Cris70
... a prescindere
@baleng in ordine.
La disamina dei mercatini è ineccepibile, tranne il fatto che gli eredi hanno svenduto perdendoci. Primo perché se sono defunto non penso che mi interessi una qualsiasi rivalutazione, secondo perché se sono erede va bene qualsiasi cifra a fronte di un costo pari a zero.
Il discorso delle azioni è un mondo a parte e nel mio caso sono uno che studia i fondamentali e compra sempre al minimo o da me ritenuto tale. Le ultime quelle di LEONARDO a poco più di 8€ quando erano crollate da 14€. Adesso sono di poco sopra i 10. Insomma di sicuro con il discorso azionario non si puo improvvisare come fecero tanti, inclusi i miei genitori nel periodo della New economy (tiscali, fastweb e robaccia simile) senza che noi figli ne sapessimo nulla, ma se vuoi fare il pollo la tavola è sempre imbandita.
In entrambi i casi sopra esposti si crea una potenziale minusvalenza al possessore/cedente in vantaggio di altri. Il sistema lo sai bene è comunque sempre chiuso e se qualcuno perde qualcun'altro da qualche altra parte ci sta guadagnando. Quando ci metto dei soldi cerco quasi sempre di posizionarmi da questa seconda parte.
Sul discorso fatica nel fare un'opera tralascio perché e roba da nostalgici che non mi interessa, anche se noto che qui si continua a mischiare la figura dell'artigiano con quella dell'artista. Negli anni 2000 con l'automazione e l'uomo su Marte onestamente fa un po' sorridere.
Concordo in toto sul fatto che si possa parlare di "investimento" solo se alla base c'è una certa "conoscenza". La fortuna con i soldi coesiste solo sulle pagine dei fumetti per bambini. La ricchezza in qualsiasi forma (economica, culturale, sociale, morale, ecc..) la si crea sempre e in primo luogo dalla conoscenza.
Sulla posizione di entrambi, riguardo il tuo/vs mercato lo comprendo solo quando si parla di passione ma assolutamente non mi convince in termini di guadagni. Comprare a 10€ per rivendere a 50€? Ottima plusvalenza ma vuol dire che se dovessi campare di questo e portare a casa uno stipendio medio e decente di € 1500 dovrei vendere 30 grafiche al mese? tutti i santi mesi? e senza pagarci ovviamente le tasse; la vedo dura alla lunga. Un mix di passione e qualche centinaio di euro al mese per arrotondare e togliersi qualche sfizio ha il suo senso, ma non molto di più e ammesso comunque di avere un mare di tempo da dedicarci.
Nel mio caso, sono nella fase che più che vendere accumulo, d'altra parte ho 48 anni e penso sia il momento e l'eta giusta per "patriimonializzare'. Le mie vendite ad oggi, ho controllato prima, in 13 anni di collezionismo sono 14, permute incluse. Darmi del mercante non è un paragone sostenibile ma nella tua argomentazione ci può stare. E comunque tutte sempre vendite ad altri collezionisti con un plusvalore che si attesta ad un +48% su importi che puoi immaginare; ai voglia a vendere grafiche.
In estrema sintesi questa è una gran bella giostra dove tutti ci salgono e ognuno si diverte a modo suo. Che poi qualcuno riesca a farsi rimborsare il biglietto è tutto da vedere, ma a parer mio dipende sempre e solo da se stessi e molto poco dagli altri. Sono infatti dell'opinione che sono le scelte iniziali che dettano in gran parte il risultato finale.
Un abbraccio
(PS. Aggiungo in modifica. Abbiate pazienza se uso sempre "l'io". Che sia un po' egocentrico è vero, ma è altrettanto vero che non ho esperienze altrui di paragone e semmai le avessi comunque non le utilizzerei.)
La disamina dei mercatini è ineccepibile, tranne il fatto che gli eredi hanno svenduto perdendoci. Primo perché se sono defunto non penso che mi interessi una qualsiasi rivalutazione, secondo perché se sono erede va bene qualsiasi cifra a fronte di un costo pari a zero.
Il discorso delle azioni è un mondo a parte e nel mio caso sono uno che studia i fondamentali e compra sempre al minimo o da me ritenuto tale. Le ultime quelle di LEONARDO a poco più di 8€ quando erano crollate da 14€. Adesso sono di poco sopra i 10. Insomma di sicuro con il discorso azionario non si puo improvvisare come fecero tanti, inclusi i miei genitori nel periodo della New economy (tiscali, fastweb e robaccia simile) senza che noi figli ne sapessimo nulla, ma se vuoi fare il pollo la tavola è sempre imbandita.
In entrambi i casi sopra esposti si crea una potenziale minusvalenza al possessore/cedente in vantaggio di altri. Il sistema lo sai bene è comunque sempre chiuso e se qualcuno perde qualcun'altro da qualche altra parte ci sta guadagnando. Quando ci metto dei soldi cerco quasi sempre di posizionarmi da questa seconda parte.
Sul discorso fatica nel fare un'opera tralascio perché e roba da nostalgici che non mi interessa, anche se noto che qui si continua a mischiare la figura dell'artigiano con quella dell'artista. Negli anni 2000 con l'automazione e l'uomo su Marte onestamente fa un po' sorridere.
Concordo in toto sul fatto che si possa parlare di "investimento" solo se alla base c'è una certa "conoscenza". La fortuna con i soldi coesiste solo sulle pagine dei fumetti per bambini. La ricchezza in qualsiasi forma (economica, culturale, sociale, morale, ecc..) la si crea sempre e in primo luogo dalla conoscenza.
Sulla posizione di entrambi, riguardo il tuo/vs mercato lo comprendo solo quando si parla di passione ma assolutamente non mi convince in termini di guadagni. Comprare a 10€ per rivendere a 50€? Ottima plusvalenza ma vuol dire che se dovessi campare di questo e portare a casa uno stipendio medio e decente di € 1500 dovrei vendere 30 grafiche al mese? tutti i santi mesi? e senza pagarci ovviamente le tasse; la vedo dura alla lunga. Un mix di passione e qualche centinaio di euro al mese per arrotondare e togliersi qualche sfizio ha il suo senso, ma non molto di più e ammesso comunque di avere un mare di tempo da dedicarci.
Nel mio caso, sono nella fase che più che vendere accumulo, d'altra parte ho 48 anni e penso sia il momento e l'eta giusta per "patriimonializzare'. Le mie vendite ad oggi, ho controllato prima, in 13 anni di collezionismo sono 14, permute incluse. Darmi del mercante non è un paragone sostenibile ma nella tua argomentazione ci può stare. E comunque tutte sempre vendite ad altri collezionisti con un plusvalore che si attesta ad un +48% su importi che puoi immaginare; ai voglia a vendere grafiche.
In estrema sintesi questa è una gran bella giostra dove tutti ci salgono e ognuno si diverte a modo suo. Che poi qualcuno riesca a farsi rimborsare il biglietto è tutto da vedere, ma a parer mio dipende sempre e solo da se stessi e molto poco dagli altri. Sono infatti dell'opinione che sono le scelte iniziali che dettano in gran parte il risultato finale.
Un abbraccio
(PS. Aggiungo in modifica. Abbiate pazienza se uso sempre "l'io". Che sia un po' egocentrico è vero, ma è altrettanto vero che non ho esperienze altrui di paragone e semmai le avessi comunque non le utilizzerei.)
Ultima modifica:
) da tua figlia e lei sapesse che l'hai pagata, per dire, 200.000 euro, non le verrebbe un groppo allo stomaco se potesse ricavarci solo 5000 euro? Così si perde la continuità dell'investimento, e allora grazie, come diceva Keynes, nel lungo termine siamo tutti morti. Ma nel concetto di investimento c'è anche quello della continuità, l'investimento in sé o meglio la valutazione dell'investimento, prescinde dalla persona fisica.
. E un'azione di azienda mal gestita può far guadagnare col su e giù delle quotazioni, ma allora il guadagno non viene dall'attività dell'azienda, bensì dalle perdite di qualcun altro.
... qualche occhio interessato potrebbe pure esserci
. Il fatto è che possiamo considerare solo una attività fatta con passione ( anche per te ) dove comunque già la sola attività è soddisfacente per l'interessato. Poi il 48% su 100.000 € in molti anni corrisponde al 1000% su 10 euro in pochi giorni, ma siccome non stiamo qui a far chi ce l'ha più lungo, soprassederei.






) di domenica scorsa a Gonzaga, o, sempre quest'anno, la pubblicità liberty di cosmetici, i disegni di moda, i disegni presumibilmente dell'800. L'estrema prudenza/avarizia nel comprare è legata al bilancio annuale, che vorrei, dal punto di vista economico, sempre positivo: quando si esce dai vecchi e noti percorsi il rischio è moooolto maggiore (prova ne sia la mia icona russa dell'800, sostanzialmente non rivalutatasi in + di 20 anni, o il bronzo di Buddha thai che fui costretto a cedere in perdita
)