baleng
Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Ho ritrovato una copia del catalogo Prandi, anno 1968, con i prezzi. All'epoca, e forse anche adesso, quel catalogo era la massima autorità italiana in fatto di grafica. I prezzi erano pieni, certo, ma le garanzie apparivano assolute.
Apro dunque il 3d sulla possibilità di investire in arte con esempi tratti da questo catalogo, ma chiaramente la discussione dovrà espandersi, possibilmente con esempi concreti e senza poggiare solo su eventi rari e d'eccezione, sempre possibili come la neve d'estate.
Pur essendo incentrato sulla grafica multipla, il catalogo conteneva anche varie opere singole su carta, acquerelli, tempere ecc. Ciò permetterà di confrontare i prezzi di due categorie, acquisti di pezzi singoli e acquisti di multipli. Naturalmente si noterà che il gusto di allora era diverso da quello odierno, probabilmente l'80% dei pezzi oggi dice poco. ma ... obiezione respinta, vostro onore, perché appunto si vorrebbe indagare proprio sui comportamenti "generali" degli acquirenti e nel tempo, non sui casi eccezionali ed estremamente minoritari di "preveggenza".
E' come se in finanza confrontassimo lo stesso indice, tipo il Dow Jones, in una forchetta di 50 anni: chiaro che un tempo Google e Apple non c'erano, e la General Motors aveva ben altro peso, ma appunto la media serve a temperare gli effetti dei singoli rivolgimenti, riducendo tutto a numeri e statistiche.
Infine, in questo confronto userò un indice di rivalutazione 1968>2016 molto prudente, pari a 20 volte, come grossolanamente ma concordemente si ricava dalle fonti disponibili. Sempre all'ingrosso, l'euro verrà calcolato pari a lire 2000. Ciò significa che un costo di 50 mila lire nel 68 = un milione oggi = 500 €.. Come si vede, facilissimo, per fortuna. Se 10k diventa 100 € non ci ho né guadagnato né perso. Se più di 100 € ho guadagnato, viceversa ho perduto.
Non ho alcuna idea di cosa ne verrà fuori.
Dunque, prima pagina: Annigoni. Eva "Grande e bella lito, subito esaurita" , 65x50, 100 esemplari, lire 50.000. Quanto costa oggi in galleria? Il punto di pareggio sarebbe 500 €.
Ora, io vorrei non dare troppo peso a ebay, kijiji e Co., e li cito più per curiosità che per altro. Comunque, per opere analoghe trovo una media offerta di 250.
Casa d'arte - Vendita Quadri d'autore, Serigrafie, Litografie, Incisioni - viadeimercati questa casa d'arte dà un "valore di mercato" di 450, ma la offre a 220 € (sempre opere analoghe).
Dunque, se ci fermassimo qua (ma invito i forumisti ad aiutarmi), sembrerebbe che comprando 50 anni fa ad oggi ci rimetto la metà.
Ma non è così.
Perché se io voglio vendere, non avrò quei 220 o 250. La galleria vorrà pagarmela molto meno, internet non comprerà, probabilmente, che a un prezzo più basso delle gallerie.
Sempre grosso modo mi viene che quello che pagai 50.000 lire ora vale un terzo (rivalutato), circa 160 €. Se va bene.
Lascio la seconda info alle ricerche altrui: una acquaforte di Giovanni Barbisan 28x24 a 65 es. costava 35.000. Un suo "cestino" a sole 10 copie 28x38 costava 55.000. Le misure di Prandi riguardano sempre la sola parte incisa, non il foglio, dunque si può immaginare per la prima un foglio 50x35, per la seconda 65x50, con ampi margini - lo specifico per aiutare i confronti.
Apro dunque il 3d sulla possibilità di investire in arte con esempi tratti da questo catalogo, ma chiaramente la discussione dovrà espandersi, possibilmente con esempi concreti e senza poggiare solo su eventi rari e d'eccezione, sempre possibili come la neve d'estate.
Pur essendo incentrato sulla grafica multipla, il catalogo conteneva anche varie opere singole su carta, acquerelli, tempere ecc. Ciò permetterà di confrontare i prezzi di due categorie, acquisti di pezzi singoli e acquisti di multipli. Naturalmente si noterà che il gusto di allora era diverso da quello odierno, probabilmente l'80% dei pezzi oggi dice poco. ma ... obiezione respinta, vostro onore, perché appunto si vorrebbe indagare proprio sui comportamenti "generali" degli acquirenti e nel tempo, non sui casi eccezionali ed estremamente minoritari di "preveggenza".
E' come se in finanza confrontassimo lo stesso indice, tipo il Dow Jones, in una forchetta di 50 anni: chiaro che un tempo Google e Apple non c'erano, e la General Motors aveva ben altro peso, ma appunto la media serve a temperare gli effetti dei singoli rivolgimenti, riducendo tutto a numeri e statistiche.
Infine, in questo confronto userò un indice di rivalutazione 1968>2016 molto prudente, pari a 20 volte, come grossolanamente ma concordemente si ricava dalle fonti disponibili. Sempre all'ingrosso, l'euro verrà calcolato pari a lire 2000. Ciò significa che un costo di 50 mila lire nel 68 = un milione oggi = 500 €.. Come si vede, facilissimo, per fortuna. Se 10k diventa 100 € non ci ho né guadagnato né perso. Se più di 100 € ho guadagnato, viceversa ho perduto.
Non ho alcuna idea di cosa ne verrà fuori.
Dunque, prima pagina: Annigoni. Eva "Grande e bella lito, subito esaurita" , 65x50, 100 esemplari, lire 50.000. Quanto costa oggi in galleria? Il punto di pareggio sarebbe 500 €.
Ora, io vorrei non dare troppo peso a ebay, kijiji e Co., e li cito più per curiosità che per altro. Comunque, per opere analoghe trovo una media offerta di 250.
Casa d'arte - Vendita Quadri d'autore, Serigrafie, Litografie, Incisioni - viadeimercati questa casa d'arte dà un "valore di mercato" di 450, ma la offre a 220 € (sempre opere analoghe).
Dunque, se ci fermassimo qua (ma invito i forumisti ad aiutarmi), sembrerebbe che comprando 50 anni fa ad oggi ci rimetto la metà.
Ma non è così.
Perché se io voglio vendere, non avrò quei 220 o 250. La galleria vorrà pagarmela molto meno, internet non comprerà, probabilmente, che a un prezzo più basso delle gallerie.
Sempre grosso modo mi viene che quello che pagai 50.000 lire ora vale un terzo (rivalutato), circa 160 €. Se va bene.
Lascio la seconda info alle ricerche altrui: una acquaforte di Giovanni Barbisan 28x24 a 65 es. costava 35.000. Un suo "cestino" a sole 10 copie 28x38 costava 55.000. Le misure di Prandi riguardano sempre la sola parte incisa, non il foglio, dunque si può immaginare per la prima un foglio 50x35, per la seconda 65x50, con ampi margini - lo specifico per aiutare i confronti.