Autori da (ri)scoprire

Grande anche nei ritratti, Tanzio:

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Da bambino, come tutti i bambini del mio paese negli anni '60, frequentavo l'oratorio, ed è così che devo aver visto il Sacro Monte di Varese, anche se non ricordo niente. Da grande sono uscito dalla retta via, e non ho avuto più occasione di tornarci...
 
Ultimi scampoli sgarbiani ...

Wiki tradotto dall'inglese
Benedetto Zallone, o anche chiamato Zalone da Cento, (1595-1644) è stato un pittore italiano del periodo barocco. Ha principalmente dipinti a soggetto religioso. [1] E 'nato a Pieve di Cento. Fu allievo del Guercino. Ha lavorato a Roma e di Cento. Il suo nome di Zalone è stato attribuito al suo aspetto. Nel Cento, dipinse un San Matteo e la Vergine per la chiesa di San Agostino e di San Gregorio e Santi per San Pietro. [2] Alcune delle sue opere sono ora raccolti nella Pinacoteca di Pieve di Cento

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e ora uno
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zoom sull'angelo ...

Ha commentato il terzo, con la storia dell'angelo che detta all'analfabeta Matteo ...

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ma di angeli con Matteo ce ne sono altri ... qui invece l'angelo si occupa di S. Orsola
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e quest'ultimo lavoro ha visto Sgarbi entusiasta per il fatto che mai il bambinello, in presenza della Madonna, viene dipinto in braccio a S. Giuseppe. Si è però dimenticato di dire che trattasi di Riposo nella fuga in Egitto- del 1640 proveniente dalla Fondazione Cavallini-Sgarbi. ...

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Ultimo.
Andrea Sacchi ...sappiamo che il giovane Andrea entrò dapprima nella bottega di Cavalier d'Arpino e poi in quella di Francesco Albani, di cui fu l'ultimo allievo. Nel 1621 si trasferì a Roma[3], dove trascorse la maggior parte della sua vita. Nella città eterna, assieme a Pietro da Cortona, fu attivo nella cerchia di Cassiano dal Pozzo e del cardinale Antonio Barberini.

Collaborò con Guido Reni e Pietro da Cortona a illustrare il Flora, seu De florum cultura di Giovanni Battista Ferrari, incise da Johann Friedrich Greuter e Claude Mellan.

Fu contrapposto a Pietro da Cortona come rappresentante del gusto e della tradizione aulica dei Carracci, in particolare di Annibale. Alcune sue composizioni religiose sono giustamente considerate tra le più nobili del Seicento romano.

Tra le sue opere, si può fare particolare menzione della Morte di sant'Anna per la chiesa di San Carlo ai Catinari (in loco), che riscosse l'apprezzamento addiruttura di Diego Velázquez, che la vide durante un soggiorno a Roma.

a Palazzo Barberini

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Didone abbandonata
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Marcantonio Pasquilini incoronato da Apollo Metropolitan Museum of Art New York (dietro si vede Marsia, il "perdente"). Nella disfida tra Apollo e Marsia vi è il riflesso di una contesa tra il flauto, strumento popolare, e la lira, strumento della nobiltà. La forma di quella specie di clavicordo (?) suonato da Pasquilini è abbastanza simile a quella della lira.
(PS L'ira di Apollo - Cantami o Diva ... - è tutt'altra cosa) :spam:

 
Chiaramente a far dimenticare, almeno ai più, artisti così bravi e' lo scorrere del tempo. E il fatto che di tali autori non circolino opere. Cioè di fatto non hanno un mercato.
La seconda considerazione che faccio è la seguente, di natura diversa. Da quando, un po' alla volta, il percorso del pensiero artistico ha portato a considerare la creazione un atto dovuto all'intelletto più che alla ricerca del bello e dell'emozione, le opere sono diventate sempre più semplici. In pratica...basti pensare a quanti Griffa ci vogliono per fare uno qualsiasi degli autori qui postati.
 
Magari non hanno mercato, poi ti trovi dipinti "caravaggeschi" pure proposti su ebay... non so giudicare la qualità, il prezzo è comunque abbordabile ed un bel numero di persone lo stavano guardando.

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MERAVIGLIOSO DIPINTO ANTICO EPOCA 1620-1640 OLIO SU TELA 92X71 Cm SECOLO XVII | eBay
Succede con il 600 quello che succede con gli astratti. Fin che non li si conosce bene, ma proprio bene, è difficile distinguere tra alta qualità e maniera di seguace. Certo che oggi i prezzi di questa roba sono davvero giù.
 
Succede con il 600 quello che succede con gli astratti. Fin che non li si conosce bene, ma proprio bene, è difficile distinguere tra alta qualità e maniera di seguace. Certo che oggi i prezzi di questa roba sono davvero giù.

La cosa strana è vedere su ebay roba di questo tipo.... non mi dava l'idea del capolavoro tanto decantato nell'annuncio, sarà "maniera" soprattutto in certe parti un pò abbozzate, con poca profondità e poca cura dei dettagli... ma rispetto a certa roba che vedi in giro, a quel prezzo almeno c'è del lavoro e del tempo dedicato.
 
E oggi vediamo chi era ...

Ferdinando Chevrier (Wikipedia)
(Livorno, 6 gennaio 1920Livorno, 31 luglio 2005) è stato un pittore italiano, che negli anni cinquanta divenne una figura importante dell'astrattismo italiano entrando a far parte del M.A.C. Movimento arte concreta e che ha vissuto ed operato per molti anni a Milano.
Il suo esordio pubblico risale al 1948, quando espone le sue prime opere di chiara ispirazione neocubista in due mostre collettive a Bottega d'Arte di Livorno. Al passaggio del nuovo decennio, Chevrier abbandona la figurazione per abbracciare un tipo di astrazione geometrica caratterizzata da un marcato senso del movimento dato dal rapporto fra la forma in superficie e il fondo che l'accoglie. Nel 1950 Chevrier entra a far parte del M.A.C. (Movimento arte concreta) seguendo di poco il pisano Gianni Bertini ed il pistoiese Mario Nigro. Nel 1951 partecipa alla mostra "Arte Astratta e Concreta in Italia" alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma . Chevrier partecipò alla VI e VIII edizione della Quadriennale di Roma (1951, 1959)
Dal 1955-'56, sciolti i legami con il M.A.C., Chevrier indirizza le sue ricerche pittoriche verso la poetica, allora molto diffusa in tutta Europa, dell'"Informale", concentrandosi sull'espressività del gesto e della materia. Nell'aprile del 1960 fonda il circolo ricreativo "la Strega" insieme ai concittadini Jean Mario Berti ed Elio Marchegiani, con i quali, già l'anno prima, aveva dato vita ad un sodalizio artistico, battezzato dalla critica "I tre dell'astrattismo". Nel 1974 Chevrier si trasferisce a Milano e vi rimarrà fino al 2004. La sua produzione artistica all'insegna di un "informale segnico" con connotazioni futuriste ed organiche (la velocità ed il movimento nelle sue composizioni sia geometriche che informali) caratterizza la sua singolare produzione artistica. Nel 2016 La mostra "Omaggio a Chevrier" a cura della Prof.ssa Elena Pontiggia, è stata ospitata all'Università Bocconi di Milano.

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Gustav Kampmann

Dimenticato creatore di un'immagine di paesaggio ricca di sintesi. In realtà sembra aver ispirato tutta una generazione tra simbolismo e Judgenstil, per l'originale impostazione della composizione e per il trattamento arditamente sintetico del paesaggio.

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Non potendo cimentarmi con autori dei scecoli scorsi vorrei ricordare un artista contemporaneo che a mio avviso meriterebbe maggiore considerazione: Felice Canonico.
 

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