Processo Bpvi, da Bankitalia al Comune di Vicenza: sono ottomila le parti civili
Corriere di Verona22 Mar 2019Benedetta Centin
Crac Banca Popolare di Vicenza: rimangono nel processo, autorizzati a chiedere i danni, i soci e gli obbligazionisti che si erano costituiti parte civile per il reato di aggiotaggio; mentre per il falso in prospetto solo stati ammessi solo coloro che hanno sottoscritto l’aumento di capitale del 20132014. Nessuno per l’ostacolo alla vigilanza. Ammessi come parti civili anche i soci che avevano messo in vendita le azioni e che le hanno acquistate a seguito di operazioni baciate. Autorizzati a chiedere un risarcimento anche Consob, Banca D’Italia e Bce, oltre al Comune di Vicenza, per il danno patrimoniale (in quanto azionista), e quello all’immagine. È quanto ha deciso ieri il collegio di giudici presieduto da Lorenzo Miazzi, chiamato a processare l’ex presidente Gianni Zonin e gli altri imputati. «Non nego la soddisfazione per un’ammissione non scontata» commenta il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco. Sono fuori dal processo invece quelli che hanno acquistato le azioni dopo il 2015 e coloro che hanno sottoscritto la transazione con la banca. «L’ordinanza conferma l’irrazionalità della norma istitutiva del fondo con l’ultima legge di bilancio nel punto in cui prevede l’indennizzo anche per coloro che hanno acquistato dopo il 2015 - dice Barbara Puschiasis presidente di Consumatori Attivi - soggetti questi che sono stati definiti dal giudice speculatori».
Quanto al conteggio finale, sono all’incirca 8mila per parti civili ammesse al maxi processo. La prossima udienza, il 2 aprile.