero che vada come per quella fatta nel 2020 da Alberto Fernandez (governo sempre Peronista kirchnerista) e non come quella del 2021 fatta dalla Provincia di Buenos Aires sulla obbligazione maggio 2020 della Provincia ( Isin specifico 0234085461). Tutto sta nella decisione politica che verrà presa, se gli conviene fare gli intransigenti duri e puri e non pagare o lasciar perdere (come nel 2020). Nel primo caso chi ha questo bond potrebbe vedersi ridotto sul lastrico, nel secondo farebbe bingo
 
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Perdona la mia ignoranza in materia, ma di cosa si tratta di preciso?
E per quale motivo un presidente dovrebbe decidere, a differenza del suo predecessore, di non rimborsare un bond, quasi come fosse una normale manovra/strategia finanziaria ?
Mi spiego meglio : non dovrebbe essere la situazione economica del paese, più o meno disastrosa ed irrecuperabile, a determinare eventuali ristrutturazioni del debito ?
A noi detentori del debito deve preoccupare l'economia argentina, la sua riserva finanziaria, o anche " semplicemente " un eventuale futuro nuovo presidente ?
Chiedo nuovamente venia per l' ignoranza in materia.
Grazie mille.
Ovviamente non si tratta di temere il puro arbitrio del singolo statista e una decisione estemporanea, ma semmai l'impostazione ideologica ed eventualmente il possibile programma di governo che, date determinate condizioni di difficoltà finanziarie, potrebbe vedere, secondo l'usato passo in Argentina, spazio fiscale nelle solite deroghe sul rispetto degli impegni presi sul debito. Logicamente se in questo senso si procedesse comunque in modo urbano, civile, legale, per così dire, allora si va incontro a una ristrutturazione secondo regolamenti: che è il punto di forza della 993 e per questo ricordo che noi siamo su questa invece di aver fatto molto più profit ancora nella prima fase Milei, vedendo quotazioni ben più elevate, sui titoli che hanno persino iniziato a ripagare l'ammortamento.
Proprio perché la strada fino al '29 di inizio ammortamento della 993 e i nove anni successivi non sono una passeggiata di salute, già l'inizio dell'ammortamento presuppone di aver sostenuto un'altra elezione presidenziale e poi nel corso di tutto l'ammortamento del titolo c'è spazio per altre due elezioni presidenziali. Ne deve passare di acqua sotto i ponti. Ecco perché il vero e unico vantaggio della 993, che la rende una scelta difensiva (logicamente difensiva nel contesto ultraspeculativo in cui comunque ci muoviamo) è proprio mettere in conto, al limite, pure una ristrutturazione generale alla quale potremmo continuare ad essere immuni, come nel 2020, numeri e regolamenti alla mano.
Logicamente non stiamo parlando di hard default disordinati perché in quel caso tutto il ragionamento non vale. Nelle elezioni del 2019, proprio perchè si era arrivati alla campagna elettorale in condizioni economiche e finanziarie disastrose, il Frente de Todos lo aveva messo proprio nel programma elettorale di voler rinegoziare il debito, sia il debito pubblico in mano agli investitori, sia quello col FMI.
E aveva gioco facile ad accusare l'uscente governo Macrì di aver ulteriormente iperindebitato il paese. Quindi non era stato un atto di puro arbitrio estemporaneo la volta scorsa, ma un'operazione programmatica (purtroppo un po' radicata in quella ideologia, soprattutto nelle sue influenze Kirchneriste più giacobine) ma si è poi proceduto secondo una ristrutturazione legale seguendo i regolamenti nei prospetti (tant'è che noi l'abbiamo fatta franca). Peraltro, nel corso di quella legislatura si sono via via imposte figure e correnti più moderate e meglio dialoganti col FMI rispetto alle anime più oltranziste: tanto per dire, partiti con Martin Guzman come ministro delle finanze e poi finita la legislatura con al suo posto Sergio Massa.
E il fatto che poi proprio Massa fosse diventato il candidato alle presidenziali del 2023 mi aveva fatto pensare che tutto sommato, nonostante le forti tensioni sulle quotazioni alla vigilia del voto, noi fossimo in realtà almeno nel medio periodo, in una condizione win-win in cui si contendevano la presidenza con reali chance di vittoria o Massa in continuità con l'ultima azione di governo e collaborazione e dialogo col FMI, tutto sommato una corrente moderata di quel movimento (chiamiamolo per brevità peronista) o Milei che prometteva riforme liberali, rigore e rispetto dei patti sul debito, per cercare di ricostruire una reputazione finanziaria al paese.
Per certi versi la cura da cavallo prospettata da Milei poteva essere persino rischiosa se applicata in modo troppo sconsiderato. Chissà che non sia stato un bene che, nonostante si sia comunque governato in questo anno e mezzo e poco più, con molto decisionismo, per decreti e "stato di emergenza" , Milei abbia dovuto comunque tener conto un minimo anche delle alleanze, che per un carattere "esuberante" come il suo, forse non aver avuto i numeri in parlamento con i fedelissimi del suo movimento in senso stretto (e non avrebbe potuto in nessun caso, visto che le presidenziali concedono solo un modesto numero di seggi al seguito) magari è stato meglio.

Il fatto che ora leggo che gli si fa una colpa di aver inquinato da gennaio le scelte economiche sulla svalutazione non seguendo la linea dura e pura, avendo ceduto alla strategia elettorale per l'appuntamento a cui siamo prossimi, io la vedo proprio come una necessità di compromesso a cui anche lui è chiamato, non sentendosi ancora investito di una autorità imperiale assoluta e inscalfibile. Fortunatamente, quel compromesso a breve termine (che certo non ha portato avanti per sua indole alla carità cristiana) può aver alleviato gli effetti di una troppo rapida svalutazione, che incide comunque nella carne viva della cittadinanza, soprattutto la più debole ed esposta, non in chi ha i risparmi in USD fuori dal paese. Se fossimo arrivati a questi appuntamenti elettorali provinciali appena trascorsi e ora alla vigilia delle elezioni di mid term, con il peso svalutato ancor più al galoppo, la prospettiva elettorale di consenso sarebbe stata forse migliore ?
Non so, io le migliori prospettive di sostenibilità di tutto il difficile equilibrio che abbiamo davanti, le vedo proprio nel riuscire ad attuare compromessi e che non prevalgano né da una parte né dall'altra, nei governi che potranno alternarsi, ricette troppo oltranziste di ciascuna ideologia contrapposta. Ad esempio avevo chiaramente salutato con ottimismo finalmente la recente condanna della Corte Suprema per Cristina Kirchner e speravo significasse il definitivo tramonto del Kirchnerismo nella coalizione "peronista". Certo non mi fa piacere pensare che tra un paio di anni i peronisti potrebbero guardare a Kicillof come possibile "campione" del movimento, da contrappore a una presidenza Milei bis.
Credo che in questo senso molto dipenderà da quanto si vorrà far leva sul malcontento e sull'esasperazione popolare. Per questo ci andrei piano nei prossimi due anni con la macelleria sociale, altrimenti per la controparte politica peronista sarebbe una scelta sin troppo facile giocarsi la carta del personaggio politico di spicco più giacobino che hanno tra le loro fila.
 
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Il fatto che ora leggo che gli si fa una colpa di aver inquinato da gennaio le scelte economiche sulla svalutazione non seguendo la linea dura e pura, avendo ceduto alla strategia elettorale per l'appuntamento a cui siamo prossimi, io la vedo proprio come una necessità di compromesso a cui anche lui è chiamato, non sentendosi ancora investito di una autorità imperiale assoluta e inscalfibile. Fortunatamente, quel compromesso a breve termine (che certo non ha portato avanti per sua indole alla carità cristiana) può aver alleviato gli effetti di una troppo rapida svalutazione, che incide comunque nella carne viva della cittadinanza, soprattutto la più debole ed esposta, non in chi ha i risparmi in USD fuori dal paese.
non si trattava di linea "dura e pura", ma banalmente di non fare scelte del tutto demenziali. Perchè avere tassi reali del 15%, coefficienti di riserva bancaria al 50% sono solamente scelte demenziali, che danneggiano ed impoveriscono i cittadini. Favorendo chi fa pura speculazione col carry trade e pochissimi altri. Milei ha scelto di tentare di comprare voti in maniera pessima ed ha fatto un disastro. L'economia da gennaio in poi ha mostrato segnali di rallentamento. Poi per me va benissimo che la politica monetaria sia cosa per moltissimi così sconosciuta, poichè è cosa che permette di uscire e rientrare su questi titoli regolarmente con ottime soddisfazioni, quindi avanti così. Bravo Milei, hai fatto benissimo a rendere il peso una delle valute più sovravalutate al mondo
 

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