Aste

Ho già segnalato come sia altamente pericoloso passare vicino alla sede di Fidesarte in periodo di vendite, perché ... ti tirano la roba dietro e potrebbero colpirti. :D
Così, ho fatto la mia brava offerta per il Bellmer, poi andato a controllare ho visto due vecchie litografie di Saetti acquistabili a 50, infine ho preso via computer il tutto.

Però oggi, andato a ritirare, ho potuto riflettere su quel Masson lito a 100 €, anche perché dietro c'era una mia scritta a matita, che significa che l'avevo venduto io negli anni 80 :babbo:. E l'ho preso.
Infine ho aggiunto la lito incorniciata di Cassinari a 50 che mostro qui sotto. In realtà era presentata come serigrafia, ma è una litografia con buon trattamento tecnico. Viceversa gli ultimi due Cassinari, presentati come litografie, erano delle serigrafie o_O Non è che mi interessi Cassinari, ma questa è una delle sue tipiche e costava una cicca.

Ugualmente il Masson, nel catalogo descritto come serigrafia, è una litografia, anzi, probabilmente una lito in autografia, cioè con un passaggio su carta da riporto, e presenta proprio le tipiche caratteristiche di queste tecniche. Ho anche proposto di dargli una mano per correggere questi errori, anche gratis. non gli interessa, pertanto rinnovo l'invito a non fidarsi delle descrizioni delle case d'asta in generale sulla grafica.Ricordiamo il Dorazio di cui abbiamo appena trattato ...
Poiché non possono sbagliarle tutte, i 2 Saetti erano descritti correttamente come lito, e il condition report indicava correttamente come avessero qualche minimo difettuccio.
Infine il Bellmer, il cui titolo si poteva ricavare facilmente da internet, La Bicyclette, (su Place des Arts a 550 €) indicato come acquaforte, viene indicato, secondo me correttamente, dalla Galleria Hus (in Amorosart a 500 €) come puntasecca.

Vedi l'allegato 538117

Vedi l'allegato 538118 Litografia di Saetti, 1960, in realtà non eccezionale :(

Vedi l'allegato 538119 il 2° Saetti, il più bello, è del 1964 e si trova in vendita in eBay a 120+15 sped.

Vedi l'allegato 538120 Masson - La Belle Italienne - 1970 - Andre Masson - Penrick Collections Peraltro, Ader lo intitola Femme-fleur e lo data vers 1950 , e lo vendette a 300 € nel 2011. Tajan è più prudente e la chiama "Figure" nel 2016 :D. Lo stesso anno fece 252 € a Drouot chiamandosi, stavolta, Composizione.

Vedi l'allegato 538121 Cassinari - Famiglia - altro ex venduto da Santagostino a 50 4 anni fa.
Per me l'opera superlativa è il Masson. Ci avevo fatto un pensiero ieri sera ma mi hai bruciato sul tempo.:devil:
 
Per me l'opera superlativa è il Masson. Ci avevo fatto un pensiero ieri sera ma mi hai bruciato sul tempo.:devil:
Mi sa che un giorno ti conviene passare per Venezia ... :band:
A questo punto una riflessione: anche se la sezione si intitola Arte e collezionismo, siamo comunque in un forum di investimenti. I prezzi visti mostrano chiaramente che quando compri (galleria, mostre ecc.) paghi 100, quando rivendi incassi 10 (appunto, t'incassi :D ). Lasciamo strare le eccezioni, ma generalmente per non perderci devi pagare le cose un decimo del prezzo di galleria, il che conferma la regola aurea. Quersto è possibile solo in aste sfigatelle o nei mercatini, praticamente profittando delle perdite di altri e sperando che a te vada meglio :oops:

Di quale investimento stiamo parlando, dunque? E' come quando il tuo referente bancario ti dice "Sa, oggi non bisogna stare fermi sui titoli, occorre cambiarli quando salgono e comprare altre azioni che siano basse". Ma questo discorso significa esattamente che l'investimento non è buono, che non guadagna nel tempo, ma solo oscilla su e giù. Sarebbe allora più onesto dire: "Non investa qui, signore, oppure ci metta i soldi, ma sapendo che è un gioco a chi frega meglio gli altri".
Perché il vero investimento realizza guadagni di per sé (cedole, dividendi) e non a scapito di qualcun altro.
Tuttavia, siccome il dividendo dell'arte è solo spirituale, ecco che comunque possiamo consolarci con questa osservazione: anche il piacere è un guadagno. Perché il denaro dà possibilità, ma l'arte, il cibo o la casa comperati con il denaro non sono affatto un concentrato di potenzialità, ma un consumo, cioè il contrario che il denaro. Che diventino una forma di investimento è solo un aspetto accidentale, transitorio, volubile.
 
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alla fine ecco il risultato, più diritti ovviamente
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Ho già segnalato come sia altamente pericoloso passare vicino alla sede di Fidesarte in periodo di vendite, perché ... ti tirano la roba dietro e potrebbero colpirti. :D
Così, ho fatto la mia brava offerta per il Bellmer, poi andato a controllare ho visto due vecchie litografie di Saetti acquistabili a 50, infine ho preso via computer il tutto.

Però oggi, andato a ritirare, ho potuto riflettere su quel Masson lito a 100 €, anche perché dietro c'era una mia scritta a matita, che significa che l'avevo venduto io negli anni 80 :babbo:. E l'ho preso.
Infine ho aggiunto la lito incorniciata di Cassinari a 50 che mostro qui sotto. In realtà era presentata come serigrafia, ma è una litografia con buon trattamento tecnico. Viceversa gli ultimi due Cassinari, presentati come litografie, erano delle serigrafie o_O Non è che mi interessi Cassinari, ma questa è una delle sue tipiche e costava una cicca.

Ugualmente il Masson, nel catalogo descritto come serigrafia, è una litografia, anzi, probabilmente una lito in autografia, cioè con un passaggio su carta da riporto, e presenta proprio le tipiche caratteristiche di queste tecniche. Ho anche proposto di dargli una mano per correggere questi errori, anche gratis. non gli interessa, pertanto rinnovo l'invito a non fidarsi delle descrizioni delle case d'asta in generale sulla grafica.Ricordiamo il Dorazio di cui abbiamo appena trattato ...
Poiché non possono sbagliarle tutte, i 2 Saetti erano descritti correttamente come lito, e il condition report indicava correttamente come avessero qualche minimo difettuccio.
Infine il Bellmer, il cui titolo si poteva ricavare facilmente da internet, La Bicyclette, (su Place des Arts a 550 €) indicato come acquaforte, viene indicato, secondo me correttamente, dalla Galleria Hus (in Amorosart a 500 €) come puntasecca.

Vedi l'allegato 538117

Per me bello il Masson

Vedi l'allegato 538118 Litografia di Saetti, 1960, in realtà non eccezionale :(

Vedi l'allegato 538119 il 2° Saetti, il più bello, è del 1964 e si trova in vendita in eBay a 120+15 sped.

Vedi l'allegato 538120 Masson - La Belle Italienne - 1970 - Andre Masson - Penrick Collections Peraltro, Ader lo intitola Femme-fleur e lo data vers 1950 , e lo vendette a 300 € nel 2011. Tajan è più prudente e la chiama "Figure" nel 2016 :D. Lo stesso anno fece 252 € a Drouot chiamandosi, stavolta, Composizione.

Vedi l'allegato 538121 Cassinari - Famiglia - altro ex venduto da Santagostino a 50 4 anni fa.
Anche per me bello il Masson
 
Di quale investimento stiamo parlando, dunque? E' come quando il tuo referente bancario ti dice "Sa, oggi non bisogna stare fermi sui titoli, occorre cambiarli quando salgono e comprare altre azioni che siano basse". Ma questo discorso significa esattamente che l'investimento non è buono, che non guadagna nel tempo, ma solo oscilla su e giù. Sarebbe allora più onesto dire: "Non investa qui, signore, oppure ci metta i soldi, ma sapendo che è un gioco a chi frega meglio gli altri".
Perché il vero investimento realizza guadagni di per sé (cedole, dividendi) e non a scapito di qualcun altro.
Tuttavia, siccome il dividendo dell'arte è solo spirituale, ecco che comunque possiamo consolarci con questa osservazione: anche il piacere è un guadagno. Perché il denaro dà possibilità, ma l'arte, il cibo o la casa comperati con il denaro non sono affatto un concentrato di potenzialità, ma un consumo, cioè il contrario che il denaro. Che diventino una forma di investimento è solo un aspetto accidentale, transitorio, volubile.
Compra ciò che ti piace, secondo la tua disponibilità e senza la ricerca dell'affare a tutti i costi . Solo se il prezzo è realmente basso, compra quello che non ti piace e che pensi abbia un valore di mercato superiore.Se pensi di rivenderlo.Altrimenti rinuncia ,diversamente ti troverai la casa piena e dovrai dormire sul pavimento.:brr:
 
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Sempre interessante. Non sono appassionatissimo su Lobel-Riche, però ne apprezzo le qualità. Quindi averne prese 7 per 50 € non fu poi così male ;)
Anche se ... di questi tempi ... :depresso:
In realtà non era un consiglio per gli acquisti :D ma solo una indicazione per il reale valore commerciale di quelle che hai, quando la casa d'aste pubblicherà i risultati.
 
In realtà non era un consiglio per gli acquisti :D ma solo una indicazione per il reale valore commerciale di quelle che hai, quando la casa d'aste pubblicherà i risultati.
Ok :up:
Però è molto diverso se si tratta di un volume intero.
Per esempio (astratto) tavole singole di un autore possono costare 20 €, ma il volume con 30 tavole costare 300.
Nello specifico Lobel-Riche si vende a 30/70 per foglio sciolto. Credo che nelle raccolte, pur in presenza di disegno originale, il valore delle singole possa stimarsi sui 15€ l'una.
Questo è un criterio che vige da sempre.
Qualche volta il volume completo vale più della somma delle singole stampe: dovrebbe sempre essere così, ma non è :tristezza:

EDIT fatta piccola ricerca per l'occasione, le mie 7 sono proprio tratte dal Cantico dei Cantici del 1947, 200 esemplari.
Salomon, Alméry Lobel-Riche (illustrateur) - Le Cantique des Cantiques. Avec dessin original de nu féminin couché - 1947 - Catawiki

Con il disegno era in vendita a 750 €, poi scontato del 50%
In pratica da 20 a 10 € il pezzo, comprandolo intero. Infatti sono in vendita cose analoghe anche a 26 €, ma normale vedo 35.
 
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