Vecchio saggio a me? Guarda che
saggio a me non lo ha mai detto nessuno
Comunque credo che alla stragrande maggioranza dei partecipanti a questo forum la proposta sia gradita. Certamente, ripeto, abbassare o togliere tasse corre sempre il rischio di sembrare demagogia, però credo di aver spiegato che così non è. Si tratta di prendere atto che
1) molti privati già si scambiano e sempre si sono scambiati oggetti d'arte senza alcuna tassa e tantomeno dichiarazione
2) la normativa è ambigua, e lo sappiamo: lo è forzatamente, peraltro, visto che anche la definizione di opera d'arte è quanto di più aleatorio ci sia, e visto che i costi iniziali raramente sono documentati e quindi detraibili
3) a corollario di questo, si noti che se la Guardia di Finanza dovesse richiedere ad ognuno di noi giustificazione scritta di quanto posseduto sarebbe un'ecatombe condita da uno sterminio. In realtà questo è proprio quanto succede nei rari casi in cui la GdF per un motivo o per l'altro la richiede ai poveri malcapitati in questa indegna roulette russa (sia chiaro che non parlo per motivi personali, ma in funzione di quanto ho visto in questi anni capitare ad altri).
4) in questo trionfo della discrezionalità, sostantivo che sempre tende ad aprire le porte all'abuso di potere e alla corruzione, chi ci rimette è alla fin fine proprio l'arte in generale, nonché le libertà individuali
Non mi nascondo le possibili obiezioni. Tra le quali la più forte sarebbe: se liberalizzi la vendita dei quadri od oggetti d'arte senza poterli distinguere, come categoria, che so, dalle lenzuola alle posate, allora permetti che chiunque faccia il commerciante abusivo di mille categorie di oggetti. E se la volessi distinguere, le complicazioni burocratiche (certificazioni ecc) sarebbero mostruose e peggiorative rispetto all'oggi.
Qui c'è da studiare e capire. L'obiezione è fondata. D'altra parte già mi dà fastidio vedere ai mercatini banchi di tutta merce nuova (brutta, anche
), dove la furbata rispetto alle attuali normative è evidente.
Una parte della soluzione potrebbe consistere nella totale liberalizzazione dei mercatini per i venditori, considerando come un diritto per il cittadino che il proprio comune organizzi almeno un mercatino all'anno, magari con partecipazione gratuita per i residenti (in Francia esiste qualcosa del genere).
Però chiaramente non basta. Gli scambi tra privati già non sono tassati, si tratterebbe di garantire tutto ciò per legge, onde evitare interpretazioni discrezionali da parte delle autorità preposte. Magari gli scambi superiori ad una certa cifra (mettiamo: 100.000 €) per pezzo andrebbero segnalati a scopo comunque non di tassazione.
Per ora sospendo il post in attesa di aiuti.
Invito chi se la sente ad esprimere la propria opinione, fosse pure contraria
e tutti gli eventuali suggerimenti del caso.
Non è detto che la cosa non potrebbe concretizzarsi come proposta di legge...